sabato 17 marzo 2012

I COMMENTI
Ho riletto e cercato di analizzare in questi giorni i commenti pubblicati sui blog locali. 
Mi sono soffermato in particolare su quelli riguardanti le opinioni sulla politica in generale e sulla politica amministrativa locale.
Commenti interessanti alcuni, meno interessanti altri, ma quasi tutti espressione di un sentimento di generale sfiducia nella politica e un misto di sfiducia e di forte disistima nella “classe “ politica  locale.
In merito a questi commenti, sia permesso di fare a chi ha ormai i capelli bianchi alcune considerazioni che indirizzo  ai giovani con tutto l’affetto possibile.
Cari giovani, capisco le vostre contrarietà, le vostre delusioni nei confronti della politica delle  generazioni passate che vi sta  facendo  pagare un prezzo troppo alto. Lo state pagando  in  forma di disoccupazione, di lavoro precario e mal pagato, lo pagate con future  pensioni  di appena sopravvivenza. Un Paese folle che nel passato ha mandato in pensione i trentenni( Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo nel libro “la Deriva” raccontano i casi delle signore Ermanna Cosso e Francesca Zarcone, riuscite ad andare in pensione rispettivamente a 29 e 32 anni  con assegni quasi pari alla retribuzione).
Capisco la vostra rabbia pensando alle difficoltà che incontrate per trovare un’occupazione adeguata, di mettere su casa e non fare gli eterni fidanzati, capisco la vostra indignazione  nei confronti di un’amministrazione locale che non ha la forza e la volontà di cambiare e continua a fare la vecchia politica clientelare,  ma questo non giustifica  critiche  qualunquiste e  la vostra mancanza di impegno concreto nella vita politica locale; non giustifica il   modo  di pensare di tanti , che si può riassumere nel : è inutile partecipare, è inutile impegnarsi tanto non cambia nulla.
Con questo modo di pensare vi farete rubare il futuro ancora una volta e questa volta lo fate da soli, con le vostre mani, con i vostri timori.
E, per favore, non fate più i soliti discorsi:  i politici sono tutti uguali. Non si possono mettere sullo stesso piano Berlinguer, Almirante, Pertini  e  Mastella , Cirino Pomicino e Scilipoti.
E così, a livello locale, non si possono mettere sullo stesso piano chi  ha gestito i soldi dei cittadini con responsabilità e quelli che invece hanno  sperperato per favorire amici e clientele elettorali, chi ha rispettato le regole e chi delle regole si è fatto beffe, imponendo, con le alzate  di mano a comando dei consiglieri, la legge della maggioranza.
Non si può generalizzare tutto: esiste la buona politica e quella cattiva, come esistono i buoni politici e quelli che non lo sono.  
Fare di tutta l’erba un fascio allontana i migliori dalla politica, avvantaggia i peggiori e provoca danno a tutti.
Non si può parlare  senza fondamento (e questo lo dico a tutti), ma si ha il dovere di sviluppare una capacità critica, di sapere  ed  attraverso un’informazione corretta e approfondita aiutare l’imporsi dalla buona politica, scacciando quella non trasparente.
Roberto Saviano, sul giornale La Repubblica di qualche giorno fa, scriveva: “Omertà non è più soltanto tacere. Ormai è chiaro che omertà è soprattutto non voler sapere. Non sapere, non conoscere, non capire, non prendere posizione, non prendere parte”
E capiamoci.  Sui fatti  si possono avere opinioni diverse, si può essere, ad esempio, a favore o contro la centrale a biogas, si possono avere idee diverse sulla tipologia di sviluppo del paese, ma  non si può negare, per spirito di parte, la verità documentata.
E intendiamoci. Ci sono principi che non sono di questa o di quella parte politica (sono di tutti) e tra questi ci sono la legalità e il rispetto delle regole. 
Se uno imbroglia  è un imbroglione. Non si hanno  imbroglioni di destra, di sinistra o di centro. Si hanno semplicemente gli imbroglioni.
La legalità e le regole non sono di destra o di sinistra , della lista A o della lista B: sono regole che tutti hanno il dovere di rispettare. Ci si può dividere su tutto, ma non su ciò che deve tenere unita una comunità: il rispetto delle regole e della convivenza civile.
A leggere diversi commenti si percepisce che questi fondamentali presupposti sono venuti meno nel nostro paese. A causa di una politica amministrativa irresponsabile che  ha impoverito le coscienze , ha ristagnato ogni interesse politico,culturale e partecipativo e ha fatto crescere, al contrario, egoismi, personalismi,  rancori.
Da questa avvilente situazione bisogna uscire sviluppando un processo di rinnovamento, di crescita democratica e culturale. E per fare questo è necessario  che i giovani partecipino in forma organizzata, oggi, alla vita politica locale spendendosi in prima persona per non farsi trovare impreparati nel futuro.

LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...