ACCADDE OGGI
Il 23 maggio 1992, venticinque anni
fà, in un attentato mafioso a Capaci, a pochi chilometri da Palermo,
persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti
della sua scorta.
Pochi mesi dopo, il 19 luglio 1992,venne ucciso un altro magistrato, Paolo Borsellino insieme ai cinque agenti della scorta.
LA LETTERA DI MARTINA
L'anno scorso,in occasione dei tragici anniversari, il Corriere della
Sera pubblicò la lettera inviata al giornale da una giovane studentessa
romana
Carissimo Paolo,
mi chiamo
Martina, ho 18 anni e sono romana. Ti scrivo questa lettera con la
speranza che da lassù tu possa ascoltare le mie parole. Frequento il
4° Liceo Linguistico a Roma e fino a 4 anni fa avrei voluto fare
l’interprete. Invece da quando sono venuta a conoscenza della tua
storia la mia vita è completamente cambiata perchè adesso dentro di
me c’è un’immensa rabbia che ho deciso di sfogare dedicando la
mia vita totalmente a te, continuando la tua opera perchè non riesco
a vivere con il pensiero che le tue parole restino inascoltate, che
il vostro sacrificio non sia valso a nulla.
Non riesco
a fare finta di niente ed è per questo che ho deciso di
intraprendere un lungo e complesso percorso di studi per diventare
Magistrato. Per dare sfogo a quella sensazione di vuoto che provo
guardando i tuoi occhi sorridenti e quelli di Giovanni… Per non
guardare più inerme i tuoi assassini ancora indisturbati al vertice
di questo Stato senza dignità che nonostante tutto non ha il
coraggio di ribellarsi a questi mostri che hanno ancora facoltà di
parlare, di vivere… Non riesco nemmeno a piangere perchè come dice
giustamente tuo fratello non è più tempo di piangere, adesso è
tempo di reagire, di sfruttare quella forza e quel coraggio che il
vostro esempio ha lasciato in ognuno di noi.
In questo
paese ormai tutto va al contrario i buoni sono cattivi, i Giudici
hanno torto, gli assassini hanno ragione, quelli che cercano la
verità sono corrotti e i collusi sono persone oneste, i politici
sono giusti, i ragazzi che vogliono ribellarsi sono poveri esaltati…
Caro Paolo
in questo nostro paese, del quale dobbiamo riappropriarci perchè
siamo noi i giusti e loro devono andarsene, tu e Giovanni sareste
sbagliati perchè in Italia si diventa eroi, si diventa stimati solo
dopo essere stati ammazzati, perchè è troppo faticoso rendersi
conto del valore delle persone quando ancora le si può avere
accanto, le si può sostenere.
Spero
veramente col cuore che un domani tu possa essere orgoglioso di noi,
dei tuoi giovani ai quali ti rivolgevi, riponendo in noi fiducia e
speranza per la creazione di un futuro diverso.
Caro Paolo
nel ’92 ero molto piccola ma grazie a Dio a volte la televisione
serve e i giornali, internet e la nostra sete di sapere fanno il
resto e così adesso mi sembra di conoscerti, di volerti un bene pari
a quello che provo per la mia famiglia e percepisco la tua assenza,
la mancanza di te compensata solo dal fatto che sei sempre presente
nel mio cuore, nei miei ideali, nei miei comportamenti…
Tu
rappresenti tutto ciò per cui oggi combatto ogni giorno, non voglio
che tutto sia andato via insieme a quella maledetta bomba, la tua
umiltà, la tua forza, il tuo senso di giustizia e del dovere, i tuoi
ideali e tutto ciò per il quale hai combattuto tutta la vita, fino
alla fine.
Devi essere
orgoglioso di tutto quello che hai lasciato su questa terra la tua
famiglia, i tuoi meravigliosi figli, i tuoi valori che hanno forgiato
molti giovani della mia generazione.
Mi vergogno
di pensare che nonostante tutto, oggi non sia cambiato poi così
tanto, ma purtroppo è così perchè dietro alle stragi del ’92,
come dietro al silenzio più recente opera indisturbata la mafia
affiancata da una parte di Stato che nonostante il sacrificio dei
suoi uomini più valorosi, continua ad accrescere i propri benefici e
a trarre profitto dall’organizzazione mafiosa, sputando sul sangue
di chi l’ha combattuta a prezzo della vita e in nome dello Stato
stesso.
Caro Paolo
ti ho scritto questa lettera come segno tangibile di una
promessa:Farò il magistrato perchè voglio che il coraggio vinca
sulla paura e che le tue parole assumano un profondo significato per
i ragazzi della mia generazione. Sento e voglio pensare che la parte
sana del paese sta crescendo e vuole e deve combattere in nome delle
vostre idee, continuando sulla strada che voi avete cominciato per
rendere giustizia a te e a tutti gli altri come te.
Vorrei
poter salire su una stella solo un attimo per dirti quanto sono
orgogliosa di aver avuto nel mio paese una persona e un Magistrato
come te, il tuo sorriso splenderà per sempre, come un raggio di sole
su questa terra, finchè ci sarà solo uno di noi che manterrà vivo
il tuo ricordo e il tuo impegno.
Con
infinita gratitudine, stima e affetto…