martedì 6 maggio 2014

CON LE IMMAGINI .....E' PIU' FACILE

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L’AMACA DEL 6 MAGGIO 2014 (Michele Serra)
La Prima Repubblica non trattò con le Brigate Rosse, la seconda tratta con Genny ‘a Carogna e giustamente da due giorni non si parla d’altro. Ma sarebbe doveroso aggiungere, e non lo si fa abbastanza, che non è solo il famigerato Stato ad avere calato le braghe. È la società intera. È un Paese intero. Il capitano del Napoli, quando va a trattare con gli ultras convinto che sia una cosa normale, non è lo Stato. Il presidente De Laurentis che in diretta tivù elogia il comportamento degli ultras non è lo Stato. I dirigenti del calcio non sono lo Stato, sono privati cittadini che per conservare stipendio e quiete da vent’anni girano lo sguardo dall’altra parte. Non sono Stato i calciatori amici dei capibastone di curva, non sono Stato i ragazzi italiani che chiamano sbirri i poliziotti, non è di Stato lo spregio generalizzato per le regole. La verità fa male anzi malissimo, ma la verità è che l’arroganza degli ultras, gli autogrill svaligiati, gli stadi privatizzati a loro uso e consumo, la volgarità e l’odio adottati come linguaggio identitario sono la patologia più vistosa (ma non l’unica) di un paese che con l’illegalità ha imparato a convivere: o perché complice o perché rassegnato. Qualche mese fa, con ironico sollievo, il presidente di una società di serie A mi ha detto: “Noi siamo stati fortunati. I nostri ultras sono delinquenti ma almeno non sono nazisti”.

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