mercoledì 29 gennaio 2014

LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE
In questi giorni sulla stampa, nei telegiornali e nei talk show politici non si fa che parlare di legge elettorale, riforma del Senato e riforma del titolo V della Costituzione, le tre proposte sulle quale Matteo Renzi ha raggiunto un'intesa con Silvio Berlusconi.
Ma se i due primi temi sono abbastanza chiari e di essi ultimamente se ne è parlato molto di più, il terzo è un po’ più oscuro, ma non meno importante(giusto, sacrosanto e urgente rivedere la riforma del titolo V della Costituzione del 2001 che tanti danni ha fatto al Paese) 
Di che si tratta?
Il Titolo V è quella parte della Costituzione italiana in cui vengono “disegnate” le autonomie locali: comuni, province e regioni.
L’attuale struttura delle regioni deriva da una serie di riforme del Titolo V cominciate negli anni Settanta e terminata con la riforma del 2001(un errore madornale del centrosinistra). Lo scopo di tutte queste riforme, compresa quella del 2001, era dare allo Stato italiano una fisionomia più “federalista”, nella quale i centri di spesa e di decisione si sarebbero spostati dallo Stato centrale agli Enti locali, “avvicinandosi” così ai cittadini.
Nel corso degli anni le regioni hanno ricevuto sempre più competenze (la più importante è la gestione della sanità) e una sempre maggiore autonomia. Con la riforma del 2001, in particolare, alle regioni fu garantita autonomia in campo finanziario (con cui poter decidere liberamente come spendere i loro soldi) e organizzativo (con cui poter decidere quanti consiglieri e quanti assessori avere e quanto pagarli). La riforma inoltre specificò quali erano le competenze esclusive dello Stato, lasciando alle regioni il compito di occuparsi di tutte quelle non nominate esplicitamente. 
In sostanza: dagli anni Settanta alla riforma del 2001, le regioni hanno visto crescere in tutti i campi la loro autonomia organizzativa e di spesa senza che di pari passo crescesse la loro autonomia fiscale. Le regioni, quindi, si trovavano ad avere la possibilità di spendere sempre più denaro in un numero sempre maggiore di campi, ma nel contempo senza doversi impegnare a recuperare quel denaro: senza che fossero soldi loro. 
Le imposte che vengono alzate per riparare ai buchi nei bilanci regionali, infatti, sono imposte statali; e aumentano per decisione del Parlamento (che si prende anche tutte le critiche). Molto spesso lo Stato aiuta direttamente le regioni, prelevando il denaro dalla fiscalità generale (quella che pagano tutti i cittadini) e utilizzandolo per ripianare le perdite di una sola regione. In questo modo si toglie anche agli abitanti della regione l’incentivo a punire gli amministratori locali inefficienti. Se la perdita viene spalmata su tutti gli italiani, gli abitanti della regione non subiscono particolari danni da una gestione poco oculata dei soldi pubblici (e paradossalmente alcuni di loro potrebbero anche riceverne dei vantaggi, come per esempio parenti assunti in regione per svolgere incarichi inutili).
Della necessità di riformare il Titolo V della Costituzione si parla oramai da diversi anni. Nel 2010, per esempio, il sociologo Luca Ricolfi scriveva: «L’aumento delle competenze degli Enti territoriali – Regioni, Province, Comuni – non si è accompagnato a un parallelo aumento della loro autonomia fiscale, sicché ogni Ente si è trovato a poter incrementare le spese senza dover pagare alcun prezzo politico in termini di inasprimento delle tasse locali».
Le critiche si sono fatte ancora più dure a partire dall’autunno del 2012, quando sono nati una serie di scandali in quasi tutte le regioni italiane. I casi erano tutti simili e riguardavano consiglieri regionali sospettati di aver utilizzato a sproposito gli ampi fondi elettorali messi a loro disposizione dai consigli regionali, come “rimborso” per le spese affrontate per mantenere un rapporto con gli elettori.
Scandali simili si sono succeduti anche nelle ultime settimane. Molti sono rimasti colpiti dal fatto che lo Stato non potesse intervenire in alcun modo per mettere rimedio a queste situazioni. Il Titolo V, infatti, protegge le regioni e quindi impedisce allo Stato di obbligarle, per esempio, a ridurre le indennità dei consiglieri o a diminuire l’entità dei fondi destinati ai gruppi consiliari.
Con la riforma del 2001 fu stabilito anche che lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali hanno pari dignità fra loro. Nessuno di questi soggetti giuridici ha potere di sovrapporsi all’altro. 
Di conseguenza vengono eliminati Coreco (comitati regionali di Controllo) attraverso i quali la Regione controllava gli atti amministrativi dei Comuni (e delle province).
Determine e delibere non sono più soggette a controllo esterno. Inizia una fase nuova per gli enti locali: ognuno si regola come crede tanto non deve dare conto a nessuno. 
Ed allora i Comuni possono effettuare tutti i pasticci che vogliono ?
No, i cittadini non dovrebbero mandare alla guida dei Comuni persone poco serie e  incompetenti. Il primo e vero controllo sugli Enti Locali lo devono effettuare i cittadini al momento del voto e dopo devono seguire la vita amministrativa, consapevoli (come dovrebbero essere), che sprecare il denaro dell'Ente equivale a danneggiare le tasche delle famiglie che vivono nel territorio dell'Ente medesimo.
Non si può volere la democrazia ed il potere dal basso se i rappresentanti dei cittadini vengono scelti fra coloro che sono digiuni in materia amministrativa e che vanno ad occupare un incarico solamente per scaldare la sedia, per alzare il dito o per curare gli interessi propri o di famiglia.
La democrazia è un sistema bellissimo ed insostituibile; un sistema aperto alla partecipazione di tutti, ma è anche un sistema che richiede responsabilità, non ammette che gli incompetenti possano mettersi di traverso (come purtroppo spesso accade).
Certo, se i cittadini al momento del voto elettorale pensano di scegliere chi li deve guidare votando l'amica del mio amico, il figlio del compare , il cugino della sorella di Pasqualina etc. è chiaro che a pagare i prezzi dell’irresponsabilità e della cecità saranno gli stessi cittadini.

martedì 28 gennaio 2014


CON LE IMMAGINI.....E' PIU' FACILE
L'UOVO DI MASTRAPASQUA

La Stampa
28/01/2014
Ma è mai possibile, si lamentano da alcuni giorni i miei cari, che il dottor Mastrapasqua riesca a fare il presidente dell’Inps, il vicepresidente esecutivo di Equitalia, Equitalia nord, Equitalia centro ed Equitalia sud, il direttore dell’ospedale israelitico e della casa di riposo ebraica, il dirigente di Italia Previdente, Eur spa, Eur Tel, Eur congressi Roma, Coni servizi spa, Autostrade per l’Italia, Fandango, Telecom Italia Media, il consigliere d’amministrazione di Quadrifoglio, Telenergia, Loquendo, Aquadrome, il presidente onorario di Mediterranean Nautilus Italy, Adr Engineering, Consel, Groma, Emsa Servizi, Telecontact Center, dell’immobiliare Idea Fimit Sgr e di chissà cos’altro ancora - insomma, che in un’epoca di disoccupazione diffusa il dottor Mastrapasqua sia in grado di gestire da solo venticinque incarichi, venticinque uffici, venticinque ficus da bagnare almeno venticinque volte l’anno, venticinque posti macchina e forse venticinque macchine, ma di sicuro venticinque chiavi d’ingresso e quindi un portachiavi immenso, un bigliettone da visita a venticinque strati e decine di riunioni, cene di rappresentanza, ricevute gonfiabili, conflitti di interesse, incontri e telefonate per litigare, mettersi d’accordo e combinare affari con le altre ventiquattro parti di se stesso - mentre tu ogni volta che in casa c’è qualche lavoretto da fare dici sempre che non hai tempo e che sei stanco morto?


Aggiungo: Più grave  la colpa di   chi  ha effettuato le nomine. Credo che ci troviamo di fronte ad uno scambio di favori all'interno delle pubbliche amministrazioni e il  Parlamento  da tempo è venuto meno ad uno dei suoi compiti fondamentali che è   quello del controllo ( delle pubbliche amministrazioni).
 

lunedì 27 gennaio 2014

PENSIONI D'ORO. A FEBBRAIO IL RIMBORSO
L’Inps con il messaggio n.1284/2014 ha comunicato che con la pensione del mese di febbraio verrà restituito il contributo di solidarietà ossia la parte dei soldi trattenuti dal 2011 sulle pensioni d’oro, cioè quelle superiori a 90 mila euro annui a titolo di contributo di perequazione.
Tale restituzione è stata resa obbligatoria dopo la sentenza dalla Corte costituzionale (Vedi Post del 26 giugno 2013) che ha dichiarato illegittimo il prelievo introdotto nel 2011, pari:
- al 5% per la parte di pensione superiore a 90 mila euro lordi annui e fino a 150 mila euro,
- oltre i 150 mila e fino a 200 mila il prelievo era del 10% e
- infine del 15% oltre i 200 mila euro.
Nuovo Contributo di Solidarietà
E giacché siamo in tema di contributo di solidarietà ricordiamo che con la legge di Stabilità 2014 (n.147/2013) è stato previsto per il triennio 2014-2016 un “nuovo” contributo che ammonta al
- 6% per gli importi superiori a 6.936,02 euro e fino a 9.908,60 euro;
- 12% per la parte compresa tra 9.908,60 e 14.862,90 euro;
- 18% sulla quota oltre i 14.862,90 euro.
Secondo le statistiche elaborate dall’Inps poco più di 37mila pensionati subiranno il taglio del contributo di solidarietà e per la prima volta saranno inclusi anche i vitalizi dei parlamentari, ivi compresi gli eletti nei consigli regionali e provinciali con 90 mila euro lordi annui. Le risorse ottenute serviranno ad alimentare il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per progetti di ricerca e innovazione nonché per il fondo di garanzia per la prima casa.












sabato 25 gennaio 2014

                           Parigi val bene una messa
Seguivo ieri sera "l'Eredità", il quiz a premi condotto da Carlo Conti su Rai Uno.
Tra le opzioni date per la risposta ad una domanda c'era l'espressione “Andare a Canossa”, che ha fatto andare il mio pensiero all'incontro tra Berlusconi e Renzi e ad un altra espressione “Parigi val bene una messa”
L'espressione”Andare a Canossa “ deriva dal noto fatto storico e significa "fare atto di sottomissione", con riferimento al fatto occorso a Canossa,in provincia di Reggio Emilia, nel rigido inverno del 1077 quando l'imperatore Enrico IV attese per tre giorni e tre notti, scalzo e vestito solo di un saio, prima di essere ricevuto e perdonato dal papa Gregorio VII, con l'intercessione di Matilde di Canossa.
“Parigi val bene una messa” è l'espressione che si attribuisce ad Enrico di Navarra che nel 1593 pur di salire al trono di Francia abiurò alla sua fede ugonotta per diventare cattolico. 
E' stato detto e scritto: " Berlusconi costretto ad andare a Canossa" con riferimento al fatto che l'incontro Renzi - Berlusconi è avvenuto nella Sede del PD.
Al che penso che il politicamente morto Berlusconi, rimesso sulla scena politica in posizione di primo piano dall'iniziativa del segretario PD, abbia risposto: "Parigi val bene una messa".

giovedì 23 gennaio 2014

LA RICONGIUZIONE DEI PERIODI ASSICURATIVI
 (Per chi può essere utile)
COSA E' LA RICONGIUNZIONE
La ricongiunzione è l'unificazione, presso un unico ente, dei periodi di assicurazione maturati dal lavoratore in differenti settori di lavoro.
La ricongiunzione può essere chiesta dai lavoratori dipendenti pubblici e privati e dai lavoratori autonomi, che hanno contributi in diversi settori di attività, oppure dai loro superstiti. Lo scopo è quello di ottenere una sola pensione, calcolata su tutti i contributi versati nei diversi enti previdenziali.
All'Inps, la ricongiunzione è stata gratuita per i lavoratori dipendenti fino al 30 giugno 2010. Dal 1 luglio 2010, la ricongiunzione , per effetto del D.L n. 78/2010 era diventata onerosa per tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, sia presso l'Inps che presso altri istituti pensionistici. .
COSA CAMBIA DAL 1.1.2013
Con l’entrata in vigore dalla Legge di stabilità 2013 (legge n. 228/2012) , per la quale l’Inps ha emanato la circolare 6 agosto 2013 n. 120, il ricongiungimento dei contributi torna ad essere gratuito.
I lavoratori che avevano in corso un provvedimento di ricongiunzione (articoli 1 o 2 legge n. 29/1979) con domanda presentata tra il 1° luglio 2010 e il 1° gennaio 2013, che non abbiano avuto la liquidazione della pensione, hanno avuto la possibilità di recedere, entro il 31.12.2013, dall’operazione e avere restituito l’onere pagato a condizione dell'esercizio contestuale della facoltà di costituire la posizione assicurativa presso l’Inps.
IL CUMULO PER TUTTI
Accanto alla ricongiunzione e alla totalizzazione è nato l’istituto del cumulo. Il cumulo prevede che i lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, autonomi (commercianti, autonomi, coltivatori diretti), e degli iscritti alla gestione separata dell’Inps, e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (ex Inpdap, Ipost), che non siano già titolari di trattamento pensionistico presso una di queste gestioni, hanno facoltà di sommare i periodi assicurativi non coincidenti al fine del conseguimento di un’unica pensione, qualora non siano in possesso dei requisiti per il diritto a un autonomo trattamento pensionistico.
Di fatto, il cumulo consente l’accesso alla pensione (di vecchiaia con i limiti più severi previsti dalla Riforma Monti-Fornero, di inabilità o ai superstiti) senza pagare l’onere di una ricongiunzione né vedersi pagare una pensione ridotta per effetto della totalizzazione nazionale che comporta, di norma, un calcolo contributivo puro.
Dalla possibilità del cumulo sono esclusi i professionisti che non possono cumulare i periodi di iscrizione presso le Casse libero professionali. Al pari della totalizzazione, i pro quota di pensione saranno calcolati dalle gestioni dove risultano accreditati i contributi e secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento, sulla base delle rispettive retribuzioni e/o reddito di riferimento.
Per la determinazione del sistema (retributivo, contributivo,misto) di calcolo della pensione viene presa a riferimento l’anzianità contributiva complessivamente maturata nelle diverse gestioni assicurative interessate dal cumulo. Dal 1° gennaio 2012 comunque la quota di pensione relativa alle anzianità contributive successive a tale data viene sempre calcolata con il sistema contributivo

mercoledì 22 gennaio 2014

RISPOSTA AL COMMENTO
Ricevuto :
lunedì 20.1.2014
ore 9:17
(Vedi Post “ Malafede o lavaggio del cervello?)
Risposta:
Alle tue , in parte, condivisibili osservazioni aggiungo una mia opinione che, seppure espressa con toni forti, non vuole essere polemica.
Le indiscutibili, riconosciute potenzialità del teritorio pontelatonese e più in generale dei monti trebulani, ricco di testimonianze storiche, archeologiche, naturalistiche, rurali e paesaggistiche, non sono state supportate da una suffficiente e adeguata pianificazione e da progetti finalizzati a creare le condizioni e i presupposti per uno sviluppo sociale,economico della generalità dei cittadini.
Si è assistito talvolta a progetti, sostenuti dalla stessa amministrazione, non compatibili con la vocazione del territorio e che l'opposizione consiliare e i cittadini hanno dovuto fortemente contrastare.
Senza dire dei ritardi e della gestione pasticciata e scoordinata di progetti che pure sono stati messi in campo e spesso accompagnati da chiacchiere propagandistiche.
Un esempio per tutti. La creazione di un parco ambientale sui monti trebulani e gli scavi archeologici di Trebula Balliensis, che, stando alle chiacchiere , avrebbero assicurato posti di lavoro, benessere economico alla frazione e non solo. Sono trascorsi oltre 14 anni dalla data di approvazione(1.3.1999) del protocollo d'intesa tra comune e soprintendenza archeologica di Napoli. 14 anni!
Provate a contare i residenti effettivi in quella che una volta era definita la popolosa frazione, provate a contare le case vuote, provate a contare i ragazzi che nel frattempo sono andati via.
Posso capire e giustificare tutto , non capisco e non giustifico le chiacchere di chi pensa di poter prendere per i fondelli i cittadini.
Come pure non capisco e non giustifico chi vuole ribaltare la verità. Quali sarebbero le responsabilità della minoranza consiliare che sin dall'inizio si è detta a collaborare con la maggioranza? Le si dicano a viso aperto, forza.
Ogni qualvolta qualcuno traccia un quadro critico sulle condizioni del paese viene alzata una cortina fumogena per coprire le vere responsabilità. E' chiaramente una tecnica, un'attività nella quale gli ausiliari cinguettanti eccelgono, sono maestri.
A viso aperto, quali sarebbero le responsabilità della minoranza?
Caro commentatore hai ragione,noi lo diciamo da sempre, Pontelatone ha bisogno di guardare avanti, ma questo potrà avvenire solo rimovuendo le cause che lo impediscono e spazzando via gli ausiliari cinguettanti.
A viso aperto.






martedì 21 gennaio 2014

 Ricevo   e pubblico      
                                              Al Presidente del Consiglio Comunale

I sottoscritti consiglieri di “Insieme per la Rinascita” e il capogruppo di “Nuova Voce” presentano la seguente proposta di delibera , con preghiera di inserimento all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale:
PREMESSO
che, come è noto, il consorzio di bonifica del Sannio-Alifano , applica in maniera generalizzata e assolutamente impropria il contributo di bonifica alla quasi totalità dei cittadini proprietari di terreni nel territorio del Comune di Pontelatone, secondo un piano di classifica, che non tiene conto del vantaggio diretto e specifico che ogni immobile deve ricevere dagli interventi che esso esegue sul territorio, come previsto da giurisprudenza ormai consolidata.
che le cartelle di pagamento vengono emesse dal Consorzio sulla base di un Piano di classifica risalente al 1974 che non può essere ritenuto vigente per violazione del R.D. n. 215/233, e pertanto illegittimo in quanto viola le disposizioni legislative vigenti in materia.
che , con l’entrata in vigore della legge regione Campania n. 4/2003 non risultano più vigenti i Piani di classifica approvati in base alla precedente normativa . La predetta legge, accogliendo il principio che l’obbligazione contributiva competa ai “soli proprietari di immobili che conseguono benefici dalle opere pubbliche realizzate dal Consorzio” (art.12), fa carico ai Consorzi di Bonifica di riformulare i Piani di classifica per il riparto della contribuenza consortile, che in base a parametri obiettivi possa quantificare i benefici tratti dagli immobili per i quali si chiede il contributo.
che,ad oggi , il Consorzio non ha mai predisposto un Piano di classifica in conformità alle norme della citata legge e pertanto le cartelle di pagamento emesse dal Consorzio devono ritenersi illegittime.
che , di recente, il Consorzio ha affidato ad una Società l'incarico per la  individuazione e la perimetrazione delle aree che traggono un miglioramento dovuto alle opere di bonifica operate dal Consorzio.
RITENUTO
opportuno che la individuazione e la perimetrazione delle aree del Comune di Pontelatone venga effettuata di concerto con l'Amministrazione Comunale, con l'ausilio dell'ufficio tecnico ,allo scopo di evitare che continuino ad essere incluse nel Piano di classifica aree non suscettibili di alcun beneficio diretto e specifico di bonifica, così come previsto dalla legge per l'assoggettamento al contributo
PROPONGONO
che il Consiglio Comunale deliberi di dare indirizzo al Sindaco di chiedere al Consorzio del Sannio Alifano:
1)una verifica concertata delle aree del territorio comunale direttamente beneficiarie delle opere di bonifica.
2)la sospensione dell'emissione di ogni cartella di pagamento fino a quando non sia esecutivo un nuovo legittimo Piano di Classifica.
Inoltre, di raccogliere, per l'utilità del caso, le segnalazioni dei contribuenti, mediante apposito modulo predisposto dal Comune, che ritengono impropria l'inclusione dei fondi di loro proprietà nel Piano di classifica per il riparto delle spese consortili.

         I Consiglieri di                                             Il Capogruppo di "Nuova Voce
"Insieme per la Rinascita"                                   (dott. Domenico Di Domenico)
dott.ssa Filomena Scirocco 
Sig. Francesco Manco             


domenica 19 gennaio 2014

 LA COERENZA
“ Per Berlusconi la partita è finita, game over”.  Così disse, dopo la sentenza della Cassazione, Matteo Renzi, che ieri ha clamorosamente contraddetto la sua battuta liquidatoria ricevendo Berlusconi addirittura nella sede del PD. Rimettendolo in gioco.
Per il segretario del Partito democratico la coerenza non è una virtù.

sabato 18 gennaio 2014

BUONA DOMENICA con Zucchero

                                         
     

Ero troppo avanti e mi voltai  

vista sul futuro mi affacciai  

ora non mi chiedere se puoi  

dimmi quale senso abbiamo noi

   
LA STAMPA 
18/01/2014





IL DEBITO CRESCE ANCORA
  Debito Pubblico Italiano a -2104 Miliardi di euro nuovo record negativo E' uscito il supplemento all'ultimo bollettino della Banca d'Italia. Mentre il mondo della politica continua ad azzuffarsi su tutto, mentre  la stampa, la televisione hanno al centro della loro attenzione le vicende del ministro Nunzia Di Girolamo (il nuovo che avanza) e i rimborsi spese dei consiglieri regionali, di ogni colore, mentre continuano ad arrivare dalle imprese  allarmi del tutto giustificati ma del tutto inascoltati,  il bollettino registra mese dopo mese  sempre nuovi record nel  debito pubblico che ha ormai superato i 2100 miliardi (2104 per l'esattezza) con incrementi mensili di così larga entità (19 miliardi in più a novembre 2013 rispetto ad ottobre)
Quì se non ci si ferma a pensare , se non ci si rende conto che l'emergenza stavolta e come non mai è al limite del punto di rottura, l'Italia va a sbattere.
Da parte mia, contrariamente a qualche tempo fa,   comicio ad avere poca  fiducia che ciò avvenga. Assisto con sconcerto allo scollamento e non posso non pensare che un Paese in cui un parlamentare non ha avuto vergogna a presentare una richiesta di rimborso per  due gelati, in cui un altro si è fatto rimborsare "Diabolik", in cui Cota, governatore di una regione importante mica l'ultimo arrivato, ha chiesto il rimborso di quanto speso per le sue mutande verdi (ha restituito l'importo, è vero, ma solo dopo lo scoppio dello scandalo, circostanza che è un'aggravante perché evidenzia la convinzione che noi "cittadini" possiamo continuare ad essere presi per i fondelli ), in cui manca il senso dell'etica pubblica e del rispetto del denaro pubblico, che spesso viene chiesto e  sprecato senza remora(ho guardato il piano triennale delle opere pubbliche di un piccolo Comune, il nostro, e sono stato preso dallo sconforto), non posso non pensare, ripeto, che un Paese così non può salvarsi.  
Speriamo bene.

martedì 14 gennaio 2014


MALAFEDE O LAVAGGIO DEL CERVELLO?
E' concepibile che un cittadino cerchi di evidenziare eventuali deficienze anche di amministrazioni non più in carica da molti anni, ma non è concepibile falsificare la verità.
E' quanto ha tentato di fare l'autore del commento(letto solo oggi), comparso sul blog  “Pontelatone 24h” il 7.1.2014, sotto il Post dal titolo ” membri del consiglio comunale......”,
Il commento, che chiama in causa senza citarla espressamente la mia amministrazione, è chiaramente espressione o di persona in malafede o frutto di quella  capillare campagna di disinformazione e di lavaggio di cervello messa in atto, a suo tempo, per abbattere un Sindaco che dava fastidio alle piccole "caste" locali abituate da sempre a “comandare” .
Il commentatore, non cita fatti e circostanze comprovabili a sostegno della sua affermazione “ se ci fosse stata un'altra amministrazione(sappiamo bene quale) “, dimostrando così di recitare la vecchia favola, senza un minimo di analisi e senza contestualizzare nel tempo l'amministrazione.
Su 20 anni (dal 1993 ad oggi) ho guidato l'Amministrazione per solo 4 anni. Nel periodo 93-97 non esistevano i sostanziosi fondi europei che hanno avuto inzio dopo il 2000, Cervarecce era posta sotto sequestro,non c'era un'area industriale, non parliamo poi delle condizioni generali in cui versava l'intero Comune. Nel 1993 ho trovato una casa  da tempo “sgarrupata”, che ho lasciato nel 1997  con un altro aspetto, ma soprattutto con solide fondamenta sulle quali costruire un Comune efficiente, idoneo a  creare le condizioni di sviluppo, che non coincidono (come sembra pensare il commentatore) con l'avanzata di pochi , mentre tutti gli altri restano indietro.
Tutto, dopo, è stato miseramente sciupato. Quelle fondamenta furono minate e fatte saltare. Le difficoltà economiche in cui si dibatte oggi il Comune sono solo una delle conseguenze, e non la peggiore, di quella demolizione.
Il confronto tra persone con diverse opinioni e idee è molto utile, a patto però che il dibattito non sia viziato da una falsa rappresentazione della realtà, perchè in tal caso diventa improduttivo, confusionario(volutamente?)

sabato 11 gennaio 2014

E non avrò paura

                                      
                                            Buona domenica, con una canzone meravigliosa
 


disoccupazione 
Il tasso di disoccupazione è salito, a novembre 2013, al 12,7%, in crescita rispetto al 12,5% registrato a ottobre, restando al livello record dal 1977. Sono gli ultimi dati, sebbene provvisori, diffusi da  Istat.
In termini assoluti parliamo di 3 milioni e 254 mila disoccupati.

giovedì 9 gennaio 2014


Una statistica della popolazione del Comune di Pontelatone al 1° gennaio 2013

 Ho elaborato questa tabella che mostra la popolazione residente nel Comune di Pontelatone per fasce di età al 1° gennaio 2013
Età
celibi
coniugati
divorziati
vedovi
Totale maschi
nubili
coniugate
divorziate
vedove
Totale femmine
totale
0- 10
88
0
0
0
88
98
0
0
0
98
186
11-20
88
0
0
0


88
71
2
0
0
73
161
21-30 119
11
0
0
130
94
20
0
0
114
244
31-40
54
67
0
0
121
26
87
0
0
113
234
41-50
18
100
2


120
17
102
1
0
120
240
51-60
8
104
0
2
114
13
108
0
10
131
245
61-70
4
91
3
4
102
5
69
1
14
89
191
71-80
2
51
0
5
58
8
45
0
46
99
157
81-90
2
23
0
10
35
3
8
0
35
46
81
91-99
0
0


3
3
0
0
0
10
10
13
100
0
0


0
0
0
0
0
0
0
0


383
447
5
24
859
335
441
2
115
893
1752

Alcuni dati mi saltano all'occhio

siamo in 1752 pontelatonesi
le femmine sono più numerose dei maschi , 893 a 859, ma fino a 70 anni sono di più i maschi
da 21 a 40 anni ci sono ancora 120 nubili, i celibi invece sono 173
la fascia di età più rappresentativa è 51-60: 245 persone (il 13,98%)
le vedove superano di gran lunga i vedovi, 115 a 24
sotto i 20 anni risultano coniugate solo 2 femmine
l'82,14% delle femmine con età compresa tra 81-90 è vedova



 

lunedì 6 gennaio 2014

BERSANI
Operato dopo emorragia cerebrale

Auguri di pronta guarigione a Bersani, una persona perbene

venerdì 3 gennaio 2014

      Il SUD O CAMBIA O MUORE
Ho appena finito di leggere il nuovo libro di Sergio Rizzo e Giannantonio Stella  "Se muore il Sud". 
Si tratta di un libro di denuncia degli sprechi e del parassitismo della parte più arretrata dell'Italia, il Meridione. Un territorio fatto di luoghi meravigliosi, di tesori di arte e cultura, ma anche di risorse economiche e imprenditoriali dimenticati, sprecati.
Una terra che potrebbe trainare lo sviluppo del Paese e che invece è stata occupata dalla malavita e dalla malapolitica. E' un libro che vi consiglio di leggere.
Intanto, vi traccio alcune panoramiche ispirate dai due bravi giornalisti del Corriere della Sera, accompagnate da  qualche riflessione.
-"La classe dirigente è mediocre ed è incapace" scrivono. Come non condividere l'espressione, visto le condizioni in cui si ritrova il Sud. Inetti e ...ciechi.
-Viene fuori che un consigliere della Regione Sicilia, "mamma regione",costa più di un Senatore, ben 360.000.00 euro. Roba da matti!!
- I due giornalisti si interrogano  "Il Sud ha fatto la fortuna della Wolkswagen, di Torino e di gran parte del mondo dove esiste emigrazione dal Meridione; perché mai qui, questa gente, non riesce a far decollare la terra nativa ?".
E' chiaro che esiste un deficit organizzativo, culturale e di classe dirigente. Mancano le regole per far funzionare questa società di parassiti e ... di mafiosi !
- "Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione Sicilia butta 15 milioni di euro per 18 apprendisti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie “da Ciccio”. Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mezzo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. 
-Figurano più braccianti disoccupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell’androne del Consiglio regionale.
-A Capua(Santa Maria C.V.) il secondo anfiteatro più importante per l'antichità dopo il Colosseo rischia di chiudere per incuria e disinteresse.L'America hollywoodiana invece attraverso il mito di Spartacus e i suoi derivati, ottiene incassi mondiali favolosi, dal primo film con Kirk Douglas fino al recente Gladiatore di Ridley Scott (nonostante i clamorosi svarioni storici…). Beffa e danno perché proprio da qui, dall’arena di Capua, cominciò la rivolta dei gladiatori, capeggiata dal vero Spartaco che divenne il leggendario “schiavo che sfidò l’Impero romano”.
-Il Sud sta morendo e i veleni dell’Acne di Cengio sono stati spostati a Giugliano e nessuno ha mosso un dito. I veleni della Terra dei fuochi sono arrivati lì perché sono stati gli stessi politici ed amministratori a vendere la vita dei loro concittadini e oggi il sacerdote di Caivano dice messa con le foto dei bimbi morti al fianco dell’altare e le letterine “grazie Gesù per ogni giorno di vita in più che mi regali"
-A pochi chilometri da Giugliano c'è la Reggia di Carditello abbandonata e smantellata pezzo pezzo dai casalesi che ci hanno arredato le loro ville
-C'è una targa, su un palazzo malandato di Santa Maria Capua Vetere (quante volte l'abbiamo letta passando)  " In questa casa nel 1860 Giuseppe Garibaldi ebbe alloggio e accoglienza ospitale. Qui il 2 novembre fu sottoscritta la resa di Capua che assicurò il trionfo d'Italia e del suo diritto. I cittadini di Santa Maria C.V. per ricordare que' giorni di palpiti e di gloria, il 1° ottobre 1883 posero"
Quel palazzo dove fisicamente nacque l'Unità d'Italia si chiama Teti Maffuccini e in un paese normale sarebbe meta di turisti, visitatori stranieri, scolaresche. Da noi, infossato tra orrendi condomini altissimi, cade letteralmente a pezzi. E solo i ponteggi eretti tanto tempo fa, con il vento che strappa i teloni protettivi e ridotti a filanti che penzolano luridi dall'alto, impediscono di ammucchiare, ancora come una volta, montagne di immondizia davanti al portone.
I due giornalisti non mancano di mettere sul ridicolo la realtà siciliana. Come non potrebbero ?
Alla Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane)d su 87 dipendenti, 55 sono dirigenti. Pazzesco....... guadagnano sulle dodicimila euro mensili.
- A Napoli per usare la metropolitana si deve passare prima dal tabaccaio per comprare il biglietto; Quel biglietto però non viene obliterato, giù in metropolitana, perché mancano i tornelli, quindi quel biglietto viene usato sempre. Perché i politicanti non impiantano i tornelli ? perché perderebbero voti ...".
- Quindi, signora, lei raccoglieva olive". Certamente, ispettore".  Dagli alberi?  "Dagli alberi,ispettore". "E come le raccoglieva?"  "Con la scala".  " La  scala ?" "Una per una. E man mano le pulivamo con lo straccetto". " Ma signora,  nessuno al mondo raccoglie le olive così!" " Così noi le raccoglievamo". 
Gli ispettori dell'Inps se lo raccontano tra loro ridendo fino alle lacrime, l'interrogatorio della moglie di un notaio della costa ionica, una bella donna elegante che prima di accomodarsi per la deposizione aveva appeso all'attacapanni una costosa pelliccia. Ne hanno visto di tutti i colori gli investigatori dell'Istituto di previdenza. Finte braccianti agricole che giuravano di aver portato secchi d'acqua, uno a uno, su per la collina per dar da bere alle melanzane. Finte braccianti agricole che dicevano di aver innaffiato i campi di grano con la canna. Finte braccianti agricole che cadevano nei tranelli più impensabili o stavano al gioco irridendo chi le interrogava. " E che tipo di olive erano: rotonde o quadrate?" " Quadrate, ispettore". Ci sarebbe da ridere, se la truffa dei falsi braccianti agricoli non derubasse le pubbliche casse di centinaia e centinaia di milioni.  
 -L'Italia è l'unico paese al mondo in cui esistono 20 sistemi sanitari differenziati. Uno per ciascuna regione. Tutte le regioni fanno a gara per nominare dirigenti e primari (amici di ...). Stiamo restando senza infermieri e pulizieri negli ospedali: tutti primari .... 
 Obiettivamente i due giornalisti... esagerano a farci pensare a queste cose; ci ricordano un grande vecchio del giornalismo morto qualche anno fa : Giorgio Bocca e il suo libro intitolato "L'inferno", dedicato a squarciare più di un velo sulla diffusa illegalità che ha quasi paralizzato il meridione (ho tirato fuori " L'inferno", per rileggerlo,  dal cassone dove ce l'ho conservato)
"Se Muore il Sud" non si limita a fare la rassegna degli aspetti negativi , cita anche molti esempi di un Sud che sa essere all'altezza della modernità e che sa affrontare la crisi. I due giornalisti fanno l'esempio di un'azienda di Grottaglie, in provincia di Taranto: la Alenia . Quì si sta costruendo l'aereo passeggeri più tecnologico del mondo. Grottaglie è il chiaro esempio di cosa un’azienda debba fare in un periodo non fulgido come quello che si sta vivendo: investire in nuove tecnologie e assumere nuova forza lavoro. ''Bisogna dare forza a queste esperienze positive, ridare speranza perché se muore il Sud muore l'Italia'.
Vi riporto un ampio stralcio del sottocapitolo, che chiude il libro, intitolato "O la resa o il sogno".
"Ed è quello il bivio davanti al quale è il Mezzogiorno. Da una parte c'è l'antico andazzo della sopravvivenza ricattata, delle clientele, dei favori pietiti in cambio di voti, dei cantieri che non chiudono mai perché  "i soldi girano finchè un cantiere è aperto," dei rapporti ambigui con le mafie....
Dall'altra l'alternativa: ricominciare. Scommettere su se stessi. Sui propri figli. Sulle proprie figlie soprattutto. Tornare a sognare.Darsi obiettivi ambiziosi. Risanare il territorio.Scrollarsi di dosso le mafie.Rompere le catene clientelari, con la più vecchia, scadente classe politica, salvo eccezioni.. Spezzare quel patto scellerato che ha consentito al peggior ceto dirigente del Nord di accordarsi con il peggior ceto dirigente del Sud. Se così non sarà, sarà l'Italia tutta a rimetterci......

LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...