sabato 30 marzo 2013

I GRILLINI
Non nascondo un certa soddisfazione per il successo del Movimento 5 Stelle, non fosse altro perchè  l'arrivo dei grillini ha determinato la cacciata di molti cialtroni dal Parlamento. Però speravo che, con una punta di sano realismo, i grillini avessero consentito l'avvio di un governo che si profilava davvero come un governo di cambiamento.
Sono convinto che molti di quei giovani "cittadini" avrebbero voluto accordare la fiducia a Bersani, ma non hanno avuto la forza e il coraggio di prendere posizione nei confronti di Grillo.
Purtroppo Bersani, persona onesta, seria e competente, si è trovato tra l'illusionista Berlusconi  e il geniale ma isterico Grillo.
Questa è l'Italia.

venerdì 29 marzo 2013

 FACCIA TOSTA

Se Bersani vuole andare a Palazzo Chigi, Io o Gianni Letta al Quirinale, solo così mi sento garantito. Così ha detto ieri Berlusconi. Il problema è che non ci sentiamo garantiti noi.
Ci vuole una bella faccia tosta a fare una affermazione del genere. Ve lo immaginate come Capo dello Stato uno che ha fatto ridere l'intera Europa, che ha definito la Magistratura “cancro della democrazia”, che è invischiato in mille processi giudiziari, che è tirato in ballo in situazioni a dir poco compromettenti come il BUNGA BUNGA nelle sue abitazioni, uno che trova del tutto naturale “pagare” Scilipoti o Razzi.
Ve lo immaginate il Cavaliere garante della Costituzione, rappresentante dell'Unità Nazionale, Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, rappresentante dell''Italia all'estero.
Ci dobbiamo interrogare però sul perchè uno come Berlusconi può osare di proporsi come Presidente della Repubblica.
Non sarà perché il popolo italiano è un popolo di piccoli anarcoidi , senza spessore morale, senza dignità di cittadini e senza schiena diritta affascinati dalla qualità imbonitorie dei venditori alla Vanna Marchi ?

lunedì 25 marzo 2013


BUONA PASQUA a tutti i lettori del blog, specialmente ai giovani che hanno bisogno di fiducia e di speranza nel futuro.

venerdì 22 marzo 2013

VICENDA MARO', DOPPIA FIGURACCIA

I due marò tornano in India. Prima la figuraccia di chi ha preso una formale promessa e se l'è poi rimangiata. Poi la retromarcia con la coda tra le gambe. Governo maldestro.
Certo non un lieto fine per l'immagine dell'Italia.

domenica 17 marzo 2013


ELETTI PRESIDENTI CAMERA E SENATO
(Qualcosa di nuovo è successo, avanti così)

Con l'elezione di Laura Boldrini alla Camera e di Piero Grasso al Senato, un forte segnale di Buona Politica. La rivolta degli italiani ha dato il suo primo benefico effetto,speriamo che sia iniziata una nuova alba.

Riporto quì sotto il bel discorso d'insediamento della neo-eletta Presidente della Camera on. Laura Boldrini.

Care deputate e cari deputati, permettetemi di esprimere il mio più sentito ringraziamento per l’alto onore e responsabilità che comporta il compito di presiedere i lavori di questa assemblea. 
Vorrei innanzitutto rivolgere il saluto rispettoso e riconoscente di tutta l’assemblea e mio personale al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è custode rigoroso dell’unità del Paese e dei valori della costituzione repubblicana.
Vorrei inoltre inviare un saluto cordiale al Presidente dalla Corte costituzionale e al Presidente del consiglio.
Faccio a tutti voi i miei auguri di buon lavoro, soprattutto ai più giovani, a chi siede per la prima volta in quest’aula. Sono sicura che in un momento così difficile per il nostro paese, insieme, insieme riusciremo ad affrontare l’impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane.
Vorrei rivolgere inoltre un cordiale saluto a chi mi ha preceduto, al presidente Gianfranco Fini che ha svolto con responsabilità la sua funzione costituzionale.
Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia come in molte periferie del mondo. E’ un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno.
Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Dovremmo impegnarci tutti a restituire  piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno.
Quest’Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Di una generazione cha ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall’Italia.
Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore. Ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento.
Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l’ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato.
Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l’economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti.
Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l’intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore inesplorata di un disabile.
In Parlamento sono stati scritti questi diritti, ma sono stati costruiti fuori da qui, liberando l’Italia e gli italiani dal fascismo.
Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e per questa democrazia. Anche con questo spirito siamo idealmente vicini a chi oggi a Firenze, assieme a Luigi Ciotti, ricorda tutti i morti per mano mafiosa. Al loro sacrificio ciascuno di noi e questo Paese devono molto. 
E molto, molto dobbiamo anche al sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta che ricordiamo con commozione oggi nel giorno in cui cade l’anniversario del loro assassinio.
Questo è un Parlamento largamente rinnovato. Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e Il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani.
Sarò la presidente di tutti, a partire da chi non mi ha votato, mi impegnerò perché la mia funzione sia luogo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il Paese.
L’Italia fa parte del nucleo dei fondatori del processo di integrazione europea, dovremo impegnarci ad avvicinare i cittadini italiani a questa sfida, a un progetto che sappia recuperare per intero la visione e la missione che furono pensate, con lungimiranza, da Altiero Spinelli.
Lavoriamo perché l’Europa torni ad essere un grande sogno, un crocevia di popoli e di culture, un approdo certo per i diritti delle persone, un luogo della libertà, della fraternità e della pace.
Anche i protagonisti della vita spirituale religiosa ci spronano ad osare di più: per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente “dalla fine del mondo”. A papa Francesco il saluto carico di speranze di tutti noi.
Consentitemi un saluto anche alle istituzioni internazionali, alle associazioni e alle organizzazioni delle Nazioni Unite in cui ho lavorato per 24 anni e  permettetemi – visto che questo è stato fino ad oggi il mio impegno – un pensiero per i molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce. Un mare che dovrà sempre più diventare un ponte verso altri luoghi, altre culture, altre religioni.
Sento forte l’alto richiamo del Presidente della Repubblica sull’unità del Paese, un richiamo che questa aula è chiamata a raccogliere con pienezza e con convinzione.
La politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione.
Stiamo iniziando un viaggio, oggi iniziamo un viaggio. Cercherò di portare assieme a ciascuno di voi, con cura e umiltà, la richiesta di cambiamento che alla politica oggi rivolgono tutti gli italiani, soprattutto in nostri figli. Grazie.









giovedì 14 marzo 2013

VICENDA MARO', FURBATA ALL'ITALIANA

Ancora una volta stiamo facendo la figura  dei furbastri e dei voltagabbana.I due marò che sarebbero dovuti rientrare in India restano in Italia.
Il punto non è se l'India abbia ragione o torto,la questione è che la Corte Suprema indiana aveva permesso ai due marò di lasciare l'India sulla base di un impegno formale della Repubblica Italiana a far rientrare i due militari perchè fossero sottoposti al processo. 
Venendo meno a quell'impegno formale l'Italia sta minando la propria immagine e la propria credibilità a livello internazionale.
L'episodio mi ha fatto ricordare un altro episodio , questo legato alla guerra tra Roma e Cartagine che tutti abbiamo studiato sui banchi di scuola.
Un giovane console romano, Attilio Regolo,dopo alcune vittorie fu sconfitto e fatto prigioniero dai Cartaginesi. Dopo qualche tempo iniziarono le trattative di pace tra le due città e ad Attilio Regolo fu concesso di rientrare a Roma per convincere i suoi a firmare la pace, con l'impegno che, se non fosse riuscito nel suo compito, sarebbe rientrato a Cartagine dove sarebbe stato condannato a morte. 
Attilio Regolo appena si presentò nel Senato romano  pronunciò un discorso col quale esortava a continuare la guerra perché a suo parere Cartagine era allo stremo, ma visto che si era impegnato sulla parola e sull'onore a rientrare a Cartagine, rientrò.
I Cartaginesi lo infilarono in una botte irta di chiodi e lo fecero precipitare da una collina.
Attilio Regolo morì ma quello era il modo in cui a Roma ci si comportava "per non perdere la faccia" e di lì a poco Roma divenne " caput mundi", rispettata e temuta.

lunedì 11 marzo 2013

LA PAURA
Incontrato per caso, un concittadino di Pontelatone mi ha intrattenuto a lungo argomentando sull'Amministrazione in carica e ponendo al tempo stesso a me alcune domande.
Non ho ben capito perché lo ha fatto. Forse per farsi” perdonare” la sua passata vicinanza alla maggioranza e vecchi comportamenti non proprio ortodossi.
Ha osservato che Pontelatone è senza un'amministrazione, perchè quella che c'è è come se non ci fosse, ritenendola palesemente incapace e inadeguata a governare un paese come Pontelatone.
Ometto suoi specifici giudizi su alcuni componenti la compagine amministrativa.
Mi ha detto che non riusciva a capire come riuscissero a vincere le elezioni nonostante avessero disamministrato il paese, favorendo  più o meno interessati sostenitori.
Mentre diceva questo, ricordavo a me stesso che i nostri avversari avevano vinto le elezioni per ben quattro volte consecutive e che allora forse erano loro ad avere ragione, ma riflettendo mi sono detto che in politica non sempre chi vince ha ragione e che l'elettore, soprattutto nelle elezioni comunali, è influenzato oltre che dalla parentela dai favori ricevuti e da quelli promessi, dall'entità delle clientele elettorali dei vari candidati.
Il mio pensiero è andato anche a quello che è avvenuto in questi anni in Italia dove i grandi portatori di voti non si sono identificati con le persone corrette che hanno dimostrato disinteresse personale, capacità di governo e doti umane, ma piuttosto con i vari Fiorito, i vari Cosentino e i tanti altri.
E allora gli ho risposto che avrebbe potuto aiutarlo a capire il significativo monologo recitato da Claudio Bisio al Festival di San Remo, che riporto sotto per quei lettori del blog che non l'avessero ascoltato (anche Pontelatone non è abitato da norvegesi).
Il concittadino mi è parso poi particolarmente interessato a sapere le ragioni per le quali non si è concretizzato l'accordo tra maggioranza e opposizione di cui aveva avuto conoscenza tramite il manifesto dei consiglieri  Mena Scirocco e Franco Manco.
Gli ho risposto che non c'erano ragioni particolari e che tutto si poteva spiegare con una sola parola : paura. 
Sì, la paura che prende inconsciamente chi teme il dialogo, il confronto democratico e che si sente sicuro, forte solo se ne  sta protetto nel suo gruppo. 
La paura che prende chi ha una istintiva, innata incapacità di rispettare le regole e che si spaventa al solo pensiero di dover cambiare rotta, di dover rinunciare alle furbizie e dover agire in trasparenza e nel rispetto della verità, di dover contrastare chi è portatore di interessi contraddittori con il bene pubblico.
Perchè a questo avrebbe portato l'accordo e questo ha spaventato i nostri amici, preoccupati anche del fatto che non avrebbero potuto più difendere i loro piccoli privilegi e le piccole caste locali che li ricambiano con i voti.
La paura che prende chi teme l'emersione di una disarmante incapacità nella gestione della res pubblica e la totale assenza di progettualità che ha avuto serie ricadute sulla vita della nostra comunità, dove è di palmare evidenza il grado di insoddisfazione dei cittadini.
La paura fa 90.....anzi 91.

                                     (ascoltare dal min. 7:40 alla fine)

domenica 10 marzo 2013

UN PATTO PER CAMBIARE. ORA

Caro Beppe Grillo, cari amici del Movimento 5 Stelle, 

Una grande occasione si apre, con la vostra vittoria alle elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa. Ma si apre ora, qui e subito. E si apre in questa democrazia, dove è sperabile che nessuna formazione raggiunga, da sola, il 100% dei voti. Nessuno di noi può avere la certezza che l’occasione si ripresenti nel futuro. Non potete aspettare di divenire ancora più forti (magari un partito movimento unico) di quel che già siete, perché gli italiani che vi hanno votato vi hanno anche chiamato: esigono alcuni risultati molto concreti, nell’immediato, che concernano lo Stato di diritto e l’economia e l’Europa.

Sappiamo che è difficile dare la fiducia a candidati premier e a governi che includono partiti che da quasi vent’anni hanno detto parole che non hanno mantenuto, consentito a politiche che non hanno restaurato ma disfatto la democrazia, accettato un’Europa interamente concentrata su un’austerità che – lo ricorda il Nobel Joseph Stiglitz – di fatto «è stata una strategia anti-crescita», distruttiva dell’Unione e dell’ideale che la fonda.
Ma dire no a un governo che facesse propri alcuni punti fondamentali della vostra battaglia sarebbe a nostro avviso una forma di suicidio: gli orizzonti che avete aperto si chiuderebbero, non sappiamo per quanto tempo. Le speranze pure. Non otterremmo quelle misure di estrema urgenza che solo con una maggioranza che vi includa diventano possibili.
Tra queste: una legge sul conflitto di interesse che impedisca a presenti e futuri padroni della televisione, della stampa o delle banche di entrare in politica; una legge elettorale maggioritaria con doppio turno alla francese; il dimezzamento dei parlamentari il più presto possibile e dei loro compensi subito; una Camera delle autonomie al posto del Senato, composta di rappresentanti delle regioni e dei comuni; la riduzione al minimo dei rimborsi statali ai partiti; una legge anti-corruzione e antievasione che riformi in senso restrittivo, anche aumentando le pene, la disciplina delle prescrizioni, bloccandole ad esempio al rinvio a giudizio; nuovi reati come autoriciclaggio, collusione mafiosa, e ripristino del falso in bilancio; ineleggibilità per condannati fin dal primo grado, che colpisca corruttori e corrotti e vieti loro l’ingresso in politica; un’operazione di pulizia nelle regioni dove impera la mafia (Lombardia compresa); una confisca dei beni di provenienza non chiara; una tutela rigorosa del paesaggio e limiti netti alla cementificazione; un’abolizione delle province non parziale ma totale; diritti civili non negoziati con la Chiesa; riconsiderazione radicale dei costi e benefici delle opere pubbliche più contestate come la Tav.
E vista l’emergenza povertà e la fuga dei cervelli: più fondi a scuola pubblica e a ricerca, reddito di cittadinanza, Non per ultimo: un bilancio europeo per la crescita e per gli investimenti su territorio, energia, ricerca, gestito da un governo europeo sotto il controllo del Parlamento europeo (non il bilancio ignominiosamente decurtato dagli avvocati dell’austerità nel vertice europeo del 7-8 febbraio).
Non sappiamo quale possa essere la via che vi permetta di dire sì a questi punti di programma consentendo la formazione del nuovo governo che decida di attuarli, e al tempo stesso di non contraddire la vostra vocazione. Nella giunta parlamentare si può fin da subito dar seguito alla richiesta di ineleggibilità di Berlusconi, firmata da ormai duecentomila persone: la fiducia può essere condizionata alla volontà effettiva di darvi seguito.
Quel che sappiamo, è che per la prima volta nei paesi industrializzati e in Europa, un movimento di indignati entra in Parlamento, che un’Azione Popolare diventa possibile. Oggi ha inizio una vostra marcia attraverso le istituzioni, che cambieranno solo se voi non fuggirete in attesa di giorni migliori, o peggiori. Se ci aiuterete a liberarci ora, subito, dell’era Berlusconi: un imprenditore che secondo la legge non avrebbe nemmeno dovuto metter piede in Parlamento e tanto meno a Palazzo Chigi.
Avete detto: «Lo Stato siamo noi». Avete svegliato in Italia una cittadinanza che vuole essere attiva e contare, non più delegando ai partiti tradizionali le proprie aspirazioni. Vale per voi, per noi tutti, la parola con cui questa cittadinanza attiva si è alzata e ha cominciato a camminare, nell’era Berlusconi: «Se non ora, quando?».
Remo Bodei, Roberta De Monticelli, Tomaso Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis, Barbara Spinelli
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sabato 2 marzo 2013

RIPORTO
LETTERA APERTA A BERSANI
e.p.c. A Grillo e Casaleggio
di GIACOMO SALERNO

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Caro Bersani,
ancora una volta coloro che hanno portato il Pd allo sbando, gli uomini e le donne “di apparato”, quelli che hanno inciuciato con Berlusconi da una vita sono pronti a prendere di nuovo il sopravvento. Ma tu sai bene che, arrivati a questo punto, qualsiasi accordo con il Pdl metterebbe fine alla stessa esistenza del partito.
Per questo motivo ti chiedo di non farti influenzare, mostra la schiena dritta e ignora le richieste delle mummie. Comunque vada ti stanno preparando il funerale. Sai che hai le ore contate. I traditori, dopo averti osannato, adesso sono pronti a farti la pelle. E’ questione di settimane. Ma tu vendila cara la tua pelle. Lasciaci un segno che potremo ricordare per sempre. Per questo ti chiedo un grande atto di coraggio.
Siamo onesti, è inutile prenderci in giro. Lo sai anche tu che Grillo non potrà mai votare una fiducia “a scatola chiusa” al tuo governo senza perdere la faccia con i suoi elettori. Dopo aver gridato ai quattro venti che sarebbe arrivato in Parlamento per mettere fine alla “casta”, pensi che adesso possa rimangiarsi tutto in una settimana? Dagli una via di scampo. Fai in modo che anche Grillo possa dire ai suoi elettori di aver fatto la cosa giusta votando la fiducia al prossimo governo. Ma se non lo fai è normale che Grillo tifi per l’inciucio. Alle prossime elezioni raddoppierebbe i consensi e vi spazzerebbe via come neve al sole.
Ed ecco cosa ti propongo. Presentati alle Camere con in mano solo quattro punti programmatici:
1) abolizione del finanziamento pubblico dei partiti
2) dimezzamento del numero dei parlamentari
3) conflitto di interessi
4) legge elettorale.
Chiedi la fiducia in Parlamento su questi soli quattro punti.
In questo modo non solo isolerai il Pdl e gli “amici” del Pdl che si trovano dentro il tuo partito ma metterai il M5S di fronte alle sue responsabilità. O vota la fiducia al governo o si ritorna alle urne. Ma, a questo punto, se si ritorna a votare Grillo e Casaleggio dovranno rendere conto ai loro elettori di non aver voluto approvare delle leggi che loro stessi auspicano da una vita. E la loro campagna elettorale sarebbe un fallimento totale. I loro elettori non glielo perdonerebbero.
Ma se le voteranno potranno sempre dire che non hanno subito alcun ricatto e che non hanno inciuciato con nessuno. Non hanno votato la fiducia a scatola chiusa ma hanno semplicemente votato dei provvedimenti che facevano parte del loro stesso programma. Dai loro la possibiltà di sentirsi protagonisti della “svolta”. Non credi che sia giusto?
Fra qualche mese – approvate queste quattro leggi – potrai ritornare a chiedere la fiducia su altre proposte. Un altro programma da esporre al M5S. Potrà andar bene o andar male. Ma se andrà male e si tornerà alle urne…beh, l’Italia che tornerà alle urne sarà un’Italia totalmente diversa da quella che ha votato il 24 e il 25 febbraio.
Immagini il futuro Parlamento con un numero di deputati e senatori dimezzato, senza finanziamento pubblico dei partiti, con una legge elettorale da Paese civile e – soprattutto – con Berlusconi impossibilitato a presentarsi alle elezioni? Altro che piazza contro i magistrati! Avranno ben altro a cui pensare il signor Berlusconi e i suoi servi.
D’altro canto non sei stato tu, in campagna elettorale, a dire che il primo punto all’ordine del giorno sarebbe stato il conflitto di interessi? Lo sai anche tu che non vi crede più nessuno. Ci avete preso in giro per decenni. Tu che sei una persona onesta, dimostraci che non hai mentito. E metti a tacere i complottisti del tuo partito.
Cambia questo Paese, caro Bersani. Ne hai la forza e l’opportunità. Non ascoltare nessuno. Sei tu il segretario del partito legittimamente e democraticamente eletto con le primarie. Cambialo per noi elettori di sinistra scoraggiati dalla vecchia politica. Per noi che andiamo a votare da decenni turandoci il naso. Per la prima volta offrici un sogno, quel sogno che accarezziamo da decenni. Sin dai tempi di Enrico Berlinguer…
E’ l’ultima occasione. Sappi che se i traditori che in questo momento tramano per accordarsi con Berlusconi avessero la meglio il mio voto e quello di milioni di altri elettori di sinistra lo avreste perso per sempre.

LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...