giovedì 27 novembre 2014

 VOUCHER O BUONI LAVORO INPS
Lavoro, lavoro, lavoro: è questa, oggi, la parola più ricorrente. Lavoro che sembra essere diventato un'utopia, sul lavoro si è innescato uno scontro tra governo e sindacato, sulla riforma del lavoro (Jobs act) si è spaccato il Partito democratico.
Non voglio entrare nel merito dell’argomento, sarebbe riduttivo ricondurlo a poche righe e ritengo queste pagine e la mia insufficiente preparazione poco adatte ad affrontare un problema così grande e articolato.
Però, nel mio piccolo, posso fornire, per chi ha ancora a cuore la tutela e la dignità dell’essere umano e del lavoro di quest’ultimo in quanto funzione sociale, alcune informazioni utili perché delle prestazioni di lavoro di natura occasionale e accessoria non alimentino il solito sottobosco di illegalità, di ricatti, ma implementino una attività lavorativa garantita e tutelata sia per il lavoratore che potrà essere così regolarizzato, sia per il datore di lavoro che può così “acquistare” delle ore di lavoro in conformità alla legge.
Sto parlando dei buoni lavoro o voucher
'Il voucher" è stato introdotto nel 2003 dalla legge Biagi e rappresenta un sistema di pagamento del lavoro occasionale, cioè di quelle prestazioni svolte al di fuori di un normale contratto di lavoro in modo discontinuo e saltuario.
Inizialmente il suo impiego era limitato alle attività agricole e a determinate categorie, ma, data la sua efficacia, ha visto poi ampliare i suoi destinatari e i settori di utilizzo, compresi i cosiddetti Enti locali (Comuni, Regioni,Provincie).
Sono abbastanza pratici e snelliscono parecchio i compiti amministrativi che, tipicamente, caratterizzano la regolarizzazione di un rapporto di lavoro che, comunque, se non in forma occasionale, va sempre gestito in modo usuele, cioè sottoscrivendo un contratto tradizionale e procedendo ad un’assunzione che segue determinate e più severe regole.
Può capitare di avere necessità di fare delle pulizie straordinarie in casa e/o in giardino, di dover vendemmiare o raccogliere frutta nel piccolo podere di famiglia, di far avere un ciclo di lezioni private ai figli, di avere bisogno di una baby sitter, di avere l’esigenza di pubblicizzare un prodotto mediante il volantinaggio, di avere un’attività turistica e/o di ristorazione e di necessitare di qualche cameriere in più nei fine settimana o in occasioni particolari e tante altre attività per le quali, trattandosi di prestazioni occasionali e accessorie, non si pensa certo di procedere ad un’assunzione, ma si fa ricorso ad una prestazione “in nero” reclutando per quello specifico compito la manodopera di lavoratori disoccupati, giovani alle loro prime esperienze lavorative, lavoratori disponibili alla seconda attività,pensionati,ecc.
Per contrastare questo lavoro sommerso sono intervenuti i voucher che coprono sia la retribuzione netta che la contribuzione previdenziale e l’assicurazione infortunistica.
Nei voucher precedenti alla riforma Fornero (Legge n. 92 del 28 giugno 2012 che ha riorganizzato il mercato del lavoro) c’erano delle limitazioni, tra queste il compenso complessivo annuo che non doveva superare certi importi; la platea dei committenti era limitata così come anche quella dei prestatori di lavoro accessorio e saltuario che dovevano essere rigorosamente disoccupati. Ora le cose sono cambiate.
Tutto ciò che c’è da sapere sul nuovo quadro normativo in merito al lavoro occasione di tipo accessorio, sulle tipologie dei prestatori e le attività che si possono svolgere, sui committenti, sui limiti economici, è stato chiarito dall’Inps nella sua Circolare n. 49 del 29/03/2013 all’oggetto: «Articolo 1, commi 32 e 33 della legge 28 giugno 2012, n.92 – Riforma del mercato del lavoro – di modifica degli articoli 70 e 72 D.Lgs. 29 settembre 2003, n. 276 “Lavoro occasionale accessorio”: prime indicazioni».
In sintesi:
1)i committenti (chi richiede una prestazione occasionale) che possono ora fare ricorso ai voucher o buoni lavoro, sono tutti, tra questi anche i Comunii;
2)l’attività lavorativa con i voucher (sempre occasionale e accessoria) può essere svolta da chiunque (pensionati, cassaintegrati, studenti, disoccupati, casalinghi, ecc.); i pensionati e gli studenti di età compresa tra i 16 e 25 anni sono le uniche due categorie di soggetti che possono essere impiegati per le attività agricole stagionali a meno che l’azienda agricola non abbia un volume di affari inferiore a 7000 euro: in tal caso può chiedere la manodopera di chiunque. Ai giovani studenti è consentito effettuare prestazioni di lavoro occasionale accessorio solo durante la chiusura delle scuole o vacanze estive (dal 1° giugno al 30 settembre), nel corso delle vacanze natalizie e pasquali o nel fine settimana; Il limite economico per questo tipo di lavoro è fissato complessivamente in 5000 euro NETTI l’anno (pari a € 6.666 lordi), tranne per i percettori di ammortizzatori sociali (sussidio di disoccupazione o ASpI, Cassa integrazione, indennità di mobilità, ecc.) che, pur potendo svolgere tale attività occasionale, non devono superare i 3000 euro NETTI all’anno (pari a € 4.000 lordi). Se il lavoro viene reso per un libero professionista o un imprenditore commerciale (inteso quest’ultimo come soggetto, persona fisica o giuridica, che opera su un determinato mercato, senza che l’aggettivo “commerciale” possa in qualche modo circoscrivere l’attività di impresa), il limite complessivo di 5000 euro netti per l’anno solare rimane, ma le singole prestazioni rese per queste categorie specifiche di datori di lavoro non devono superare i 2000 euro NETTI (pari a € 2.666 lordi).
Il limite reddituale per il lavoratore è dettato dal fatto che il reddito da lavoro occasionale è fiscalmente esente e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato del prestatore di lavoro accessorio.
I voucher hanno un costo di 10 euro, lordi di cui € 7,50 corrispondono alla paga netta, i rimanenti € 2,50 sono a copertura dei contributi e degli importi dovuti all’Inps e all’Inail. .
Sono disponibili anche i buoni “multipli” del valore di € 50 (netto € 37,50) equivalente a cinque buoni non separabili ed un buono da € 20 (netto € 15) equivalente a due buoni non separabili.

P.S. Stasera il Consiglio Comunale approverà il regolamento per l'erogazione dei "buoni lavoro" (Voucher). Bene, nell'attuale contesto sociale- economico, caratterizzato da forte crisi economica ed occupazionale, l'erogazione "specifica" di voucher può costituire uno strumento valido per un supporto ai cittadini in situazioni di disagio economico.
Credo, però, che vada accompagnato con altri strumenti, anche in considerazione del fatto che dei "buoni lavoro" non potrà farsi un uso massiccio, stante la loro incidenza sulla spesa del personale soggetta ai vincoli di legge.
Altresì, ritengo che l'opposizione, la quale da sempre ha fatto della giustizia sociale il cardine della sua azione politica , in questo particolare momento di difficoltà economica in cui versano diverse famiglie del nostro Comune, debba essere sempre più incalzante sulle politiche sociali dell'Amministrazione.
Non per auto-piaggeria voglio ricordare che già 20 (venti) anni fà, primi in assoluto in Provincia di Caserta e tra i primi in Italia, abbiamo sperimentato strumenti di lavoro di assitenza economica temporanea (assegno civico) per attività di pubblica utilità.





lunedì 24 novembre 2014

ELEZIONI REGIONALI

Ieri ha vinto il partito dell'astensione, un vero trionfo. E' come se gli italiani avessero voluto rottamare un'intera classe politica che nell'ultimo decennio ne ha fatto di cotte e di crude
Ieri è stato rottamato un pò anche Renzi e la sua politica.
Lui cinguetta di aver vinto, i suoi tweet suonano a prima vista ridicoli( "Vittoria netta", "asfaltata", ecc.).Ovviamente guarda la vita con gli occhiali rosa e non con quelli della dura realtà.

Bastava guardare la faccia di Bonaccini, il neo governatore dell'Emilia-Romagna, che al momento della vittoria sembrava lo sconfitto.
Insomma, Renzi ha "non vinto", esattamente come capitò a Bersani alle politiche del 2013.

giovedì 20 novembre 2014


CON LE IMMAGINI........E' PIU' FACILE
 
Odio il mio vicino di casa. Dalle sue finestre, giorno e notte, arriva sempre puzza: di cipolla, di aglio e di tutte quelle spezie schifose che si è portato dal paese suo – dove, se dipendesse da me, dovrebbero rispedirlo a calci in culo…
Il mio vicino odia l’autista del 501: in periferia ‘sti autobus di merda non passano mai e lui aspetta ore alla fermata, a congelarsi d’inverno e a cuocersi l’estate – ed in cantiere ci arriva quasi sempre tardi…
L’autista del 501 odia il suo collega del 64, pure lui autista di bus ma dipendente della partecipata comunale: lo stipendio quello lo prende tutti i mesi (ed è pure più alto del suo), mentre lui, che lavora in una ditta esterna, lo piglia solo dopo che al padrone gli arrivano in cassa i soldi dell’appalto – e sono quattro mesi che non paga…
L’autista del 64 odia gli operai cassaintegrati: un giorno sì, e l’altro dopo pure, ti paralizzano il centro con qualche protesta – è c’è da uscirne pazzi, immersi tutti giorni in un traffico assurdo, dove magari qualcuno sul serio dà di matto e viene a spaccarti un cric sulla capoccia…
L’operaio cassaintegrato odia l’occupante senza titolo, che con cinque figli si è piazzato nella casa popolare proprio di fronte al palazzo suo: questi arrivano e pigliano, mentre lui da anni sputa sangue e sudore per pagare il mutuo – e adesso, che ha perso il lavoro? Verrà la banca a sbatterlo fuori come un ladro…
L’occupante senza titolo della casa popolare odia la cassiera del supermercato: quando paga la spesa lei si scoccia, come se dentro di sé pensasse “Riecco i soliti pezzenti” – ma se lei sapesse quanto è difficile raggranellare tutte quelle monete, che ogni volta le tocca ricontare…
La cassiera del supermercato odia il dipendente dell’anagrafe: quelli non fanno niente tutto il giorno e poi arrivano coi ticket, che lei al massimo li può usare in sogno – visto che in tanto tempo manco un contratto le hanno fatto mai…
Il dipendente dell’anagrafe odia i vecchi pensionati: un po’ sono sordi, un po’ rincoglioniti, le cose devi dirgliele otto volte – e intanto tutta la fila sbraita contro di lui, che dietro allo sportello non ha scampo…
Il vecchio pensionato odia i medici del pronto soccorso: l’ultima volta c’è rimasto cinque giorni, buttato sopra una barella, prima che gli trovassero un reparto – e meno male che alla fine la pelle l’ha riportata a casa …
I medici del pronto soccorso odiano tutti quelli che vanno lì per le stronzate: tipo una spina di pesce nella gola, che poi la sala d’aspetto scoppia – e loro, con tutta quella gente e poche ore di sonno, prima o poi qualche cazzata la faranno…
Quelli con le spine di pesce in gola odiano i pescivendoli: accidenti a loro, potevano fare un altro mestiere! – Invece di mettere a rischio la vita della brava gente…
La “gente” odia i Rom, i Sinti, i richiedenti asilo, i rifugiati, gli sbarcati a Lampedusa e tutti i poveracci (italiani e non) che sperano di raccogliere qualche briciola dal tavolo – o giunti qui cercando un po’ di pace…
…E in questo gran pollaio che è oggi l’ Italia siamo così presi a odiarci l’un con l’altro, in una catena di beccate senza fine, che non ci accorgiamo quando il macellaio arriva: ci ha già acchiappato – e sta per tirarci il collo.

lunedì 17 novembre 2014

AUMENTO PENSIONI ANNO 2015
Come è noto gli importi delle pensioni vengono adeguati ogni anno all'aumento del costo della vita calcolato sulla base degli indici Istat.  Per il 2015 il tasso di rivalutazione  è pari allo 0,30% (si tratta di un indice provvisorio che potrebbe scendere ancora). Per le pensioni superiori al trattamento minimo il predetto tasso di rivalutazione è percentualmente ridotto in base all'importo delle pensioni.
Pensioni al minimo
Con l’incremento dello 0,30% l’importo delle pensioni minime sale (tenetevi forte) da 500,88 a 502,38 euro al mese. Con l’aggiornamento Istat, sale anche l’assegno sociale, la rendita assistenziale corrisposta agli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi, introdotta dalla riforma Dini (legge n. 335/1995) in sostituzione della “vecchia” pensione sociale: passa da 447,17 a 448,51 euro al mese (un euro in più fa sempre comodo!). Mentre la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa alla data del 31 dicembre 1995, raggiunge 369,62 euro al mese.
Pensioni superiori al minimo
Dato per scontato che l’indice d’inflazione si fermerà allo 0,30%, gli aumenti di gennaio 2015, saranno così articolati:
* più 0,30% (ossia l’aliquota intera dell’indice Istat) per gli importi di pensione mensile sino a 1.503 euro, tre volte il trattamento minimo di  dicembre 2014;
* più 0,285% (95% dell’indice Istat) per gli importi ompresi tra 1.503 e 2.004 euro;
* più 0,225% (75% dell’indice) per gli importi compresi tra 2.004 e 2.505 euro;
* più 0,15% (50% dell’indice) per gli importi compresi tra 2.505 e 3.006 euro.
Per le pensioni di ammontare superiore 3.006 euro
La rivalutazione sarà dello 0,1355%, (il 54% dell’indice Istat) e si fermerà comunque a 3.006: un aumento di fisso di 4,05 euro.

Va precisato, sempre che ce ne fosse bisogno, che parliamo di cifre al lordo dell’Irpef.


,

aumento pensioni 2015

Dal blog di MENA SCIROCCO

domenica 16 novembre 2014

TANTO TUONO' CHE PIOVVE.... RIPRISTINATO IL TRASPORTO SCOLASTICO

 
Dopo alcuni mesi torno a scrivere sul mio blog. Mi dispiace, tornare dopo cosi tanto tempo, ma impegni di vario genere mi hanno tenuto lontano dal blog e dal suo aggiornamento. 
In particolare, a seguito del mio trasferimento per l'insegnamento a Roma, ho avuto bisogno di riorganizzare il mio tempo e le mie abitudini.
Riprendo oggi parlandovi del servizio di trasporto scolastico. 
Non nascondo una certa soddisfazione nel dire che i consiglieri d'opposizione  tanto hanno tuonato che alla fine l'amministrazione ha dovuto ripristinare il servizio di trasporto scolastico, impudentemente sospeso due anni fa con motivazioni pretestuose del tipo come quelle che erano pochi i fruitori  del servizio o che non c'erano i soldi.
Il pizzico di soddisfazione non ci fa dimenticare, però, la superficialità e l'incompetenza con le quali sono stati gestiti in questi anni i servizi di assistenza scolastica (ancora oggi, a distanza di due mesi dall'inizio dell'anno scolastico la mensa non è ancora partita e ci devono pensare le mamme).
Nè ci fa passare sotto silenzio la persistente scarsa attenzione dell'amministrazione nei confronti delle famiglie economicamente disagiate (messe sostanzialmente sullo stesso piano delle famiglie agiate)  che hanno serie difficoltà a sostenere i costi delle tariffe fissati per i servizi scolastici.
La disastrosa gestione di tali servizi che si trascina da anni, cui si aggiunge l'incapacità dimostrata nel non aver saputo  preservare  l'autonomia della scuola di Pontelatone, faticosamente conquistata e fortemente difesa nel passato, avrebbe dovuto da tempo indurre i responsabili a compiere il dignitoso atto delle dimissioni.
                                                                                                                    Mena Scirocco
.
(Per precedenti articoli sull'argomento clicca sui seguenti link).
http://insiemeperlarinascita.blogspot.it/2011/11/inizia-la-mensa-scolastica_20.html

 http://insiemeperlarinascita.blogspot.it/2013/01/lescuole-di-pontelatone-diventano.html


P.S. Per una più ampia diffusione tra i cittadini ,si invitano i blogger locali a riportare il presente post sui loro siti web.

sabato 15 novembre 2014

Buona domenica a tutti
con" Il pensionato", una di quelle canzoni di Guccini che invitano alla riflessione:
essere anziani, la solitudine, la quotidianità di chi vede le forze ridursi,l’aria afflitta di chi vede il passato ormai disciogliersi in un presente spesso senza sapore…


giovedì 13 novembre 2014

DA L'ECO DI CASERTA
    Caserta, Corso Trieste cambia nome
CASERTA - Approvata in Consiglio Comunale la Mozione " Ripristino odonimo originario " Ferdinando II " per Corso Trieste . Un omaggio ai Borbone da parte della città di Caserta e del Consiglio Comunale che vota al fine di avviare le procedure per cambiare il nome alla strada simbolo della Città.
La strada più importante di Caserta che collega due simboli emblema della città, il monumento ai caduti, e la Reggia, la città con il ripristino odonimo originario, rende omaggio ai Borboni. Il cambio è stato approvato stamane su proposta del Consigliere di Fli Luigi Cobianchi. Con questo cambio, con il nome originale, la città ritorna al 1851, successivamente venne chiamata corso Umberto I° per poi essere chiamata definitivamente corso Trieste, adesso si richiamerà corso Ferdinando II.

martedì 11 novembre 2014


PONTELATONE: calo demografico ed invecchiamento
Il fenomeno spopolamento colpisce anche Pontelatone,che continua a perdere popolazione. Al 31. 5. 2014 i residenti erano a quota 1721 (850 maschi e 871 femmine), 17 in meno dei 1738 registrati al 31.12.2013. Negli ultimi tre anni la popolazione è calata di circa 100 persone. 
L'incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti è pari al 5,17%, inferiore alla media nazionale. Sono  89 (58 maschi, 31 femmine) gli stranieri residenti. La maggior parte arriva dal Marocco per un totale di 23, 19 gli albanesi,11 gli indiani, 9 i rumeni,6 gli ucraini. Sono rappresentati Tunisia (4), Polonia(3), Filippine(1), Burkina Faso(1), Regno Unito(1), Macedonia(1).
Dalla frazione Treglia tanti se ne sono andati e i residenti sono per lo più anziani. Si patisce ormai un sentimento di solitudine e una spiacevole sensazione di desolazione.
Scarsa natalità, mancanza di una adeguata pianificazione urbanistica, ma soprattutto la mancanza di lavoro sono le cause dello spopolamento.
Analizzando la distribuzione della popolazione per fasce di popolazione emerge,infatti, che il calo demografico riguarda maggiormente la popolazione in età lavorativa.
La maggioranza delle persone che cambiano residenza sono giovani che emigrano verso altri luoghi in cerca di una occupazione per migliorare le proprie condizioni di vita.
Purtroppo questo accade perché sono mancate politiche e iniziative capaci di valorizzare le grosse potenzialità di un territorio posto a ridosso dei grossi centri abitati.
Spesso, anche i finanziamenti regionali ed europei sono stati richiesti e utilizzati per opere con ricadute sul territorio marginali e discutibili, mentre per fini non proprio nobili (diciamo così) sono stati tralasciati progetti fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del paese. 
Fermare lo spopolamento è una priorità assoluta del paese. Ma perchè questo possa realizzarsi occorre un salto di qualità.
E' di tutta evidenza che le squadre  costruite solo “per vincere” non hanno aiutato certamente Pontelatone a crescere, anzi…….
Avere amministratori preparati è fondamentale per il paese.Servono persone preparate, capaci di saper coniugare tradizione e innovazione, esperienza e modernità e che sappiano guardare oltre il proprio naso.
PROSPETTO RIEPILOGATIVO MOVIMENTO DEMOGRAFICO DAL 2010 AL 2014
Descrizione
2010
2011
2012
2013
2014 (al 31maggio)
maschi
905
862
859
862

femmine
914
894
893
876

Totali
1819*
1756*
1752*
1738*
1721*
*di cui stranieri
79
63
73
89
89
Fonte Istat
RIPARTIZIONE POPOLAZIONE PER FASCE DI ETA'
descrizione
2010
2011
2012
2013
2014
0/14   anni
251
249
245
236

15/24  anni
217
197
197
189

25/39  anni
385
367
358
360

40/64  anni
633
606
602
599

65/100 anni
333
337
350
354

totali
1819
1756
1752
1738
1721

Fonte Istat

INDICATORI DEMOGRAFICI E STRUTTURALI

periodi
Indice di vecchiaia
Indice strutturale popolazione attiva
Indice di ricambio della popolazione attiva
2010
133,7
102,3
114,7
2011
132,7
105,1
136,2
2012
135,3
107,4
150,6
2013
142,9
108,5
129,1
2014
150,0
109,1
142,5

  Fonte Istat 

COS'E' :

Indice di vecchiaia  

Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2014 l'indice di vecchiaia per il comune di Pontelatone dice che ci sono 150,0 anziani ogni 100 giovani.

Indice di struttura della popolazione attiva

Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni).

Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Pontelatone nel 2014 l'indice di ricambio è 142,5 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.







domenica 9 novembre 2014


Accadde oggi, 9 novembre: cade il muro di Berlino, era il 1989

 

il 9 novembre del 1989 migliaia di uomini e di donne si radunarono sotto la Porta di Brandeburgo.
Piangendo e ridendo per la gioia afferrarono martelli e picconi e si avventarono contro quel muro eretto ventotto anni prima per volere dell’Unione Sovietica.
Il muro aveva diviso in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale aveva decretato l'apertura delle frontiere con la repubblica federale.
Una data storica,dunque, quella del 9 novembre 1989. Segna la speranza verso il cambiamento, il superamento di un'ingiustizia, la fine di una divisione forzata tra due popoli che, in realtà, erano un solo popolo.
(guarda il video con i tg dell'epoca). 

 




LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...