giovedì 24 dicembre 2009

IL PAESE DEI BUGIARDI (G. Rodari)

C’era una volta, là dalle parti di Chissà, il paese dei bugiardi.
In quel paese nessuno diceva la verità, non chiamavano col suo nome nemmeno la cicoria:
la bugia era obbligatoria.
Quando spuntava il sole c’era subito uno pronto a dire: “Che bel tramonto!”
Di sera, se la luna faceva più chiaro di un faro,si lagnava la gente:
“Ohibò, che notte bruna, non si vede niente”.
Se ridevi ti compativano:“
Poveraccio, peccato,che gli sarà mai capitato di male?”
Se piangevi: “Che tipo originale, sempre allegro, sempre in festa.
Deve avere i milioni in testa”.
Chiamavano acqua il vino, seggiola il tavolino
e tutte le parole le rovesciavano per benino.
Fare diverso non era permesso,
ma c’erano tanto abituati che si capivano lo stesso.
Un giorno in quel paese capitò un povero ometto
che il codice dei bugiardi non l’aveva mai letto,
e senza tanti riguardi se ne andava intorno chiamando giorno il giorno e pera la pera,
e non diceva una parola che non fosse vera.
Dall’oggi al domani lo fecero pigliare dall’acchiappacani e chiudere al manicomio.
“E’ matto da legare:dice sempre la verità”.
“Ma no, ma via, ma và…”“Parola d’onore: è un caso interessante,
verranno da distante cinquecento e un professore per studiargli il cervello…”
La strana malattia fu descritta in trentatre puntate sulla – Gazzetta della bugia -.
Infine per contentare la curiosità popolare l’Uomo-che-diceva-la-verità
fu esposto a pagamento nel “giardino zoo-illogico”(anche quel nome avevano rovesciato…)
in una gabbia di cemento armato.Figurarsi la ressa. Ma questo non interessa.
Cosa più sbalorditiva, la malattia si rivelò infettiva, e un pò alla volta in tutta la città
si diffuse il bacillo della verità.
Dottori, poliziotti, autorità tentarono il possibile per frenare l’epidemia.
Macchè, niente da fare: dal più vecchio al più piccolino
la gente ormai diceva pane al pane, vino al vino, bianco al bianco, nero al nero:
liberò il prigioniero, lo elesse presidente, e chi non mi crede non ha capito niente.



E’ NATALE

E’ Natale per questo paese dove ogni diritto è trasformato in favore e per quelli che lo governano e dicono di volersi occupare del bene di tutti, ben sapendo che hanno a cuore solo il loro interesse ;

E’ Natale per quelli che mangiano il panettone, lo spumante e il torrone, ma anche per quelli che hanno poco da mangiare.

E’ Natale per i nostri giovani che tra un lavoro precario e un altro (sempre precario) pensano a come sono fortunati perché qualcuno non ha neanche quello;

E’ Natale per questa povera Italia ( e per questo nostro paese) così mal governata che non ha bisogno di Santi e di Eroi ma di gente di sani principi;

E’ Natale per noi che da sempre desideriamo un mondo migliore e che vediamo fuggire il meglio dei nostri anni senza scorgere un segno;

E’ Natale per quei ragazzi sempre al computer che non hanno più voce per raccontare quello che hanno dentro;

E’ Natale per quelli che la giustizia vorrebbero farla per se stessi presentandola come necessità di tutti;

E’ Natale per quelli che non rispettano le regole e che pensano che il mondo sia dei più furbi;

E’ Natale per quel Bambino clandestino, ricercato, senza fissa dimora, perseguitato, nato senza diritti diventato re di un impero inconquistabile.

E’ Natale ancora una volta e secondo la tradizione dovremmo augurarci ogni bene, ma poiché non sopportiamo l’ipocrisia gli auguri li facciamo a quei pochi che hanno il coraggio di sognare, di pensare, di credere in un mondo migliore.

lunedì 14 dicembre 2009

UN MILIONE E NOVECENTO MILA EURO ANDATI IN FUMO

Nel 2001 il Comune di Pontelatone approvò il P.I.P., localizzandolo a Barignano nei pressi del ristorante Madama.
Che cosa è il P.I.P ? E’ un piano di iniziativa pubblica che prevede l’ubicazione di nuovi fabbricati, su suoli espropriati, destinati ad imprese artigianali, industriali.
Nel 2003 la Regione Campania emanò un bando per l’assegnazione di finanziamenti in rate di ammortamento per l’acquisizione di aree e la realizzazione di infrastrutture (strade,parcheggi,verde,servizi) all’interno dei Piani di Insediamenti Produttivi (P.I.P.).
Poiché i finanziamenti venivano assegnati con priorità ai progetti intercomunali, il nostro Comune partecipò al bando insieme ai Comuni di Pignataro Maggiore, Sparanise e Vitulazio ottenendo, cumulativamente, dalla Regione un’assegnazione di 10 milioni di euro per il concorso nelle rate di ammortamento di un mutuo ventennale.
Il 27.4.2006 i Comuni provvidero alla ripartizione del finanziamento secondo criteri stabiliti. Al Comune di Pontelatone ne venne l’importo di 1.888.180,39 euro.
Il 7.1.2009 cosa fanno i nostri beneamati amministratori? Non avendo probabilmente ancora smaltito i postumi dello spumante delle festività di Capodanno, revocano il P.I.P. a beneficio dell’iniziativa del proprietario del terreno, con giustificazioni assolutamente ridicole (le venissero a spiegare ai cittadini in pubblico).
Addio finanziamento, addio opportunità di realizzare un’area industriale moderna ed attrezzata, da offrire alle imprese a prezzo conveniente, con ricaduta di sviluppo e di occupazione.
Grande festa organizzata qualche settimana dopo dal beneficato nella masseria, giù a Barignano. Ospiti (d’onore ?) i nostri amministratori.
E al Comune, cosa ne è venuto dopo 8 anni ? Al Comune, il tempo perso dagli uffici, le spese già pagate per l’allestimento del PIP pari ad euro 20.848,17 e quelle ancora da liquidare ad una società di professionisti , a due ingegneri e ad un architetto.
E l’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica? L’assessore, senza pudore, sta ancora al suo posto.
Il Gruppo di Opposizione

LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...