domenica 28 maggio 2017

VOUCHER

Come era prevedibile, il governo con la destra cancella e con la sinistra punta a reintrodurre.
Go Beyond e l'emergenza voucher: 110 milioni in nove mesiCi riferiamo ai voucher che sono stati eliminati giusto per il tempo necessario a evitare il referendum proposto dalla Cgil e ora, sull’onda di chi tuona che bisogna scongiurare il lavoro nero (dimenticando la quantità di lavoro nero che i voucher hanno coperto nel disinteresse generale e complice di chi oggi strilla), si punta a reinserire.
Sul lavoro occorrerebbe un po’ di serietà che è mancata prima al governo Renzi e poi a quello Gentiloni, tanto è vero che coerentemente al ministero del lavoro è rimasto Giuliano Poletti: è proprio il caso di dire, una garanzia.
Sembra quasi che la politica italiana non sia in grado di evitare il ritorno sul luogo del delitto.
Eppure era evidente l’uso improprio (e anche truffaldino) che dei voucher veniva fatto. Ma all’ipocrisia politica basta  un dettaglio: scolorire il nero in un bel grigio scuro.

(Così la pensa la Fondazione Pietro Nenni -Istituto di studi e di ricerca politica, storica.....)

mercoledì 24 maggio 2017

ANNIVERSARIO SCOMPARSA UMBERTO CIVITELLA:Domani una messa in ricordo

Umberto Civitella fu organizzatore instancabile e appassionato di manifestazioni per la comunità di Pontelatone.
Risultati immagini per segno di lutto immagineA tre anni dalla scomparsa i familiari lo ricordano con una messa che sarà celebrata domani, 25 maggio, alle ore 19,00, presso la Chiesa Maria SS. dell'Orazione a Pontelatone.


martedì 23 maggio 2017

Risultati immagini per falcone borsellino immagineACCADDE OGGI
Il 23 maggio 1992, venticinque anni fà, in un attentato mafioso a Capaci, a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della sua scorta.
Pochi mesi dopo, il 19 luglio 1992,venne ucciso un altro magistrato, Paolo Borsellino insieme ai cinque agenti della scorta.
LA LETTERA DI MARTINA
L'anno scorso,in occasione dei tragici anniversari,  il Corriere della Sera pubblicò la lettera inviata al giornale da una giovane studentessa romana

Carissimo Paolo,

mi chiamo Martina, ho 18 anni e sono romana. Ti scrivo questa lettera con la speranza che da lassù tu possa ascoltare le mie parole. Frequento il 4° Liceo Linguistico a Roma e fino a 4 anni fa avrei voluto fare l’interprete. Invece da quando sono venuta a conoscenza della tua storia la mia vita è completamente cambiata perchè adesso dentro di me c’è un’immensa rabbia che ho deciso di sfogare dedicando la mia vita totalmente a te, continuando la tua opera perchè non riesco a vivere con il pensiero che le tue parole restino inascoltate, che il vostro sacrificio non sia valso a nulla.
Non riesco a fare finta di niente ed è per questo che ho deciso di intraprendere un lungo e complesso percorso di studi per diventare Magistrato. Per dare sfogo a quella sensazione di vuoto che provo guardando i tuoi occhi sorridenti e quelli di Giovanni… Per non guardare più inerme i tuoi assassini ancora indisturbati al vertice di questo Stato senza dignità che nonostante tutto non ha il coraggio di ribellarsi a questi mostri che hanno ancora facoltà di parlare, di vivere… Non riesco nemmeno a piangere perchè come dice giustamente tuo fratello non è più tempo di piangere, adesso è tempo di reagire, di sfruttare quella forza e quel coraggio che il vostro esempio ha lasciato in ognuno di noi.
In questo paese ormai tutto va al contrario i buoni sono cattivi, i Giudici hanno torto, gli assassini hanno ragione, quelli che cercano la verità sono corrotti e i collusi sono persone oneste, i politici sono giusti, i ragazzi che vogliono ribellarsi sono poveri esaltati…
Caro Paolo in questo nostro paese, del quale dobbiamo riappropriarci perchè siamo noi i giusti e loro devono andarsene, tu e Giovanni sareste sbagliati perchè in Italia si diventa eroi, si diventa stimati solo dopo essere stati ammazzati, perchè è troppo faticoso rendersi conto del valore delle persone quando ancora le si può avere accanto, le si può sostenere.
Spero veramente col cuore che un domani tu possa essere orgoglioso di noi, dei tuoi giovani ai quali ti rivolgevi, riponendo in noi fiducia e speranza per la creazione di un futuro diverso.
Caro Paolo nel ’92 ero molto piccola ma grazie a Dio a volte la televisione serve e i giornali, internet e la nostra sete di sapere fanno il resto e così adesso mi sembra di conoscerti, di volerti un bene pari a quello che provo per la mia famiglia e percepisco la tua assenza, la mancanza di te compensata solo dal fatto che sei sempre presente nel mio cuore, nei miei ideali, nei miei comportamenti…
Tu rappresenti tutto ciò per cui oggi combatto ogni giorno, non voglio che tutto sia andato via insieme a quella maledetta bomba, la tua umiltà, la tua forza, il tuo senso di giustizia e del dovere, i tuoi ideali e tutto ciò per il quale hai combattuto tutta la vita, fino alla fine.
Devi essere orgoglioso di tutto quello che hai lasciato su questa terra la tua famiglia, i tuoi meravigliosi figli, i tuoi valori che hanno forgiato molti giovani della mia generazione.
Mi vergogno di pensare che nonostante tutto, oggi non sia cambiato poi così tanto, ma purtroppo è così perchè dietro alle stragi del ’92, come dietro al silenzio più recente opera indisturbata la mafia affiancata da una parte di Stato che nonostante il sacrificio dei suoi uomini più valorosi, continua ad accrescere i propri benefici e a trarre profitto dall’organizzazione mafiosa, sputando sul sangue di chi l’ha combattuta a prezzo della vita e in nome dello Stato stesso.
Caro Paolo ti ho scritto questa lettera come segno tangibile di una promessa:Farò il magistrato perchè voglio che il coraggio vinca sulla paura e che le tue parole assumano un profondo significato per i ragazzi della mia generazione. Sento e voglio pensare che la parte sana del paese sta crescendo e vuole e deve combattere in nome delle vostre idee, continuando sulla strada che voi avete cominciato per rendere giustizia a te e a tutti gli altri come te.
Vorrei poter salire su una stella solo un attimo per dirti quanto sono orgogliosa di aver avuto nel mio paese una persona e un Magistrato come te, il tuo sorriso splenderà per sempre, come un raggio di sole su questa terra, finchè ci sarà solo uno di noi che manterrà vivo il tuo ricordo e il tuo impegno.

Con infinita gratitudine, stima e affetto…

venerdì 19 maggio 2017


Massimo Gramellini: “Scontrino generazionale”

Risultati immagini per scontrini bar immagini(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Qualcuno ancora si stupisce quando legge che i trentenni italiani vivono a casa dei genitori. Forse smetterà di farlo dopo avere conosciuto la storia di Alessandra, Andrea, Federica, Laura, Viola, Fabio, Barbara e Rita. Hanno più di trent’anni e da cinque, in qualche caso da dieci, lavorano presso la Biblioteca Nazionale di Roma. Si muovono nell’ultimo girone dell’inferno. Sotto i precari, che almeno uno stipendio lo prendono. Sotto i «voucheristi», che almeno un voucher lo prendevano, finché c’era. Accolgono i visitatori, si aggirano tra gli scaffali, gestiscono il magazzino. Ma alla fine del mese, anziché ricevere la busta-paga, sono loro a consegnare una busta in cui come formichine hanno raccolto gli scontrini del bar, compresi quelli caduti per terra o dimenticati sul bancone. Una fatica supplementare per farsi pagare 400 euro di rimborsi, senza contributi né tutele. Questi schiavi moderni si definiscono «scontrinisti», ma tecnicamente sono dei volontari in quota a un’associazione presieduta da un sindacalista, che li presta allo Stato italiano per togliergli dalla coscienza il peso di passare direttamente per caporale. Entrarono in Biblioteca aspettando un concorso o un contratto che desse un senso alla loro invisibilità. Hanno chiesto in tutti i modi al governo di porre fine allo strazio e sono stati finalmente accontentati. Una circolare ministeriale ha comunicato che verranno presto sostituiti dai ragazzi del servizio civile, i quali riceveranno un rimborso analogo, ma almeno non dovranno racimolare gli scontrini. E questo in Italia si chiama Progresso.



                              

mercoledì 10 maggio 2017


HANNO DETTO..............

Giacomo Leopardi
Leopardi, Giacomo (1798-1837) - ritr. A Ferrazzi, Recanati, casa Leopardi.jpgAnche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perchè ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi.




Carlos Ruiz Zafon

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Gli uomini sono disposti a credere a tutto tranne che alla verità






Proverbio africano

Fino a che i leoni non avranno i loro storiografi, i racconti di caccia celebreranno sempre e solo i cacciatori.


LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...