LE TARIFFE DELLA MENSA SCOLASTICA
Stamattina, dopo diversi
giorni, ho visionato l'albo pretorio on line del nostro Comune .
Tra le altre, vi ho trovato la delibera della Giunta Comunale n.55/2013 che riguarda le tariffe della mensa scolatica per l'anno 2013/2014, servizio che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) partire il Primo Dicembre.
Poichè non credo che gli inquilini del Municipio, dopo i tanti richiami degli anni passati, non abbiano ancora imparato che Pontelatone fa parte dello Stato
italiano e in Italia da più di un secolo le scuole riaprono a
settembre, viene da pensare che i ritardi siano voluti per
risparmiare.
Niente trasporto scolastico, mensa in ritardo,
tariffe a carico delle famiglie in continuo aumento.
La politica scolastica
della nostra amministrazione fa ricordare la storiella conosciuta
ovunque, tranne che al nostro Comune : un contadino aveva un asino
infaticabile e prediletto e un giorno decise di sperimentare se
poteva risparmiare anche sul mangiare. L'asino i primi giorni resisteva
benissimo, ma raccontò incredulo il contadino “ proprio quando si
era abituato così bene a non mangiare, improvvisamente mi morì”.
La nostra scuola non è morta e non può morire, ma non si può
negare che negli ultimi anni si sia sensibilmente indebolita, con le note conseguenze,
per la scarsa attenzione dell'amministrazione nei suoi
riguardi.
Ma non è su questo che ci si vuole soffermare
quanto sulla decisione della Giunta che
stabilisce un contributo di 3 euro a carico delle famiglie
con un reddito ISEE tra zero e 25.000, mettendo sullo stesso
piano famiglie con un reddito bassissimo e famiglie di condizione
agiate.
Per rendere l'idea, un reddito ISEE di 25.000
euro corrisponde al valore di reddito di 50.000 euro
percepito da una famiglia media con due figli e casa di
proprietà con valore imponibile IMU di 110.000 euro.
La mensa scolastica è un servizio che va
amministrato tenendo conto delle esigenze delle famiglie e non
gestito secondo una logica matematica: in tot mesi il servizio costa X, i bambini
che mangiano sono Y e quindi Z è il contributo che i genitori devono
sborsare per coprire i costi al netto del minimo contributo comunale.
Questa non è “politica”.
La Giunta continua ad ignorare che è un dovere
civile e morale, prima che istituzionale, mostrare sensibilità e
attenzione per i soggetti e le famiglie in difficoltà.
“Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far
parte uguali fra disuguali”diceva don Milani.