PROVIAMO A COSTRUIRE UNA LISTA UNITARIA
“Con il tempo ho perso la serenità, non si può amministrare con troppe difficoltà che pesano sempre più, andare avanti è diventato difficilissimo se non impossibile” (Terenzio Di Censo,sindaco di Introdacqua)
“Per fare il Sindaco oggi bisogna essere dei pazzi” (Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia)
“Avete un nemico? Candidatelo a fare il sindaco. Sicuramente non gli state facendo un favore” (Gaetano Satriale,ex sindaco di Ferrara)
Sono solo alcune di recenti e piu vecchie affermazioni di sindaci e ex sindaci , per dire che amministrare un comune è assai difficile e complicato. Non è stato mai facile, ma oggi è davvero molto difficile perchè: non ci sono abbastanza soldi per assicurare servizi efficienti, mancano le risorse umane, le procedure sono sempre piu’ complicate, una crisi pesante impoverisce le famiglie e le aziende e accentua gli interessi particolari e gli individualismi, le aspettative da parte dei cittadini sono crescenti e i comuni vengono lasciati soli di fronte al peso dei problemi e alla sfiducia verso le istituzioni.
Questo non vale solo per i comuni grandi.
Anche amministrare un piccolo comune come Pontelatone non è un gioco.
Ci vuole tempo, il proprio tempo libero, perchè non è una professione, non è un mestiere; ci vuole passione, perchè, anche se non si viene capiti o si è capiti male, si deve andare avanti; ci vuole umiltà, perché amministrare non vuol dire fare ciò che si vuole con le cose degli altri ma fare ciò che è meglio per la comunità; ci vuole coraggio, perché in paese ci si conosce tutti e, si sa, governare significa scegliere e scegliere significa scontentare inevitabilmente qualcuno che diventa tuo nemico giurato; ci vogliono competenze che non si acquisiscono dall'oggi al domani in vista delle elezioni ma attraverso lo studio, l’applicazione, l’esperienza.; è indispensabile una dose non insignificante di esperienza nella macchina comunale perche’ altrimenti decidono tutto i dipendenti comunali al posto degli eletti dai cittadini.
Soltanto a queste condizioni è possibile fare buona amministrazione. Naturalmente, l’onestà, l'etica, la volontà di cambiamento, sono fattori utili. Ma dalle competenze non è possibile prescindere. Perché governare è anche un’arte, che si impara facendo bottega. Illudersi di cambiare la cattiva politica senza gli strumenti propri della politica, finisce per diventare una presa in giro dei cittadini e degli elettori.
La prossima primavera, nel maggio del 2019, Pontelatone sarà chiamata ad eleggere il Sindaco ed il Consiglio comunale per il quinquennio 2019-2024, in una situazione politico-amministrativa difficile e in un clima di conflittualità che ha compromesso persino forti rapporti di amicizia. E in una situazione come questa occorre saper riflettere per trovare la giusta strada per il futuro.
.La complessiva esperienza fallimentare delle Amministrazioni degli anni passati dovrebbe suggerire a tutti di usare accortezza e grande ponderazione nelle scelte future che riguarderanno l'amministrazione del paese.
Al riguardo ritengo doversi cominciare sin d'ora a costruire intorno al candidato sindaco (che, una volta eletto, evidentemente non puo farcela da solo) una lista unitaria, fatta di persone responsabili e preparate, espressione di gruppi politici che si sono fronteggiati nel passato ma che avvertono, in un momento di difficoltà, la necessita’ di unire il paese e di lavorare insieme per il bene comune.
Una lista, una squadra, composta da giovani e meno giovani, un giusto mix di rinnovamento e di esperienza. (bisogna sì eliminare il vecchio modo di fare politica ma non certamente l’esperienza che può essere di grande aiuto alle nuove generazioni che si affacciano in politica).
Una squadra forte e coesa capace di prendere decisioni anche impopolari se necessario ( e lo è!) per proiettare Pontelatone verso la sua rinascita.
Una squadra con un programma amministrativo che sappia valorizzare e far fruttare le risorse paesaggistico-ambientali, enogastronomiche e storico- culturali di cui .il nostro territorio e’ ricco.
Un programma che sia preparato dai candidati insieme ai cittadini e dove siano individuati quattro o cinque obiettivi importanti, concreti, che si possono e si devono realizzare.
Un programma e la successiva azione amministrativa che sappiano coniugare le risorse naturali e storiche con i bisogni sociali ed economici delle persone, in grado di migliorare quello che abbiamo e dolcemente, ma velocemente, di darci una fisionomia turistica di qualità.
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, non possiamo buttare dalla finestra altri 5 anni. Pontelatone non ce la farebbe a reggere la somma di un’altra mediocre amministrazione.
Pertanto, basta con le tifoserie e i personalismi se si vuole dare una speranza, una prospettiva a questo nostro paese.