giovedì 24 maggio 2012

L’INGRATITUDINE

Qualche giorno fa un conoscente mi raccontava, amareggiato, di torti subiti da parte di un parente da lui  sempre aiutato ogni qualvolta ne aveva avuto bisogno. L’ascoltavo distratto, il mio pensiero era andato indietro di anni, a quando una caro amico si lamentava con me del comportamento ingrato di un collega da lui aiutato e beneficato in tutti i modi e in tantissime occasioni e le circostanze erano vere perché ne ero a conoscenza.
L’ingratitudine  è una cosa diffusa più di quanto, a volte, non si pensi. Ognuno di noi conosce questa cosa e magari l’ha vissuta, come si dice, sulla propria pelle.
La Storia è piena di episodi di ingratitudine. Celebre il caso di Giulio Cesare che aveva adottato, aiutato a studiare, elargito di doni e di danaro Bruto, il quale, per tutta risposta, si era unito ai congiurati assassini.
“Tu quoque, Brute, fili mi! : Anche tu, Bruto, figlio mio!, fu il doloroso rimprovero di Cesare quando si vide colpito dal pugnale di Bruto.
Ma da dove nasce questo sentimento così frequente?
Di recente mi sono imbattuto casualmente in un  libro  nel quale la scrittrice racconta tante storie che insegnano a riconoscere la forma di rancore spesso nascosta nell’ingratitudine.
A giudizio dell’autrice “la sindrome rancorosa  del beneficato” è qualcosa di più di una forma di ingratitudine, comune, peraltro, ai più.
Senza che i molti “Beneficati” abbiano la capacità, la forza, la decisionalità interiore, il coraggio e, perfino, l’onestà intellettuale ed etica di prenderne atto. 
La “Sindrome Rancorosa del Beneficato” è, allora, quel sordo, ingiustificato rancore (il più delle volte covato inconsapevolmente; altre volte, invece, cosciente) che coglie come una autentica malattia, chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in evidente “debito di riconoscenza” nei confronti del suo Benefattore. Un beneficio che egli “dovrebbe” spontaneamente riconoscere ma che non riesce, fino in fondo, ad accettare di aver ricevuto. Al punto di arrivare, perfino, a dimenticarlo o a negarlo o a sminuirlo o, addirittura, a trasformarlo in un peso dal quale liberarsi e a trasformare il Benefattore stesso in una persona da allontanare, da dimenticare se non, addirittura, da penalizzare e denigrare. ( Libro: “Ingrati-Sindrome rancorosa del Beneficato” di Maria Rita Parsi)












mercoledì 16 maggio 2012

GOVERNO MONTI
(Considerazioni di un cittadino qualunque)
L’altro giorno è venuto a trovarmi un  amico che non vedevo da tempo. Abbiamo parlato a lungo, come si suol dire, del più e del meno. Inevitabilmente il discorso è caduto sulla crisi economica che sta attanagliando l’Italia e delle sue  gravi ripercussioni sulle famiglie e sulle imprese. Mi ha chiesto cosa ne pensassi del governo Monti e del suo operato. Gli ho risposto con le seguenti considerazioni che ritengo di dover condividere con gli amici lettori del blog, alcuni dei quali mi hanno più volte sollecitato a riprendere a scrivere post.
Queste  le mie considerazioni:
Ho accolto con grande favore la nascita del nuovo governo. L’Italia aveva assoluto bisogno di ritrovare la sua credibilità  con la nomina di un capo di governo conosciuto all’estero come persona seria, capace, competente.
All’estero, ormai, ci eravamo coperti di ridicolo  con un Presidente del Consiglio che raccontava barzellette , faceva le corna nelle foto con i leader mondiali  e si lasciava scappare  una delle sue solite battute, formulando in termini poco decorosi la sua opinione sul sedere della Cancelliera tedesca.
E non mi sono lamentato più di tanto quando il governo Monti ha adottato il cosiddetto decreto “Salva-Italia” anche se lo stesso mi colpiva pesantemente con il blocco della pensione oltre agli altri  danni derivanti dalle misure di inasprimenti fiscali, quali l’aumento delle accise sui carburanti, l’aumento delle addizionale regionale IRPEF dallo 0,90 all’1,23%, l’appesantimento delle imposte sulla casa  mediante la introduzione dell' IMU anche sulla prima casa, la rivalutazione delle rendite catastali del 60%,  l’aumento, ancora non scongiurato, dell’IVA di un ulteriore 2%, ecc.
 Non mi sono lamentato perché era, ormai, chiaro che a novembre, quando il governo si è insediato, il nostro Paese era sull’orlo del baratro  ed era necessario reperire in fretta risorse per fermare il disastro.
Certamente non ho condiviso tutto di quel decreto, come ad esempio il drastico innalzamento dell’età pensionabile che doveva essere fatto con gradualità. Così ha sconvolto la vita e le aspettative di molti. Oltretutto  non c'era alcuna urgenza, bastava passare da subito al sistema contributivo in sostituzione di quello retributivo e graduare i tempi di uscita di chi è in prossimità della maturazione del diritto alla pensione. Completamente ignorato il problema degli  esodati ed anche questo è stato un grave errore.
Sull’aumento dell’accise sui carburanti  sono contrario  in linea di principio ma  porta immediati incassi, dei quali il governo aveva urgente bisogno in quel momento. Nutro riserve anche su altri singoli provvedimenti, ma a dicembre c’era l’estrema urgenza di intervenire e credo non ci fossero margini per  andare tanto per il sottile.
Non mi hanno entusiasmato, invece, i passi successivi del governo che ha perso tempo sulla riforma del mercato del lavoro e in particolare sull’art.18 e su provvedimenti palliativi ,tipo le liberalizzazioni sbandierate come fattore di crescita.
Mi sarei aspettato, subito dopo il decreto salva-Italia, un deciso intervento sugli sprechi della pubblica amministrazione e misure meno televisive ma più concrete e efficaci per la lotta all’evasione fiscale.Ciò per recuperare risorse per ridurre il costo del lavoro e riqualificare la spesa pubblica per generare lavoro. Il problema principale oggi in Italia è il lavoro ed ancora il lavoro, soprattutto per i giovani.
Sul fronte  del taglio alle spese improduttive, agli sprechi, il governo è in notevole ritardo. Mi rendo conto che  non è facile e che il lavoro da fare è enorme, ma non bisogna perdere tempo e soprattutto non bisogna guardare in faccia a nessuno.
Il Governo ha chiesto aiuto ai cittadini contro gli sprechi. Sul sito web della Presidenza del Consiglio , nella pagina “Esprimi la tua opinione”, è possibile segnalare gli sprechi della pubblica amministrazione. Trovo la cosa una ingenuità. Ma in un Paese nel quale se non ci fossero "Striscia la notizia  o "Report" della Gabanelli non si avrebbe notizia di niente, forse anche questo può essere uno strumento per rompere il fronte di interessi consolidati e le resistenze al cambiamento.
Pur trovandola una ingenuità mi sono avvalso di questa possibilità e il 9 maggio scorso ho segnalato che andrebbe eliminato il Consorzio di Bonifica Sannio-Alifano e tutti gli altri Consorzi di Bonifica , carrozzoni politico-clientelari che per reggersi affliggono con un tributo  anche i cittadini che non ricevono alcun beneficio dalle loro attività. Trasferire le  loro competenze, quelle in capo  ad altri Enti che operano in materia di sistemazione idraulico-forestale e alle Comunità Montane(da abolire) ad una Agenzia regionale Forestale e eliminare l’iniqua tassa.
Ovviamente di Enti inutili da eliminare non ci sono solo i Consorzi di Bonifica. Speriamo che il Governo usi l’accetta e non si lasci condizionare dai Partiti
In sintesi il mio giudizio è questo:
1)) il Paese cinque mesi fa era sull'orlo del baratro e la sostituzione di Berlusconi con Monti  è avvenuta appena in tempo
2)la classe politica sembra  aver recepito la gravità della situazione solo a parole ma non nei fatti e si ostina ancora a difendere privilegi assurdi
3) il governo deve  recuperare risorse attraverso  la lotta all'evasione  e la lotta agli sprechi e alla corruzione e utilizzarle non tanto per ridurre il debito, la spesa pubblica  quanto piuttosto  per spendere bene e rilanciare il settore pubblico come volano di crescita del Paese.
4) il governo deve ascoltare e accettare i buoni suggerimenti dei partiti e dei sindacati, ma non deve lasciarsi condizionare da essi.
5) il Paese è ancora in una situazione di emergenza, per cui la caduta del governo ora avrebbe sbocchi pericolosi.
In conclusione penso che in questo momento , pur con tutti i limiti che esso dimostra, non ci sia alternativa al governo Monti..... e che Dio ce la mandi buona.


LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...