sabato 30 agosto 2014

CON LE IMMAGINI.......E' PIU' FACILE

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 I GIARDINI DI RENZI (Massimo Gramellini)


Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati. Quell’uomo è il presidente del Consiglio. Il quale – nonostante l’Italia sia sull’orlo del baratro e la nuova parola d’ordine «passo dopo passo» prometta di fargliene fare uno in avanti – ha trovato il tempo di rispondere alla copertina dell’Economist che lo ritrae con un gelato in mano a bordo di una nave che affonda. Nella politica a fumetti, dove immagini e slogan rimpiazzano i pensieri, il nostro vanta predecessori illustri, ma non conosce rivali. Ieri ha fatto installare nel cortile di Palazzo Chigi il carretto di un noto marchio artigianale, che ringrazierà per la pubblicità gratuita, e ha passeggiato a favore di telecamera con un cono che ha tentato di sbolognare a qualche cronista, invano: siamo gente dallo stomaco dritto, noi. Il siparietto, tristissimo, si è concluso con la consegna del manufatto sgocciolante a una funzionaria, imbarazzata come tutti.
Che il premier abbia perso «il tocco»? Forse è il peso della realtà che sovrasta persino chi cerca di imbellettarla con trovate goliardiche e incitamenti da allenatore di provincia. Questo governo di mediani con un solo fantasista ancora a caccia del primo gol, più che dell’incipit di «Giardini di marzo» farebbe meglio a occuparsi del secondo verso: al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti.
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mercoledì 27 agosto 2014

 L'Albo Pretorio del Comune non funziona.
Da parecchi giorni la sezione dell’albo pretorio on line nel sito istituzionale del Comune di Pontelatone è fuori uso. Non è più possibile accedervi, quindi niente consultazione degli atti amministrativi e delle determine dei responsabili dei servizi.. Un problema che sta creando disagi ai cittadini che magari sono interessati agli ultimi provvedimenti emanati dal Comune. 
Collegandosi al sito www.comune.pontelatone.ce.it , e cliccando nella sezione “Albo pretorio”, dopo un pò di attesa, si apre una finestra che evidenzia che il server non è raggiungibile.
Il mancato funzionamento dell' albo implica la non divulgazione di atti per i quali la legge impone la pubblicazione in quanto devono essere portati a conoscenza del pubblico, senza la quale gli atti diventano inefficaci e non idonei a produrre gli effetti giuridici voluti dalle leggi in materia.
Confidando in un urgente ripristino dell'albo on line, torna utile ricordare che l'informazione e quindi la partecipazione del cittadino deve essere sempre garantita come deve essere garantita l'efficienza e l'efficacia dell'Ente.


lunedì 25 agosto 2014

Hanno detto...  ...

ALBERT CAMUS, filosofo,  scrittore e drammaturgo francese, 1945.

Una buona politica è prima di tutto una politica bene informata.
 

LUIGI EINAUDI,( 1874 –  1961) economista, politico  italiano, secondo Presidente della Repubblica Italiana.

Conoscere per deliberare 


MAFFEO PANTALEONI,  economista, Ministro delle Finanze, 1919
Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse.

martedì 19 agosto 2014


CON LE IMMAGINI....E' PIU' FACILE
 
 Funerali di Stato
E’ abbastanza spiacevole questa ostinazione degli anziani nel non volere morire. Sono così evidenti i vantaggi che ne trarrebbe il debito pubblico, finalmente sgravato da spese pensionistiche e sanitarie, per la soddisfazione della Bce, della Trojka e del governo delle giovani marmotte. Va riconosciuto che le istituzioni, per una volta efficienti e coese, stanno facendo di tutto per agevolare la complessa ma necessaria operazione. Dopo avere spremuto di tasse le abitazioni che gli anziani avevano comprato nel corso della vita, ora si accingono a prosciugare l’ultima trincea del loro modesto benessere: la pensione. A questo scopo i bonificatori non esitano a servirsi di un arnese antico e indistruttibile, il populismo, per bollare come immorale un assegno di tremila euro al mese.  
Ai puritani del taglio senza anestesia sfugge però che è anche merito di quelle risorse tanto esecrate se in Italia non è ancora scoppiato un conflitto sociale. Il pensionato «benestante», nuovo bersaglio dell’odio collettivo, è in realtà il banchiere superstite e l’ultimo Welfare a cui attingono le generazioni dei disoccupati e dei sottopagati cronici. Per dirla più brutalmente: i nipoti campano grazie ai soldi che i nonni speravano di lasciare ai figli. Adesso una parte di quel denaro dovrebbe trasferirsi dalle tasche dei pensionati a quelle bucate del Tesoro con la formula ipocrita del contributo di solidarietà. Forse servirà a pagare i funerali: di Stato. 

La Stampa-19.8.2014


IL TAGLIO DELLE PENSIONI DEI PADRI CHE CONDANNA IL SOSTEGNO AI FIGLI (Elisabetta Ambrosi)

I giornali d’agosto saranno pure pieni, come ha dichiarato il nostro esuberante premier, di progetti segreti del governo che neanche il governo conosce. Peccato che a lanciare l’ipotesi di un prelievo sulle pensioni d’argento – e forse, visto dove dovrebbe essere fissata la famosa “asticella”, pure di bronzo e di latta – sia stato il ministro del Lavoro Poletti. Che dopo aver lasciato che i vari Alfano e Sacconi imperversassero per giorni con dichiarazioni a ruota libera sull’articolo 18, ha rotto finalmente il silenzio, dalle pagine del Corriere della Sera, per annunciare l’idea, nuova come la pioggia d’autunno, di un prelievo sulle pensioni. Perfetta per tenere allegri gli italiani d’estate, specie se accompagnata dalla “rassicurazione” del sottosegretario all’Economia Baretta (“Chi guadagna fino a 2.000 euro netti al mese può stare assolutamente tranquillo”).
Sia chiaro: chi scrive fa parte di quella generazione, mai difesa dai sindacati, che ormai vive nella drammatica consapevolezza di ricevere una pensione da poche centinaia di euro, interamente sudate col regime contributivo. E che ha sempre guardato con una certa indignazione al compromesso che nel 1995 salvò dal passaggio al nuovo regime una buona parte di lavoratori, impedendo quella riforma radicale che avrebbe reso il sistema previdenziale più equo (in tempi tra l’altro di ottimismo e crescita del Pil).
Da questo particolare punto di vista, suscitano persino una certa ironia alcune difese conservatrici alla proposta del governo, ad esempio quelle di alcuni commentatori – spesso gli stessi che scrivono contro la retorica dei diritti acquisiti e a favore delle riforme – che dalle colonne dei loro giornali si sono subito scagliati a difesa del loro, privatissimo, diritto: la propria pensione minacciata. Ma il punto è un altro: e cioè che il taglio delle presunte pensioni “ricche” non rappresenta in alcun modo un’operazione di equilibrio tra generazioni famosa retorica del “togliere ai padri per dare ai figli” – che in molti invece vorrebbero venderci.
Primo, perché se fosse tale i soldi ricavati dall’operazione dovrebbero andare realmente a favore delle generazioni svantaggiate, e non a coprire emergenze come quella degli esodati (che lo stesso Stato ha creato) o come il finanziamento della cassa integrazione in deroga: in breve, al solito, per fare cassa. Secondo, perché oggi le pensioni dei “padri” sostengono una massa di precari e disoccupati semi-disperati, che senza l’aiuto dei genitori non potrebbero letteralmente vivere. Nel deserto del welfare e dei servizi – dove per ottenere esenzioni o prestazioni essenziali bisogna avere un Isee letteralmente da fame –, nell’assenza di misure contro la povertà e di un assegno universale per qualunque lavoratore, anche se precario o intermittente, perda il lavoro, nella latitanza completa dello Stato rispetto ai bisogni delle coppie giovani (primo fra tutti, un posto all’asilo nido), l’unico welfare rimasto è quello familiare, sul quale forzatamente chi non si aspetta più nulla dallo Stato deve fare i conti per qualsiasi scelta esistenziale, a partire dalla possibilità di avere un figlio.
D’altronde, sono le pensioni dei padri che oggi pagano i mutui che le banche non concedono ai figli precari, oppure la retta dell’asilo nido quando il pubblico ti mette in lista d’attesa (o ti presenta una retta pari quasi al privato, come nel nord d’Italia), garantendo tra l’altro quella fragile coesione sociale che presto salterà quando queste risorse finiranno. In tempi di recessione e di emergenza sociale, misure come queste non fanno che aumentare rassegnazione e sfiducia verso istituzioni ormai vissute come ostili, quando non letteralmente persecutorie. Oltre che a rivelare il vecchio del “nuovo” che avanza: tagli e tasse, alla faccia della retorica dell’ottimismo e del futuro pieno di belle speranze.
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venerdì 15 agosto 2014


BUON FERRAGOSTO
I problemi del Paese sono enormi, il mondo della politica finge di non accorgersi che tutto sta andando a rotoli e che tutto lascia prevedere un prossimo mese di Settembre “horribilis”, ma è Ferragosto e allora godiamoci almeno questi giorni.
Il Ferragosto, in latino “Ferie Augusti”( il riposo di Augusto) è una festività istituita dall'imperatore nel 18° anno avanti Cristo per dare al popolo la possibilità di riposare dopo le pesanti fatiche delle settimane precedenti (mietitura,battitura,ecc.). Durante il Ferragosto ci si riposava , si organizzavano balli campestri, si facevano corse di cavalli, di muli,ecc.)
Il Palio di Siena (quello dell'Assunta si corre il 16- diretta TV RAI 2 ore 19-) conserva molto delle caratteristiche delle corse dell'antichità e dei riti che le accompagnavano.
Ai giorni nostri, il nostro Paese ha vissuto la festività in modo diverso nell'arco di pochi decenni.
Negli anni “60, quando l'industria va a gonfie vele, il Ferragosto coincide con la chiusura dei grandi stabilimenti industriali del Nord e con i grandi esodi di massa degli operai e impiegati che ritornano alle regioni di origine. Televisione(allora un solo canale) e stampa raccontano con enfasi la grande”corsa al mare”, le interminabili code di “ 500 “600 e “Bianchine" stracariche con i loro occupanti in cerca di fresco. E' l'Italia semplice ed ottimista di Gigliola Cinquetti “ che non ha l'età”, è l'Italia che inizia a sottrarsi al giogo della Democrazia Cristiana e del Vaticano e si prepara a combattere le battaglie per la conquista dei diritti civili(divorzio, statuto dei lavoratori, Servizio Sanitario, istruzione accessibile a tutti).
Negli anni “70, dopo la crisi petrolifera, abitudini e comportamenti comiciano a cambiare .
Cessano i grandi esodi perchè diminuisce già allora l'importanza dello “stabilimento" e la vacanza lunga cede il passo,spesso, ai fine settimana lunghi.
Il clima negli anni “80 e “90 è ancora sereno e le aspettative per il futuro sono ancora positive.
In questi ultimi anni il clima è ulteriormente cambiato, in peggio.
C'è inquietudine in giro, preoccupazioni per il futuro di figli e nipoti, timore di perdere il lavoro per chi ce l'ha e di non trovarlo per chi lo cerca.
Ne parleremo, ma per ora “Sursum corda” e cerchiamo tutti di passare un buon Ferragosto.








lunedì 11 agosto 2014

BREVISSIMA RIFLESSIONE
 Papa Francesco, intervendo telefonicamente,l'altro ieri. all'incontro nazionale degli scout, ha detto: “Il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi, non timorosi . Di giovani che si muovano sulle strade e non che siano fermi: con i giovani fermi non andiamo avanti!"
E ricordatevi:” La pensione arriva a 65 anni! Un giovane non deve andare in pensione, mai! Deve andare con coraggio avanti”
Riflettendo sulle parole del Papa e su quanto di ingiusto e immorale è avvenuto nell'amministrazione della nostra piccola comunità locale nell'ultimo quindicennio , mi è venuto di pensare:  non è che abbia ragione il mio amico quando sostiene che i giovani di Pontelatone sono nati gia vecchi?.( Post del 3.6.2014 “Chi te lo fa fare”). Già tutti in pensione ?
Ho rifiutato d'istinto il pensiero.


venerdì 8 agosto 2014

TRA RABBIA E SPERANZA 
(I precari della scuola)
 
Ho letto l'altro giorno, su la Stampa di Torino, le interviste a due precari della scuola  che sottopongo anche alla vostra riflessione.
Non si tratta della guerra dantesca tra Guelfi e Ghibellini, non si tratta di conquistare una ben remunerata presidenza di un ente pubblico, ma una posizione utile in graduatoria per continuare ad esercitare la condizione di precarietà nell'attesa della sospirata immissione in ruolo..
Secondo la Costituzione (art.5) l'Italia sarebbe un Paese unico ed indivisibile, ma di unico ha sicuramente la precarietà e di indivisibile proprio un bel niente.


mercoledì 6 agosto 2014

 POVERA ITALIA
Francesco Schettino,l'ex comandante della Costa Concordia, invitato dall'Università La Sapienza di Roma a tenere una lezione su come gestire le crisi di panico.
Ecco il commento del giornalista Andrea Scanzi :
"In un paese non dico normale, che peraltro non vuol dire nulla, ma con un senso minimo della decenza, un tizio come Francesco Schettino verrebbe consegnato alle patrie galere, ci resterebbe quanto decide la legge e poi verrebbe dimenticato. In Italia, appena in controtendenza, un figuro indagato per omicidio plurimo con responsabilità evidenti in un disastro viene intervistato, e magari pure pagato per diffondere il suo agognato verbo. Esorta a votare il candidato sindaco da lui preferito. Viene fotografato in barca, bello pasciuto, durante le sue vacanze. Viene contattato per partecipare all'Isola dei Famosi e, già che c'è, tiene una lectio magistralis alla Sapienza di Roma per insegnare agli altri come gestire il panico. Non stupiamoci se l'Italia, non per nulla patria degli eterni Tavecchio, è ridotta com'è: ha una vocazione atavica al ridicolo, al tragicomico. E alla più totale mestizia morale


LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...