martedì 4 novembre 2014

4 novembre 1918

Nel 1918 il 4 Novembre finiva la Grande Guerra

650.000 caduti,  947.000 feriti e  600.000 dispersi. 

Il giornalista Aldo Cazzullo, nel suo ultimo libro "La guerra dei nostri nonni", che ho appena finito di leggere, ce la racconta attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze.
"Racconta le loro sofferenze ma anche la loro straordinaria forza morale, e ci ricorda quale grande patrimonio hanno lasciato a noi, italiani di oggi, loro nipoti."

  - (Foto da copertina)

UNA LETTERA DAL FRONTE
Carissima molie,
ti scrivo cueste due righe dandoti mie notizie al presente mi trovo di buona salute e così spero di te e della nostra bambina. Cara mia ti fo noto al presente mi ritrovo di nuovo in prima linea pero al quanto pare lordine di fare una cualche avansata non cè al cuanto parere ve­ro che bisogna sempre stare in guar­dia tanto di giorno quanto di notte, ma già siè tanto abituati a non dor­mire, che non si può imaginare ti di­co la verità che se potessi mettermini in un letto son sicuro di sveliarmi più.
Ma fra di me tengo una cosa che non dimenticherò più giorni indietro proprio a me e sei de miei compagni mie toccato andare a fucilare una del­la nostra compagnia devi sapere che cuesto cui cuando eravamo sul Podigara, si era lontanato dalla compagnia due volte proprio in cuei giorni che bisognava avansare poverino si vede che non aveva proprio coraggio, e per cuesto a avuto la fucilazione al petto lanno fatto sedere su di una pietra e la è bisognato spararci perforsa perché di dietro di noi cera la mitraglia­trice e poi siè comandati non bisogna rifiutarsi ma per questo ne sono mol­to dispiaciuto ben che ne o visti di morti ma così mi a fatto senso e letà di 34 anni pero non a molie ne ge­nitori, altro che una sorella bisogna essere anche asasini e potrò venire a casa ti raconterò tutto tu non ti devi disturbare riguardo a cueste cose stai trancuilla e vedrai che dio mi aiuterà sempre nei brutti momenti e nella nostra lontanansa.
Non o altro da dirti di nuovo io sto bene e cosi spero di te e della nostra fanciulla Son molto contento perché mi dai buone informazioni e che mi somiglia a me. Cuanto desi­dererei vederla e baciarla non la lascierei più ma come si fa non si può ci vuol pasiensa, ora danno le license chissà che avenga anche per me cuel giorno di potervi baciare.
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Giovanni Molinari da Lonato, solda­to. Caduto il 9 settembre 1916.

 

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