venerdì 3 gennaio 2014

      Il SUD O CAMBIA O MUORE
Ho appena finito di leggere il nuovo libro di Sergio Rizzo e Giannantonio Stella  "Se muore il Sud". 
Si tratta di un libro di denuncia degli sprechi e del parassitismo della parte più arretrata dell'Italia, il Meridione. Un territorio fatto di luoghi meravigliosi, di tesori di arte e cultura, ma anche di risorse economiche e imprenditoriali dimenticati, sprecati.
Una terra che potrebbe trainare lo sviluppo del Paese e che invece è stata occupata dalla malavita e dalla malapolitica. E' un libro che vi consiglio di leggere.
Intanto, vi traccio alcune panoramiche ispirate dai due bravi giornalisti del Corriere della Sera, accompagnate da  qualche riflessione.
-"La classe dirigente è mediocre ed è incapace" scrivono. Come non condividere l'espressione, visto le condizioni in cui si ritrova il Sud. Inetti e ...ciechi.
-Viene fuori che un consigliere della Regione Sicilia, "mamma regione",costa più di un Senatore, ben 360.000.00 euro. Roba da matti!!
- I due giornalisti si interrogano  "Il Sud ha fatto la fortuna della Wolkswagen, di Torino e di gran parte del mondo dove esiste emigrazione dal Meridione; perché mai qui, questa gente, non riesce a far decollare la terra nativa ?".
E' chiaro che esiste un deficit organizzativo, culturale e di classe dirigente. Mancano le regole per far funzionare questa società di parassiti e ... di mafiosi !
- "Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione Sicilia butta 15 milioni di euro per 18 apprendisti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie “da Ciccio”. Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mezzo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. 
-Figurano più braccianti disoccupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell’androne del Consiglio regionale.
-A Capua(Santa Maria C.V.) il secondo anfiteatro più importante per l'antichità dopo il Colosseo rischia di chiudere per incuria e disinteresse.L'America hollywoodiana invece attraverso il mito di Spartacus e i suoi derivati, ottiene incassi mondiali favolosi, dal primo film con Kirk Douglas fino al recente Gladiatore di Ridley Scott (nonostante i clamorosi svarioni storici…). Beffa e danno perché proprio da qui, dall’arena di Capua, cominciò la rivolta dei gladiatori, capeggiata dal vero Spartaco che divenne il leggendario “schiavo che sfidò l’Impero romano”.
-Il Sud sta morendo e i veleni dell’Acne di Cengio sono stati spostati a Giugliano e nessuno ha mosso un dito. I veleni della Terra dei fuochi sono arrivati lì perché sono stati gli stessi politici ed amministratori a vendere la vita dei loro concittadini e oggi il sacerdote di Caivano dice messa con le foto dei bimbi morti al fianco dell’altare e le letterine “grazie Gesù per ogni giorno di vita in più che mi regali"
-A pochi chilometri da Giugliano c'è la Reggia di Carditello abbandonata e smantellata pezzo pezzo dai casalesi che ci hanno arredato le loro ville
-C'è una targa, su un palazzo malandato di Santa Maria Capua Vetere (quante volte l'abbiamo letta passando)  " In questa casa nel 1860 Giuseppe Garibaldi ebbe alloggio e accoglienza ospitale. Qui il 2 novembre fu sottoscritta la resa di Capua che assicurò il trionfo d'Italia e del suo diritto. I cittadini di Santa Maria C.V. per ricordare que' giorni di palpiti e di gloria, il 1° ottobre 1883 posero"
Quel palazzo dove fisicamente nacque l'Unità d'Italia si chiama Teti Maffuccini e in un paese normale sarebbe meta di turisti, visitatori stranieri, scolaresche. Da noi, infossato tra orrendi condomini altissimi, cade letteralmente a pezzi. E solo i ponteggi eretti tanto tempo fa, con il vento che strappa i teloni protettivi e ridotti a filanti che penzolano luridi dall'alto, impediscono di ammucchiare, ancora come una volta, montagne di immondizia davanti al portone.
I due giornalisti non mancano di mettere sul ridicolo la realtà siciliana. Come non potrebbero ?
Alla Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane)d su 87 dipendenti, 55 sono dirigenti. Pazzesco....... guadagnano sulle dodicimila euro mensili.
- A Napoli per usare la metropolitana si deve passare prima dal tabaccaio per comprare il biglietto; Quel biglietto però non viene obliterato, giù in metropolitana, perché mancano i tornelli, quindi quel biglietto viene usato sempre. Perché i politicanti non impiantano i tornelli ? perché perderebbero voti ...".
- Quindi, signora, lei raccoglieva olive". Certamente, ispettore".  Dagli alberi?  "Dagli alberi,ispettore". "E come le raccoglieva?"  "Con la scala".  " La  scala ?" "Una per una. E man mano le pulivamo con lo straccetto". " Ma signora,  nessuno al mondo raccoglie le olive così!" " Così noi le raccoglievamo". 
Gli ispettori dell'Inps se lo raccontano tra loro ridendo fino alle lacrime, l'interrogatorio della moglie di un notaio della costa ionica, una bella donna elegante che prima di accomodarsi per la deposizione aveva appeso all'attacapanni una costosa pelliccia. Ne hanno visto di tutti i colori gli investigatori dell'Istituto di previdenza. Finte braccianti agricole che giuravano di aver portato secchi d'acqua, uno a uno, su per la collina per dar da bere alle melanzane. Finte braccianti agricole che dicevano di aver innaffiato i campi di grano con la canna. Finte braccianti agricole che cadevano nei tranelli più impensabili o stavano al gioco irridendo chi le interrogava. " E che tipo di olive erano: rotonde o quadrate?" " Quadrate, ispettore". Ci sarebbe da ridere, se la truffa dei falsi braccianti agricoli non derubasse le pubbliche casse di centinaia e centinaia di milioni.  
 -L'Italia è l'unico paese al mondo in cui esistono 20 sistemi sanitari differenziati. Uno per ciascuna regione. Tutte le regioni fanno a gara per nominare dirigenti e primari (amici di ...). Stiamo restando senza infermieri e pulizieri negli ospedali: tutti primari .... 
 Obiettivamente i due giornalisti... esagerano a farci pensare a queste cose; ci ricordano un grande vecchio del giornalismo morto qualche anno fa : Giorgio Bocca e il suo libro intitolato "L'inferno", dedicato a squarciare più di un velo sulla diffusa illegalità che ha quasi paralizzato il meridione (ho tirato fuori " L'inferno", per rileggerlo,  dal cassone dove ce l'ho conservato)
"Se Muore il Sud" non si limita a fare la rassegna degli aspetti negativi , cita anche molti esempi di un Sud che sa essere all'altezza della modernità e che sa affrontare la crisi. I due giornalisti fanno l'esempio di un'azienda di Grottaglie, in provincia di Taranto: la Alenia . Quì si sta costruendo l'aereo passeggeri più tecnologico del mondo. Grottaglie è il chiaro esempio di cosa un’azienda debba fare in un periodo non fulgido come quello che si sta vivendo: investire in nuove tecnologie e assumere nuova forza lavoro. ''Bisogna dare forza a queste esperienze positive, ridare speranza perché se muore il Sud muore l'Italia'.
Vi riporto un ampio stralcio del sottocapitolo, che chiude il libro, intitolato "O la resa o il sogno".
"Ed è quello il bivio davanti al quale è il Mezzogiorno. Da una parte c'è l'antico andazzo della sopravvivenza ricattata, delle clientele, dei favori pietiti in cambio di voti, dei cantieri che non chiudono mai perché  "i soldi girano finchè un cantiere è aperto," dei rapporti ambigui con le mafie....
Dall'altra l'alternativa: ricominciare. Scommettere su se stessi. Sui propri figli. Sulle proprie figlie soprattutto. Tornare a sognare.Darsi obiettivi ambiziosi. Risanare il territorio.Scrollarsi di dosso le mafie.Rompere le catene clientelari, con la più vecchia, scadente classe politica, salvo eccezioni.. Spezzare quel patto scellerato che ha consentito al peggior ceto dirigente del Nord di accordarsi con il peggior ceto dirigente del Sud. Se così non sarà, sarà l'Italia tutta a rimetterci......

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se muore il Sud muore l'Italia. Io non sono d'accordo con questa affermazione. Dico semplicemente che il Sud è già morto nel 1861, con la cosiddetta unificazione. E' già morto in quanto depauperato dai Savoia per ripagare i loro enormi debiti, per imporre la nascita del Nord sotto il falso nome Italia e stringendo una solida trattativa con il potere criminale. Assodato che la morte del Sud è servita a dare vita alle industrie del Nord, soprattutto grazie all'emigrazione forzata, è quindi corretto dire che se il Sud rinascesse allora sarebbe la fine del Nord così come lo conosciamo oggi. O, perlomeno, fino a come lo abbiamo conosciuto fino a qualche anno fa, visto che la crisi attuale se lo sta divorando giorno dopo giorno.

L'unico modo per far rinascere il Sud è interrompere la trattativa Stato-Mafia ma qui mi tornano in mente le parole di Falcone, quando diceva che la mafia è un fenomeno sociale e come tale ha un inizio ed una fine. Agli esperti del fenomeno l'ardua sentenza.

Amedeo Izzo ha detto...

Sul divario Nord-Sud si confrontano da tempo due idee contrapposte. Da un lato l'idea, che ha ascendenze storiche,di un Sud depredato delle sue ricchezze, sfruttato dal Nord per il suo sviluppo e dall'altro l'idea più recente, "rovesciata,"(oggi portata avanti dalla Lega) un Sud assistito e che ha sfruttato il Nord fino a comprometterne le possibilità di sviluppo.
Certamente il Meridione è anche vittima, ha dei torti da rivendicare,ma, credo, non si possa negare che esso stesso è responsabile della sua infelice condizione.I ritardi del Mezzogiorno sono da attribuire soprattutto alle logiche assistenziali e clientelari favorite dalle classi dirigenti locali che hanno anteposto gli interessi particolari a quelli della comunità e che talvolta hanno fatto patti scellerati con mondi illegali, dissipando enormi finanziamenti pubblici senza creare condizioni di crescita economica, sociale e culturale.
E' necessario,oggi, che il Sud alzi la testa, la smetta di piangersi addosso,e scelga di rinnovarsi partendo dal cambiamento della classe dirigente, senza il quale non potrà iniziare il riscatto del Sud. Questa è la prima vera questione meridionale che dobbiamo risolvere.
Ma attenzione a mettere tutti nello stesso calderone. Classe dirigente è anche quella parte del Sud che ha alzato la testa e saputo reagire. Mettere tutti sullo stesso piano è deprimente, soprattutto per coloro che hanno tenuto la schiena dritta.

 FOTOVOLTAICO A TERRA Oggi pomeriggio, va all'esame del Consiglio dei Ministri il decreto legge che blocca il fotovoltaico a terra(sui t...