giovedì 27 ottobre 2016


Nella notte di lunedì 24 ottobre, appresa la notizia che un gruppo di rifugiati( 12 donne e otto bambini) sarebbero stati collocati in un ostello di Gorino,  frazione del comune di Goro  di circa 650 abitanti, un gruppo di cittadini ha barricato l’unica strada d’accesso al luogo d’accoglienza designato, costringendo infine la provincia a trovare collocazioni alternative per le persone richiedenti asilo.
 RIFLESSIONI SUI FATTI DI GORINO
Risultati immagini per immigrati immaginiNei nostri paeselli l'età media è in continuo aumento, e sarebbero tutti in calo demografico senza l'afflusso di migranti, e quando un paesello è isolato e la sua popolazione è in calo lentamente ma in modo costante gli sono tolti i servizi essenziali perchè diventano anti economici. Gli orari delle poste iniziano a ridursi e se il paesello scende sotto una soglia minima di abitanti spesso viene soppresso lo sportello, le scuole chiudono per mncanza di bambini, gli ambulatori dei medici di base chiudono i battenti, i piccoli esercizi tradizionali come ad esempio negozi di generi alimentari, parrucchieri, piccoli artigiani e commercianti in generale vanno in crisi e chiudono per mancanza di clientela, il numero di bar e di locali di ristoro si riduce, i servizi e i lavori più umili e più pesanti - non potendo gravare sulle spalle di persone anziane e quindi deboli fisicamente e psicologicamente, vanno in calo e questa è una realtà ancora più drammatica, in quanto un paesello quando si spopola lentamente resta abitato in gran parte da persone anziane.
Bisognerebbe allora trovare il sistema di garantire il futuro a questi paeselli, di ragionare non in termini dell'oggi e del domani ma dei prossimi dieci oppure venti anni; si dovrebbe rivitalizzare questi paeselli con innesti graduali prima che sia troppo tardi e che il declino fisico, anagrafico, in termini di vita e di vitalità diventi inarrestabile e irreversibile.
Si dovrebbe far capire che i paeselli più piccoli, se si chiudono nelle mura del proprio territorio e pensano di continuare a vivere secondo le loro tradizioni antiche senza tenere conto del mondo esterno che esiste, sono destinati ad invecchiare e ad agonizzare lentamente.
Questo processo ovviamente va accompagnato da una gestione seria e non più improvvisata del fenomeno storico ed epocale dell'immigrazione.
Servirebbero innanzitutto politici seri e lungimiranti, purtroppo dilagano i demagoghi che pensano di arraffare quattro voti illudendo le persone che loro saranno in grado di cambiare il corso degli eventi internazionali.

martedì 25 ottobre 2016

HANNO DETTO........

ENZO BIANCHI, priore di Bose
Chi vuole rottamare il passato e non sa valutare l'eredità ricevuta non ha forze per andare verso il futuro e resta prigioniero del presente

GIORGIO CREMASCHI,sindacalista
Secondo il Rapporto Caritas in Italia dilaga la povertà.
La Finanziaria di Renzi su 100 euro ne assegna 70 ai ricchi (banche, imprese) e 30 agli altri.

ILVO DIAMANTI,sociologo
L'Italia è il Paese che non sa dare futuro ai giovani.
Le uniche vie di uscita sono l'emigrazione, la disoccupazione giovanile prolungatissima, il restare nella casa dei genitori a rievocare le antiche famiglie patriarcali.

Secondo il rapporto dell'Eurostat, 7 giovani su 10, tra 18 e 34 anni, in Italia, vivono ancora in casa con i genitori. E la quota si abbassa, ma non di molto, dopo i 25 anni: 50%. Uno su due. Il dato più elevato in Europa.



sabato 22 ottobre 2016

mercoledì 19 ottobre 2016


LA ZUCCA ARGENTINA

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Renzi a caccia di consensi chiude l'Equitalia, la società più invisa ai contribuenti italiani. Al suo posto dal 2017 arriverebbe Equientrate. La cosa mi fa venire in mente un  aneddoto carino. 
Un poveraccio viveva miseramente di quello che produceva il suo campicello: zucche. Mangiava zucche tutti i giorni, sempre e solo zucche. Decide di emigrare in Argentina. La trova lavoro e, col primo stipendio, si toglie la soddisfazione di andare a mangiare al ristorante. Ordina la specialità della casa: calabaza. Gli portano della zucca e lui, guardando il piatto: "t'ha cambiato nome ma ti riconosco".

giovedì 13 ottobre 2016

E' andato via un grande italiano. 

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DARIO FO
Era un artista a tutto tondo
Era un grande attore e drammaturgo.
Era regista, scenografo, impresario dell'arte.
Era scrittore e pittore.
Era uomo di sinistra di cuore e di pensiero, negli ultimi anni vicino al Movimento 5 stelle.
Era giullare che si fece sempre beffa del potere.
Era Premio Nobel in quanto intellettuale. 





martedì 11 ottobre 2016

RIFLESSIONE
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A volte è necessario che sul lavoro, in politica, nella vita, per andare avanti e per amor di pace, devi fare la parte dello stupido. Ma non è la parte dello stupido che è antipatica. La cosa antipatica è il soffrire il fatto che poi gli altri credono veramente che tu sia uno stupido.

venerdì 7 ottobre 2016

ExitTREGLIA
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Avete presente la Brexit, ossia la scelta inglese di uscire dall’Unione Europea? Rilanciata in queste ore da Benigni: “Se vince il No peggio della Brexit”. Beh, noi a Treglia stiamo facendo la scelta opposta: stiamo uscendo da Treglia. ExitTreglia. Exit nel senso di uscita da Treglia, eutanasia di una comunità; o Ex-Treglia nel senso di una comunità che rischia di diventare una ex-comunità.
E' la sensazione che ho provato stamattina percorrendo la strada principale del paese.
Essere parte di un mondo che non senti più tuo è difficile, ma ancora più difficile è accettare che il tuo paese finisca così…



sabato 1 ottobre 2016

Buona Domenica
con una di quelle canzoni di Francesco Guccini che invitano alla riflessione: essere anziani, la solitudine, la quotidianità di chi vede il passato ormai sciogliersi in un presente senza sapore...


Il Pensionato


LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...