sabato 24 maggio 2014

ELEZIONI 2014
Troppe volte mi sono turato il naso e votato PD perché ho sempre pensato che per cambiare un sistema devi poterci entrare, entrarci ed inevitabilmente sporcarti il minimo possibile le mani, devi fare piccoli cambiamenti minimi che non scuotono se presi uno per uno, ma che alla fine portano alla meta, un popolo migliore, una cultura migliore, una democrazia e rispetto reciproco migliore, una convivenza migliore. 
L’alternativa è la rivoluzione, è imporre il giusto con la forza, ma la storia ci ha insegnato che non ha mai funzionato. La rivoluzione più famosa che cambiò il mondo, quella Francese, portò Napoleone.
Ora la puzza è talmente forte che non serve nemmeno turarsi il naso, ti entra dentro e toglie il respiro.
Sulla questione morale il PD ha tradito tutte le aspettative, si è rivelato uguale al centro-destra.
Non so per chi votare  domani e nemmeno so se voterò.
TASI, RINVIO AD OTTOBRE
Slitterà ad ottobre e non più a settembre il versamento dell'acconto sulla Tasi nei Comuni che non hanno approvato le delibere entro ieri.
La proroga degli acconti,almeno secondo la bozza del decreto preparata dal Governo, dovrebbe riguardare solo gli immobili diversi dalle abitazioni principali.
La Tasi sulle abitazioni principali verrebbe pagata tutta al 16 dicemmbre. 

venerdì 23 maggio 2014

 UMBERTO
Lontano da Pontelatone, mi viene comunicata la dolorosa notizia della scomparsa di Umberto Civitella. Con Umberto scompare una persona che si è particolarmente distinta per il suo impegno , nel contesto in cui operava, a favore della comunità pontelatonese. In memoria.
 ELEZIONI EUROPEE
Ho seguito diversi dibattiti televisivi sulle elezioni europee. Non ho sentito affrontare, se non in maniera molto limitata, problemi concreti.
La discussione si è incentrata, genericamente, principalmente sulla scelta “ euro si/euro no” e soprattutto sul ruolo della Germania in Europa, quasi come se i guai dell'Italia siano stati in larga parte causati dalla sua egemonia economica, cosa in parte vera , e non al fatto che il "sistema" Germania funziona molto meglio del "sistema Italia", dove un ministro ha dato le dimissioni perché aveva copiato parte della sua tesi di laurea mentre da noi nemmeno cogliendo in flagrante un politico nell'atto di appropriarsi di soldi pubblici, questi ritiene"conseguente" dimettersi e rispondere dei suoi atti alla magistratura.

martedì 20 maggio 2014

TASI, RINVIATA A SETTEMBRE
La Tasi è la tassa sui servizi comunali che insieme alla Tari(rifiuti) e un residuo di Imu, costituisce la IUC, l'imposta unica comunale (vedi mio post "La Tasi"del 7 marzo 2014), che , come si vede, non è affatto unica..
La prima rata della Tasi, la cui aliquota base è fissata al 2,5 per mille della rendita catastale, andava pagata entro il 16 giugno.
Per farlo,però, serviva che i consigli comunali decidessero per ogni comune l'aliquota effettiva(cioè se aumentare quella base, lasciarla identica o abbassarla) entro il 23 maggio. 
Al momento la stragrande maggioranza dei Comuni, tra questi il nostro, non ha fissato aliquote e detrazioni per cui il Governo ha deciso di prorogare, per i Comuni in ritardo, la scadenza per il pagamento della prima rata al 16 settembre.
A questo punto, sulla prima casa, parte dei cittadini, quelli dei Comuni che hanno fatto i compiti a casa, deve pagare la prima rata entro il 16 giugno, mentre quelli dei Comuni inadempienti potranno aspettare fino a settembre.
Solite cose all'italiana.

sabato 17 maggio 2014

 ELEZIONI EUROPEE 2014
 In questo mese di maggio si terranno le elezioni europee, con le quali  i cittadini potranno  scegliere i 751 deputati che andranno a comporre il nuovo Parlamento europeo. Si tratterà del primo anno in cui sarà presente anche la Croazia come nuovo stato membro dell'Unione.Negli stati membri dell'Unione europea, le elezioni si terranno il 22, il 23, il 24 e il 25 maggio 2014: si tratta di una scelta volta a tenere conto delle abitudini culturali e di altro genere dei vari Stati chiamati alle urne.In Italia si voterà nella sola giornata del 25 maggio dalle ore 7 alle ore 23.

 

Gli Stati membri dell'Europa: conosciamoli

L’Unione Europea
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Stati membri dell’UE  (in parentesi l’anno di adesione)

giovedì 15 maggio 2014

IL COMPLOTTO
Le cronache di questi giorni ci riportano una notizia clamorosa (mica tanto, in verità). L'ex segretario al tesoro degli Stati Uniti Tim Geithner (mica l'ultimo arrivato) rivela nel suo libro di memorie "Stress test - riflessioni sulla crisi finanziaria", appena uscito negli USA, che nell'autunno 2011 ci fu una specie di complotto europeo per favorire l'uscita di scena di Berlusconi.
Sulla questione vi riporto, condivindendola totalmente, la rubrica “L'Amaca” di Michele Serra sulla Repubblica di oggi:

"Nel mio vecchio e autorevole dizionario di casa alla voce “complotto” si può leggere: “macchinazione, trama, cospirazione, accordo segreto di poche persone ai danni di qualcuno”.
Alla luce di questa definizione viene da domandarsi se sia corretto definire “complotto” il fatto che per circa vent’anni, in tutto il mondo, nelle più svariate occasioni pubbliche (summit planetari, incontri bilaterali, conferenze internazionali, stipule di convenzioni, firme di trattati, convegni, conversazioni nelle tribune d’onore di parate militari e di altre solenni celebrazioni di Stato, cene, cocktail e ricevimenti d’ambasciata con o senza abito scuro, incontri formali e informali tra governanti di destra, di sinistra e di centro di quasi tutte le Nazioni), un numero impressionante di capi di Stato e di governo, leader politici, ministri, viceministri, appartenenti al corpo diplomatico, autorità civili e militari, consulenti, con un long drink in una mano e l’altra nella tasca del blazer abbia detto più o meno, e con pochissime varianti: ma questo Berlusconi, quando è che si leva dai piedi?"

sabato 10 maggio 2014

Buona domenica
                                                                                                              -
               -
Buona Domenica a tutti Voi, e a tutti gli ZERI del Mondo,
di Renato Zero e  i “nummeri” di Trilussa

 

Diceva l’Uno ar Zero -

ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l’azzione come ner penziero
rimani un coso vòto e inconcrudente.


Io, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tali e quali a te,
lo sai quanto divento? Centomila.


E’ questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più sò li zeri che je vanno appresso. 

(Trilussa)

 PAOLA E MARCELLO
Paola e Marcello si giurano eterno amore stamattina nel Santuario Maria SS. del Castello-Formicola.
Ai giovani sposi, alla mamma Rosaria e a Tonino che guarda da lassù,  gli auspici più sentiti  ed un affettuoso abbraccio.

giovedì 8 maggio 2014

  CON LE IMMAGINI .....E' PIU' FACILE

 

Claudia Lombardo, consigliera regionale in pensione a 41 anni

L'ex consigliera regionale Claudia Lombardo è andata in pensione a 41 anni con un vitalizio di 5100 euro.


E’ sempre un enorme dispiacere quando certe cose capitano a persone così giovani, soprattutto quando a pagare sono i cittadini e quando gli anziani di questo Paese riescono a stento ad arrivare a fine mese. Oggi vi raccontiamo la vicenda di Claudia Lombardo, ex-consigliera regionale in Sardegna, che ha avuto la “sfortuna” di andare in pensione a soli 41 anni:
“«Miss Vitalizio» si chiama Claudia Lombardo, faceva la consigliera regionale in Sardegna ed è appena andata in pensione a 41 anni. Facendo marameo agli italiani inchiodati vent’anni fa dalla riforma Dini. Doveva ancora compiere 23 anni e faceva l’università, la giovane Claudia, quando il governo di «Lambertow» varò nel ‘95 quella svolta sulle pensioni che cambiò la vita di milioni di italiani. Andando a toccare, ovvio, milioni di «diritti acquisiti» individuali.”
Prima della discesa in campo, “Miss Vitalizio” non aveva mai lavorato in vita sua, come spiega Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera:
“L’anno prima, nel ‘94, la ragazza era stata eletta giovanissima, senza aver mai lavorato un giorno in vita sua, al consiglio regionale della Sardegna. Merito della bellezza, dei riccioli biondi, del «tocco magico» che aveva allora Berlusconi, dei voti di papà Salvatore. Il quale, consigliere socialista confluito in Forza Italia, le aveva lasciato in eredità il seggio come fosse un comò.
Confermata alle elezioni del ‘99 e a quelle del 2004, coordinatrice sarda del partito nel 2008, dopo la vittoria di Ugo Cappellacci nel 2009 venne eletta, prima donna in assoluto, presidente dell’assemblea regionale. E per anni restò tra i referenti del partito nell’isola finché cominciò a sparare sull’allora governatore di destra: «Ugo è solo un demagogo e un populista». Sperava che l’ex Cavaliere puntasse su di lei? Boh… Certo è che alle ultime elezioni non è stata neppure candidata: «La mia prima fase nelle istituzioni finisce qua».”
A quanto pare non è l’unica a ricevere questo tipo di trattamento:
“Certo, non sono gli unici a essersene andati a prendere il vitalizio giovani o giovanissimi. Era successo a 49 anni, per lo strascico delle vecchie regole, ad Alfonso Pecoraro Scanio, a 48 a Rino Piscitello, a 46 ad Antonio Martusciello. E sempre per lo strascico di norme troppo tardi ritoccate, come spiegava poche settimane fa Sergio Rizzo, c’è ancora oggi alla Regione Lazio chi è appena andato in pensione con cinquant’anni e una sola legislatura.
Un insulto a tutti quegli italiani che, dopo anni di polemiche infuocate, erano convinti che certi privilegi inaccettabili fossero da tempo alle spalle. Che insieme con l’abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali delle nuove tornate elettorali, imposta a furor popolare, fossero state aggiustate, per decenza, anche le storture più folli e offensive delle situazioni pregresse. Il caso clamoroso di Claudia Lombardo dimostra: non è così.”

Fonte: Lafucina

 PARITA' DI GENERE:DONNE IN GIUNTA
Sul sito web del Comune è pubblicata la delibera del Consiglio comunale n.18 del 30.4.2014 che modifica l'art.32 dello Statuto Comunale con la previsione della garanzia della presenza in giunta di entrambi i sessi...ma con il trucco. Infatti, viene introdotta l'aggiunta della norma che nel caso in cui nel Consiglio comunale siano assenti o rinunziano a ricoprire la carica di assessore donne della compagine della maggioranza, il Sindaco può procedere alla nomina di una giunta composta di soli uomini “ dopo aver effettuato un minimum di indagine conoscitiva volta a verificare se nel bacino territoriale del comune di riferimento non vi siano personalità femminili in possesso delle qualità – doti professionali, nonché condivisione dei valori etico- politici della maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni – necessarie per ricoprire l’incarico di componente della giunta comunale e, sempre che, la nomina di assessori al di fuori della maggioranza consiliare sia compatibile con le esigenze di governabilità”;
E' evidente che la norma aggiunta è solo un espediente per conservare una giunta tutta maschile, peraltro, politicamente più che fallimentare. 
C'è poco da commentare. Sindaco e maggioranza fanno fatica a capire che la rappresentanza digenere prima ancora di un obbligo giuridico è una questione di civiltà e di qualità della democrazia.


martedì 6 maggio 2014

CON LE IMMAGINI .....E' PIU' FACILE

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L’AMACA DEL 6 MAGGIO 2014 (Michele Serra)
La Prima Repubblica non trattò con le Brigate Rosse, la seconda tratta con Genny ‘a Carogna e giustamente da due giorni non si parla d’altro. Ma sarebbe doveroso aggiungere, e non lo si fa abbastanza, che non è solo il famigerato Stato ad avere calato le braghe. È la società intera. È un Paese intero. Il capitano del Napoli, quando va a trattare con gli ultras convinto che sia una cosa normale, non è lo Stato. Il presidente De Laurentis che in diretta tivù elogia il comportamento degli ultras non è lo Stato. I dirigenti del calcio non sono lo Stato, sono privati cittadini che per conservare stipendio e quiete da vent’anni girano lo sguardo dall’altra parte. Non sono Stato i calciatori amici dei capibastone di curva, non sono Stato i ragazzi italiani che chiamano sbirri i poliziotti, non è di Stato lo spregio generalizzato per le regole. La verità fa male anzi malissimo, ma la verità è che l’arroganza degli ultras, gli autogrill svaligiati, gli stadi privatizzati a loro uso e consumo, la volgarità e l’odio adottati come linguaggio identitario sono la patologia più vistosa (ma non l’unica) di un paese che con l’illegalità ha imparato a convivere: o perché complice o perché rassegnato. Qualche mese fa, con ironico sollievo, il presidente di una società di serie A mi ha detto: “Noi siamo stati fortunati. I nostri ultras sono delinquenti ma almeno non sono nazisti”.

lunedì 5 maggio 2014

COMPENSI PER SCRUTATORI E PRESIDENTI DI SEGGIO ELEZIONI EUROPEE
Essendo prevista una sola scheda elettorale, i compensi sono così previsti: ai Presidenti di seggio vanno 120 euro, agli scrutatori e ai segretari 96 euro.
Questi importi sono maggiorati, rispettivamente di 37 e 25 euro nei Comuni nei quali si svolgono anche le elezioni comunali:
Presidenti di seggio: 157 euro (120+37)
Scrutatori e segretari:121 euro (96+25)
Quest'anno non si voterà più lunedi, ma solo di domenica.L'orario è stato allargato, dale 7 alle 23(prima era dalle 8 all2e 22).
Lo spoglio avverrà subito dopo il termine delle votazioni, quindi dalle ore 23 di domenica 25 maggio. Una bella "botta"dopo aver svolto le operazioni elettorali per 16 ore.
 

domenica 4 maggio 2014

Con le immagini.....è più facile

    




Ultimo stadio
4/05/2014
Nella finale della coppa calcistica nazionale ogni Paese offre uno specchio di sé. Anche noi, modestamente. Si comincia con un simpatico assalto degli ultrà della Roma a quelli napoletani. Non importa che la partita sia Napoli-Fiorentina e i romanisti non c’entrino nulla. La finale di Coppa Italia è una sorta di convegno dove delegazioni di violenti provenienti da ogni bar sport della penisola si danno appuntamento fuori dallo stadio per regolare i conti in sospeso: laziali contro romanisti, romanisti contro napoletani, pare addirittura napoletani contro veronesi. Al culmine della battaglia, una brigata di teste di cuoio giallorosse tende un agguato ai marines partenopei, o viceversa: dall’immane scontro di cervelli scaturisce un parapiglia. Da qui in poi i contorni della vicenda diventano ancora più sfocati. L’unica certezza è che qualcuno estrae una pistola e spara. Riassumendo: un agguato per le strade e l’assolo di un pistolero. Non a Tripoli o a Beirut, dove al massimo può succedere di imbattersi in Dell’Utri, ma nel cuore di Roma, capitale di un sedicente Stato occidentale. Sul selciato restano vari feriti, uno dei quali messo malissimo. Gli altri travolgono lo sparatore e ne fanno poltiglia da pronto soccorso.
Dopo essersi espressa fuori dallo stadio, la cultura sportiva degli italioti si trasferisce all’interno e assume la forma di due valentuomini appollaiati sopra una balaustra, uno dei quali indossa una maglietta che inneggia all’assassino del poliziotto catanese Raciti, a cui un ultrà tirò addosso un lavandino. I due pensatori si presentano come i capipopolo della tifoseria napoletana. Pare che senza il loro meditato assenso non si possa disputare la partita. I desideri degli altri settantamila dello stadio e dei milioni davanti alla tv non contano ovviamente nulla. Solo i pendagli da curva hanno il monopolio della minaccia fisica e verbale. Marek Hamsik, il capitano del Napoli che un destino milionario ma bizzarro ha condotto dalla natia Slovacchia a questi climi molto meno temperati, si attarda a parlamentare con gli ambasciatori ultrà e, quando ormai si sta consumando la vergogna di una resa ai violenti in diretta televisiva, in un eccesso di magnanimità i capibastone concedono alle squadre e all’Italia intera il permesso di giocare.
Con un’ora di ritardo tutto è pronto per la cerimonia dell’inno nazionale ispirata al modello americano del Superbowl, con una cantante, Alessandra Amoroso, che intona «Fratelli d’Italia» al microfono. Ma i fratelli riuniti allo stadio fischiano l’esecuzione fin dalle prime note e ha un bel sgolarsi Matteo Renzi in tribuna: quando i fischi non bastano più, a soffocare la musica arriva il sostegno di qualche bombetta carta, una delle quali manda un vigile del fuoco all’ospedale.
Ora che gli agguati, gli spari, i ricatti, i fischi e i petardi sono finiti, la finale di Coppa Italia può persino cominciare. L’Italia, quella è già finita da un pezzo. Naufragata in un profluvio di parole, proclami e decreti che servono a coprire la mancata applicazione delle leggi. Perché se un hooligan inglese o spagnolo si azzardasse a fare anche un decimo delle cose che vi abbiamo sommariamente raccontato passerebbe il resto della sua giovinezza in carcere, meglio ancora a compiere qualche lavoro socialmente utile. Come del resto chiunque di noi, se commettesse quegli stessi reati lontano dallo stadio, ormai ridotto a porto franco della bestialità tribale travestita da «onore e rispetto» non si sa di chi, certo non degli altri e tantomeno di se stessi. I bambini inquadrati sugli spalti dell’Olimpico avevano sguardi impauriti e severi: un verdetto di sconfitta per tutti.


sabato 3 maggio 2014

NOMINA SCRUTATORI

Un'opposizione ingenua  pasticcia e si lascia sfuggire l'occasione per assestare  un sonoro schiaffo morale  alla politichetta della maggioranza.

LA LETTERA SCRITTA DAI DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti...