UN UNICO COMUNE
Con il trasferimento di minori risorse da parte dello Stato, che sarà
sempre più drastico negli anni a venire, le amministrazioni locali
saranno costrette a modificare profondamente i loro bilanci e a
cambiare notevolmente il loro modo di governare.
Per evitare l'aumento delle tasse locali, insopportabili in un
momento nel quale i singoli cittadini, le famiglie vanno sempre più
incontro a disagi economici, i Comuni dovranno cercare di
coniugare il contenimento dei costi a progetti di sviluppo rinnovato
attraverso la collaborazione con altri enti. Peraltro, per i piccoli
Comuni è già diventato un obbligo di legge accorpare i servizi.
Infatti, la legge 7 agosto 2012,
n. 135 ha
stabilito che i Comuni, al di sotto dei 5000 abitanti (3000 se
montani), debbano obbligatoriamente associare entro il 2013,
mediante convenzioni o unioni dei
comuni,
tutte le funzioni definite come fondamentali (fra queste la polizia
municipale, i servizi alle imprese (SUAP), i servizi sociali, i
trasporti, il catasto, la pianificazione urbanistica, l’edilizia
privata, la scuola, ecc...).
Dunque, il processo
di riforma che vuole condurre i Comuni di più piccole dimensioni ad
una gestione integrata ed associata delle proprie funzioni è già
segnato.
Le
vie alternative che la legge permette di percorrere sono in sintesi:
1)GESTIONE
DEI SERVIZI COMUNALI IN CONVENZIONE
Nella
gestione associata dei servizi non viene istituito nessun nuovo
organismo e le relative funzioni vengono organizzate e gestite
attraverso un semplice accordo dove vengono regolati i reciprochi
obblighi. Il Comune capofila sarà chiamato a sostenere maggiori
oneri gestionali rispetto agli altri,mentre si riduce notevolmente la
discrezionalità politica e l'autonomia gestionale degli altri Comuni
perché non c'è un organo di governo della convenzione. Penso che
gestirla sarà molto complesso sotto il profilo amministrativo (esempio: si
imporrà per tutte le funzioni associate l'adozione degli stessi
regolamenti da parte di tutti i Comuni) e che non porterà vantaggi
economici ma a possibili conflitti e
difficoltà e se non gestita in maniera ottimale rischia di avere
vita breve.
2)UNIONE
DEI COMUNI
Due o più
comuni confinanti decidono di gestire in accordo alcuni dei servizi
previsti e quindi conferiscono ad un organismo da loro costituito
(unione) la gestione amministrativa ed operativa delle funzioni
delegate.
Con l'Unione si crea un nuovo Ente dotato di propria personalità giuridica, di organi di amministrazione
diretta, potestà regolamentare. All’unione devono essere
trasferite (non delegate) tutte le funzioni comunali e le relative
risorse, di cui essa acquisisce la titolarità. All’unione
competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai
contributi sui servizi ad esse trasferiti.
La
costituzione dell’Unione e il suo statuto sono deliberati dai
comuni che ne fanno parte.
L’esperienza
passata delle Unioni spesso non è stata positiva, perché sono state
costituite per prendere i contributi e, dopo che questi sono cessati,
si sono sciolte.
E'
il caso dell'Unione dei Monti Trebulani costituita nel 2003 dai
Comuni di Formicola, Liberi e Pontelatone e poi sciolta nel 2009. Lo
scioglimento fu un grosso errore, si doveva invece farne un Ente
“vivo”, come già dicemmo, quando si costituì l'Unione, nel
volantino (vedi sotto) distribuito nei locali pubblici, a firma del
rappresentante di minoranza del Comune di Pontelatone Mena Scirocco.
Questo
succede quando si amministra l'ordinaria amministrazione senza avere
una visione del futuro, un sogno. Solo partendo dai sogni si
costruiscono progetti; progetti che senza un sogno sono scatole
vuote, come quelle che ha costruito la politica recente.
3)
FUSIONE DEI COMUNI
La Fusione è un
mezzo che si sceglie quando si vuole costituire un Comune Unico, che
prende il posto dei comuni che si fondono tra loro.
Con la fusione
dei comuni vengono sciolti i Consigli Comunali interessati e ne viene
creato uno Unico che rappresenta l'intera popolazione, con un solo
Sindaco, un solo Consiglio, una sola Giunta. Guardiamo un pò ai quattro Comuni del nostro mandamento.
La
fusione in un unico Ente porterebbe, nel medio e lungo periodo,
considerevoli risparmi sulla struttura organizzativa, sui costi di
personale attualmemnte sostenuti dai quattro Comuni e
sull'organizzazione e gestione dei servizi.
Un solo segretario comunale,un solo ufficio di ragioneria invece di quattro, un solo ufficio
tributi, un ufficio tecnico unificato e così via su quasi tutti i
settori della vita e dell'azione amministrativa dei Comuni esistenti.
Un progetto di fusione ben architettato porterebbe grossi vantaggi e nessun disagio reale ai cittadini.
La
legge quadro sugli enti locali che disciplina le fusioni di Comuni,
infatti, consente di mantenere i Municipi come luoghi di erogazioni di
servizi ai cittadini. I principali sportelli di erogazione dei servizi
potrebbero rimanere decentrati nelle attuali sedi municipali.
In questo contesto economico e normativo, penso
che i Comuni di Castel di Sasso, Liberi,Formicola e Pontelatone
debbano riflettere e domandarsi se nel prossimo futuro, ai fini
del contenimento dei costi, ai fini della promozione del proprio territorio, dello sviluppo
turistico e commerciale, nonché del reperimento e utilizzo delle
risorse pubbliche per investimenti e infrastrutture , non sia
necessario e opportuno la nascita di un Comune unico formato
dall'aggregazione dei quattro piccoli Comuni.
Bisogna
prendere atto che è'
finita l'epoca in cui l'ente rappresentava il campanile, bisogna ragionare in ottica comprensoriale, prescindendo anche dalle
appartenenze politiche di questa o quell'altra amministrazione.
Bisogna guardare avanti, unire le forze per lo sviluppo del
territorio.
Non è solo, a mio modo di
vedere, una necessità dettata dalla grave crisi economica e
finanziaria e dalla necessità di riorganizzazione e ottimizzazione
che ne deriva, ma si tratta, anche e soprattutto, della necessità di
offrire al nostro territorio e ai nostri giovani una prospettiva per
il futuro, prendendo coscienza
che la capacità di elaborazione e realizzazione di politiche di
crescita e valorizzazione di un territorio non possono più essere
quelle dei nostri attuali Comuni, ma devono essere quelle di un Ente
più grande, articolato e allo stesso tempo coeso e coerente
da un punto di vista culturale, ambientale, economico e sociale.
I giovani trovano
enormi difficoltà a trovare lavoro
e fra non molti anni, quando verranno a mancare le generazioni più
anziane che oggi stanno fruendo delle pensioni maturate, i nostri
territori subiranno un’ulteriore riduzione della ricchezza in
circolazione sul territorio, con una conseguente ricaduta negativa
sulle attività artigianali, commerciali e di servizi.
Il Comune unico ( 5602 abitanti per oltre 85 Km2 di estensione)
avrebbe: 1) maggiore peso politico e più voce in capitolo in ambito
istituzionale. 2) maggiore disponibilità di risorse spendibili che
renderebbero possibili programmi ed interventi più funzionali alle
popolazioni e allo sviluppo del territorio. 3)garantirebbe una
migliore qualità dei servizi e delle attività di programmazione.4) assicurerebbe una maggiore economicità dei servizi e una maggiore
specializzazione funzionale del personale con una ricaduta positiva
sulla qualità del lavoro e delle prestazioni offerte ai cittadini.
Altro elemento da
considerare è che la legge incentiva economicamente il processo di fusione dei Comuni
con sostanziali contributi quantificabili in diversi milioni di euro
in 10 anni,che potrebbero essere investiti per lo sviluppo del
territorio.
Mi
rendo conto di cosa significhi proporre di superare ed aggregare
autonomie municipali che esistono da quasi 200 anni, ma bisogna prendere
atto che il mondo è cambiato.
Non bisogna avere
paura del nuovo, del cambiamento,non bisogna avere paura di perdere
la propria identità, la propria autonomia. Dare vita ad un nuovo
Comune non è far venire meno il senso comunitario e di appartenenza
delle comunità che avviano questo percorso.
La Comunità è un
insieme di valori,storie, vissuti,culture, tradizioni che non
poggiano sulle istituzioni, ma che danno vita e creano le stesse
istituzioni.
Un eventuale e
futuro comune unico non toglierebbe le proprie identità e
specificità alle comunità di Castel di Sasso,Liberi, Formicola e
Pontelatone, che sarebbero comunque raccolte intorno ai loro campanili.
Le Comunità vengono prima
delle istituzioni, con la creazione di un nuovo Comune non è in
gioco la perdita della dimensione comunitaria. Anzi, il percorso di
costruzione di un nuovo Comune mette in evidenza i valori della
sussidiarietà e della solidarietà volti alla definizione di un
nuovo “patto” amministrativo. In questo senso un Comune più
grande dovrà attuare tutte le misure necessarie per tutelare i
bisogni delle comunità più piccole.
Una Comunità è tale e aperta se sa costruire “ponti”
e alleanze, stabilire relazioni, comunicare con l’esterno, dare
vita a progetti condivisi.
Per realizzare la fusione occorre un referendum consultivo, delibere dei Comuni coinvolti con maggioranze dei due terzi, serve una legge regionale e soprattutto un progetto condiviso dagli amministratori da sottoporre ai cittadini.
Credo
sia importante ed urgente avviare un percorso e stimolare su questo tema una
discussione che coinvolga il maggior numero di attori possibili (
consiglieri comunali, parrocchie, cittadini, giovani,ecc.)
Non
è un percorso semplice, ma credo che gli amministratori abbiano il
dovere di proporlo ed approfondirlo e l'ultima parola spetterà alla
gente.
Caratteristiche fisiche e demografiche
|
Superficie
|
Abitanti
|
Comune di
Castel di Sasso
|
20,30 Km2
|
1.185
|
Comune di
Formicola
|
17,40 Km2
|
1503
|
Comune di
Liberi
|
17,59 Km2
|
1.158
|
Comune di
Pontelatone
|
30,50 Km2
|
1.756
|
COMUNE
UNICO
|
85,79
Km2
|
5.602
|
|
Fonte:
ISTAT(2011)
|
Fonte:
ISTAT (2011)
|
(Popolazione dei quattro Comuni al censimento del 1951: n. 7613 abitanti)
Maggiori
dimensioni, non c'è dubbio, significano maggiori capacità in
termini finanziari, organizzativi, gestionali e di programmazione,
che influiscono in maniera positiva sull'economicità dei servizi ai
cittadini e le attività degli uffici amministrativi.
Popolazione residente
per fasce d'età- Fonte ISTAT (2011)
|
Fasce d'età
|
Castel
di Sasso
|
Formicola
|
Liberi
|
Pontelatone
|
|
(n.)
|
%
|
(n.)
|
%
|
(n.)
|
%
|
(n.)
|
%
|
0-17
|
178
|
15,02
|
244
|
16,23
|
178
|
15,37
|
291
|
16,57
|
18-64
|
727
|
61,35
|
957
|
63,68
|
728
|
62,87
|
1128
|
64,24
|
65-74
|
130
|
10,97
|
138
|
9,18
|
118
|
10,19
|
153
|
8,71
|
75 e più
|
150
|
12,66
|
164
|
10,91
|
134
|
11,57
|
184
|
10,48
|
Totale
|
1.185
|
100,00
|
1.503
|
100
|
1.158
|
100
|
1.756
|
100,00
|
L'età
media della popolazione dei quattro Comuni è 43,47 anni(un valore in
linea con l'età media della popolazione italiana che nel 2011
corrispondeva a 43 anni).
I
bilanci dei comuni
Il seguente prospetto
mostra una sintetica rappresentazione dei valori di competenza delle
entrate e delle spese risultanti da ciascuno dei bilanci consuntivi
2011 dei Comuni di Castel di Sasso,Formicola,Liberi,Pontelatone
Bilanci
Consuntivi 2011
|
ENTRATE
|
Castel
di Sasso
|
Formicola
|
Liberi
|
Pontelatone
|
Totale
|
Titolo
I- Entrate Tributarie
|
476.653
|
754.896
|
559.639
|
1.079.427
|
2.870.615
|
Titolo
II-entrate derivanti da Contributi e trasferimenti di capitale
|
210.376
|
46.516
|
138.532
|
121.569
|
516.993
|
Titolo
III- entrate extratributarie
|
236.268
|
175.933
|
387.562
|
173.637
|
973.400
|
Titolo
IV-Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale
e di riscossione dei crediti
|
769.293
|
1.033.834
|
52.500
|
116.469
|
1.972.096
|
Titolo
V
|
329.114
|
1.240.001
|
1.385.653
|
1.544.059
|
4.498.827
|
Titolo
VI
|
70.935
|
94.462
|
161.438
|
415.379
|
|
Totale
delle Entrate
|
2.092.639
|
3.347.642
|
2.685.324
|
3.450.540
|
11.576.145
|
|
|
|
|
|
|
SPESE
|
|
|
|
|
|
TitoloI-
Spese correnti
|
756.338
|
891.032
|
892.358
|
1.250.189
|
3.789.917
|
Titolo
II-Spese in c/capitale
|
1.013.648
|
2.275.834
|
70.000
|
248.949
|
3.608.431
|
TitoloIII-
Spese per rimborso di prestiti
|
119.002
|
57.212
|
1.455.297
|
1.565.599
|
3.197.110
|
Titolo
IV- Spese per servizi per conto terzi
|
70.935
|
94.462
|
161.438
|
415.379
|
742.214
|
Totale
generale delle spese
|
1.959.923
|
3.318.540
|
2.579.093
|
3.450.540
|
11.308.096
|
L'analisi dei bilanci
mostra in modo intuitivo ed evidente come la maggiore disponibilità
di risorse spendibili sia in effetti uno dei vantaggi connessi alla
fusione. Secondo il principio delle economie di scala si hanno
riduzioni di costi passando da una struttura di dimensione minore ad
una di maggiore dimensione. Si risparmierebbe in particolare sulle
spese generali e sulla modalità organizzativa, sulla diminuzione dei costi burocratici potendo utilizzare meglio il personale ed i tempi
di lavoro.
Conclusione
I Comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi e Pontelatone( tutti appartenenti alla Comunità Montana del Monte Maggiore) sono realtà affini ed omogenee sotto il profilo territoriale e socio-economico; realtà che, proprio per questo, hanno esigenze, bisogni, potenzialità ed obiettivi di sviluppo comuni.
Considerate queste premesse , penso che sia assai opportuno dare vita ad un Unico Comune. Per raggiungere l'obiettivo basterà superare le resistenze dovute ai campanilismi e vincere ogni sorta di personalismo.
Volantino