LA MIA GENERAZIONE
La
mia generazione,quella dei "Baby Boomers" (così ci hanno chiamatoi),
cioè dei nati dalla fine della guerra (1945) al 1964, sta
arrivando, in ordine sparso, al capolinea. Sono tante, ormai, le persone
che ho conosciuto come compagni di infanzia
e di prima giovinezza, come amici e colleghi in età più adulta, che
non ci sono più e per sottolineare che è un fenomeno trasversale
ricordo a braccio anche alcuni personaggi pubblici scomparsi quest'anno.
Nei giorni scorsi Gino Strada (1948) uomo e medico di grande valore,
prima ancora Franco Battiato (1945) geniale cantautore scomparso a
maggio. Nel mese di giugno ci ha lasciati Guglielmo Epifani ('50),
leader sindacale nei confronti del quale ho sempre avuto grande
stima.
Ci
hanno chiamato "Baby Boomers perchè siamo nati e vissuti nel
periodo del boom economico e della valanga della crescita
demografica successivi alla fine della Seconda guerra mondiale.
Siamo
la generazione che ha goduto di un’ottima posizione sul mercato del
lavoro, tra disoccupazione ai minimi storici e un sistema produttivo
assetato di giovane manodopera. Se qualcosa non ci soddisfaceva
potevamo alzarci, salutare e trovare facilmente una nuova
occupazione.
Ma
siamo soprattutto la generazione del profondo cambiamento della
sociètà attraverso una serie di conquiste in ambiti molto diversi:
lavoro, famiglia , maternità. (Statuto dei lavoratori, divorzio,
nuovo diritto di famiglia, dirittto all’aborto, ecc).
Siamo
la generazione delle
contestazioni
di studenti e operai in lotta per una società diversa,
più equa, più libera e più giusta, per
noi e
per i nostri figli e nipoti.
Siamo
la generazione che ha sognato di cambiare il mondo, il mondo che se ne
fotte di noi, dei nostri vecchi sogni e ci vede andarcene via uno dopo
l’altro.
Qualcuno
si starà chiedendo perché in fondo ho scritto tutto questo?
Prendo
a prestito una canzone di Gaber per darvi una risposta:la mia
generazione ha visto le strade, le piazze gremite di gente
appassionata sicura di ridare un senso alla propria vita. Ma
oramai son tutte cose del secolo scorso.
La mia generazione ha
perso