giovedì 19 marzo 2015

 UNA BUONA NOTIZIA

Poste, chiusura piccoli uffici sospesa Grazie al lavoro congiunto dell'ANCI e delle Regioni il piano dei tagli, dal prossimo 13 aprile, degli uffici postali nelle realtà più piccole, tra cui Treglia, è stato sospeso. 
Poste italiane darà più tempo ai Comuni per presentare soluzioni alternative che possano scongiurare la chiusura o limitarne gli effetti.











NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI

LA NASPI
Dal 1 maggio 2015 partirà la NASPI , la nuova indennità mensile di disoccupazione, che ha la funzione di fornire un sostegno al reddito ai lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. Sostituisce le vecchie fattispecie, Aspi e mini Aspi.
Rimangono esclusi dall’indennità i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e  gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato per i quali continueranno ad applicarsi le vecchie regole.
Per poter usufruire della Naspi i soggetti disoccupati devono aver maturato tutti e tre i seguenti requisiti:
- stato di disoccupazione (ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera c,del decreto legislativo 21 
   aprile     2000, n. 181, e successive modificazioni);
- possano far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno  
  tredici settimane di contribuzione;
- possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.

Calcolo e misura :
 la Naspi è rapportata alla retribuzione degli ulimi 4 anni; si calcola nel 75% della retribuzione se questa non supera 1.195 euro lordi mensili, mentre se superiore si aggiunge il 25% del differenziale fino ad un massimo di indennità di 1.300 euro lordi mensili. La Naspi subirà una riduzione del 3% al mese dal primo giorno del quinto mese di fruizione (dal 2016 la riduzione si applica dal quarto mese) Facciamo due esempi di calcolo:

Esempio 1
negli ultimi 4 anni il disoccupato ha lavorato:
24 mesi  (104 settimane) a 1100 lordi
3 mesi    (12 settimane) a 700 euro lordi
116 settimane di contribuzione totali

1100×24=26400 euro
700×3= 2100 euro
26400+2100= 28.500 euro (retribuzione complessiva)
28.500 :116 = 245,69   (retribuzione media settimanale)
245,69 x 4,333(coefficiente di trasformazione di settimane in mese)  =1064 euro
Importo mensile NASPI spettante : 75% di 1064 = M(1063/100)x75= 798 euro
Esempio 2
negli ultimi 4 anni il disoccupato ha lavorato:
24 mesi (104 settimane) a 1800 lordi
3mesi    (12 settimane) a 700 euro lordi
116 settimane di contribuzione totali

1800×24=43200 euro
700×3= 2100 euro
43200+2100= 45.300 euro(retribuzione complessiva)
45300:16= 390,51 euro (retribuzione media settimanale)
390,51x 4,333(coefficiente di trasformazione di settimane in mese) =1690,93
L' importo mensile NASPI spettante è pari al 75% di  1195 (retribuzione massima di riferimento) + il 25%  della differenza tra 1609,93 e 1195.
75% di 1185 = 896,25
25% di (1690,93-1195) = 123,28
896,25+123,98= 1020,23 importo mensile spettante
NB: L’importo risultante è sempre inteso al lordo delle trattenute irpef.
Durata
la Naspi è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni (massimo 24 mesi); dal 2017 la durata massima sarà di 78 settimane (massimo 18 mesi)
Presentazione della domanda e decorrenza
la Naspi deve essere presentata all'Inps in via telematica, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro e decorre dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda(e comunque non prima dell’ottavo giorno dalla cessazione del rapporto di lavoro). Per vedersi erogato l'assegno è tuttavia necessaria l'adesione a un progetto personalizzato redatto dai centri per l’impiego. Con il suddetto progetto il lavoratore si impegnerà nella ricerca attiva del lavoro, darà la propria disponibilità a partecipare a corsi di orientamento e formazione e accetterà adeguate proposte di lavoro. Il mancato rispetto di queste condizioni comporterà la cessazione del beneficio.
Incentivo all'imprenditorialità
la Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) potrà essere utilizzata per intero da parte di chi cercherà di aprire una attività imprenditoriale. Chi la percepirà, infatti, e vorrà iniziare un lavoro autonomo, di impresa individuale oppure sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, potrà chiedere all’Inps l’anticipo, in unica soluzione, delle quote spettanti. Basterà una domanda telematica da trasmettere all’Istituto di previdenza entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.
    
                                                                           L'ASDI
L'Asdi è l’assegno di disoccupazione aggiuntivo per coloro che avranno terminato di percepire l’indennità di Naspi e che ancora non sono riusciti a trovare un impiego. Insomma, a partire dal 1° maggio 2015, dopo la disoccupazione sarà possibile percepire un altro sussidio di disoccupazione. Ma vediamo i requisiti necessari per ottenere questo nuova prestazione di sostegno al reddito e la regolamentazione della fruizione del sussidio.
A chi spetta
L’Assegno di Disoccupazione spetta ai lavoratori percettori della NASPI che abbiano fruito di questa per l’intero periodo spettante senza esser riusciti a trovare un nuovo posto di lavoro.
Nel primo anno di applicazione (2015) gli interventi sono prioritariamente riservati a:
- lavoratori appartenenti a nuclei familiari con minorenni
- lavoratori in età prossima al pensionamento.
Quindi in sostanza dal 2016 potranno ricevere l’ASDI, i lavoratori disoccupati che:
- abbiano fruito della NASPI per la sua intera durata senza trovare occupazione;
- si trovino in condizioni economiche, verificabili tramite l’ISEE e definite attraverso un decreto del Ministero del Lavoro e del Ministro dell’Economia;
- siano aderenti a un progetto personalizzato del centro per l’impiego.
Durata e importo ASDI 2015
L'Asdi è erogato mensilmente per una durata massima di sei mesi ed è pari al 75 per cento dell'ultima indennità NASpI percepita, e, comunque, in misura non superiore all'ammontare dell'assegno sociale (501,38 euro per il 2015). Al fine di incentivare la ricerca attiva del lavoro i redditi derivanti da nuova occupazione possono essere parzialmente cumulati con l'ASDI.
Il sussidio prevede inoltre l’erogazione degli assegni al nucleo familiare (ANF) spettanti per i familiari a carico.
Erogazione ASDI e Centri per l’impiego
Per poter ricevere l’ASDI occorre aderire ad un progetto personalizzato redatto dai competenti servizi per l'impiego, contenente specifici impegni in termini di ricerca attiva di lavoro, disponibilità a partecipare ad iniziative di orientamento e formazione, accettazione di adeguate proposte di lavoro. La partecipazione alle iniziative di attivazione proposte è obbligatoria, pena la perdita del beneficio.
                                                                        LA DIS COLL
La Dis-Coll è il nuovo sussidio di disoccupazione per l'anno 2015 per i disoccupati iscritti alla gestione separata dell’Inps ( collaboratori coordinati e continuativi e a progetto)
Requisiti
Per poter accedere al sussidio DIS-COLL sarà necessario soddisfare determinati requisiti:
- essere iscritti alla Gestione Separata
- essere effettivamente disoccupati alla data di presentazione della domanda, effettuando l’apposita iscrizione al Centro per l’Impiego
- essere in possesso di almeno 3 mesi di contribuzione nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno solare precedente (2014) fino al l’evento di cessazione del rapporto di lavoro
- essere in possesso di almeno un mese di contribuzione nell’anno solare in cui si verifica l’evento

di cessazione del rapporto di lavoro (2015)
Calcolo e durata
L’importo spettante per il sussidio viene calcolato sulla base del reddito imponibile (media lorda mensile) risultante dai versamenti effettuati (derivante necessariamente da rapporti di collaborazione) nell’anno in cui si verifica l’evento di cessazione del rapporto di lavoro e nell’anno precedente.
Nei casi in cui la retribuzione mensile sia pari o inferiore all’importo di 1195 euro mensili, l’indennità mensile è pari al 75% della retribuzione. Nei casi in cui la retribuzione mensile sia superiore a 1195 euro mensili l’indennità è pari al 75% del predetto importo a cui si aggiunge un ulteriore importo pari al 25% della differenza tra la retribuzione mensile e 1195 (vedi Calcolo Naspi). L’indennità mensile non può in ogni caso superare nel 2015 l’importo massimo mensile di euro 1300, rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell’anno precedente.
A partire dal primo giorno del quinto mese di fruizione l’indennità è ridotta progressivamente nella misura del 3% ogni mese.

domenica 15 marzo 2015


Risultati immagini per scuole belle renzi immagini UN ESEMPIO DA IMITARE
C’è grossa crisi; la gente è arrabbiata perché non riesce ad arrivare alla fine del mese: le tasse ci strangolano, le bollette da pagare non finiscono mai; non se ne può proprio più, ma lo spreco di soldi pubblici continua .E non riguarda solo le grandi opere.
Smettere di buttare i soldi dalla finestra è un dovere morale ed è dovere degli amministratori controllare che il denaro pubblico, comunale,regionale,nazionale o comunitario, non venga sprecato.
Un esempio virtuoso arriva dal vicino comune di Camigliano. Vi riporto l'articolo letto ieri sul "Corriere del Mezzogiorno".
Camigliano, il sindaco non vuole più i fondi per
ristrutturare le elementari

Da Cenname il «no» alle risorse di «Scuole belle»: è uno spreco di soldi, il plesso da rimettere a posto vale meno di quanto ci è stato riconosciuto e noi lo faremo da soli

CASERTA — Il sindaco di Camigliano, il pd Enzo Cenname, ha deciso di non avvalersi del finanziamento che il governo nazionale aveva concesso al suo Comune nell’ambito del programma «Scuole belle». I fondi sostiene il primo cittadino - sarebbero «sprecati». Dopo la segnalazione inviata al ministero competente da parte delle autorità locali, alle scuole elementari di Camigliano da Roma era stata destinata una somma di 26.000 euro da utilizzare al fine di rendere più gradevole l’edificio scolastico. Alla programmazione ed all’esecuzione dei lavori veniva incaricata la Meridionale Servizi Soc. Coop., che si sta occupando di rendere «belle» le scuole campane tra cui anche quella di Camigliano. Ma le attività programmate ed il preventivo fornito, hanno fatto un po’ storcere il naso all’Amministrazione Comunale che ha vietato l’attuazione dei lavori programmati.
«È inconcepibile – dice Cenname, che di mestiere fa l’ingegnere - , che per la riparazione di piccoli arredi si prevede un investimento di oltre 21.000 euro. Il valore degli arredi presenti all’interno del plesso scolastico è di gran lunga inferiore ai 15.000, è paradossale spenderne molti di più per ripararli. Ancora più assurdo vedere che per tagliare l’erba nel giardino della scuola di circa 300 metri quadrati, lavoro a cui generalmente provvedo io o qualche altro volontario con meno di tre ore di impiego, occorrono oltre 1.500 euro. Addirittura - ragiona ancora Cenname - si prevede che per la pulizia del cantiere (quale?) occorrono 1.300 euro. Riteniamo che le risorse destinate alla scuola dovrebbero essere utilizzate effettivamente per perseguire l’obiettivo “Scuole Belle”, piuttosto che per giustificare altre spese che nulla hanno in comune con il diritto allo studio. Ci dispiace rinunciare a risorse per la nostra scuola - conclude il sindaco - ma lo facciamo con la consapevolezza di aver agito nell’interesse della Pubblica Amministrazione».



sabato 14 marzo 2015

Buongiorno
Massimo Gramellini
 FATTA LA LEGGE
Franco Alfieri è il sindaco di Agropoli e desidera candidarsi alle elezioni regionali campane nelle liste del suo partito, il Pd. Ma una legge locale impedisce ai sindaci di farlo, decretando in caso contrario il commissariamento del Comune. Il sindaco non ha alcuna intenzione di cedere la poltrona a un funzionario statale su cui non eserciterebbe alcun controllo: vuole tenerla in caldo per il suo vice. Perciò lascia l’auto in sosta vietata. Il vigile gli fa la multa e lui si rifiuta di pagarla, impugnandola davanti all’amministrazione comunale, cioè a se stesso. Si realizza così la fattispecie prevista dal D.Lgs.18-8-2000 n.267, in base al quale l’amministratore che apre un contenzioso con il proprio ente decade dall’incarico e viene sostituito dal suo vice. 
Può darsi che la legge proibizionista disinnescata dalla furbata del sindaco di Agropoli sia una schifezza. Ma è comunque una legge e come tale andrebbe rispettata almeno da chi è tenuto a dare il buon esempio. Mentre il sindaco non solo se ne è infischiato, della norma. Si è vantato in pubblico di avere trovato un sistema per fregarla. Altrove questa operazione alla Totò gli sarebbe costata l’isolamento politico e il disprezzo degli elettori. Invece qui gli è valsa il plauso di maggioranza e opposizione, e un balzo ulteriore nei sondaggi. Non saprei trovare aneddoto migliore per illustrare l’eterno e insolubile «caso italiano». A determinare il carattere di un Paese non sono le regole, ma il consenso sociale che le circonda. E da noi quel consenso non sta certo con chi fa la legge. Semmai con chi trova l’inganno.  


 NOTA : l’incandidabilità al Consiglio regionale della Campania è prevista per i sindaci dei Comuni con più di 5000 abitanti, a meno che non si dimettano 30 giorni prima delle elezioni.

venerdì 13 marzo 2015


Imu agricola, giudizio di merito fissato al 17 giugno

Con il D.L. 24 gennaio 2015, n. 4, 'Misure urgenti in materia di esenzione IMU', il Governo ha modificato i criteri di individuazione dei comuni esenti.
Il Comune di Pontelatone è stato classificato nella categoria P, cioè comune parzialmente montano. Questo significa che le agevolazioni del pagamento dell'Imu sui terreni agricoli è valida solo per i coltivatori diretti e gli imprenditori a titolo principale.
Una norma questa che secondo il punto di vista di varie Amministrazioni Comunali rappresenta un vero e proprio balzello imposto dal Governo che va a gravare direttamente su molti cittadini.

LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...