venerdì 10 maggio 2013

    UN UNICO COMUNE
Con il trasferimento di minori risorse da parte dello Stato, che sarà sempre più drastico negli anni a venire, le amministrazioni locali saranno costrette a modificare profondamente i loro bilanci e a cambiare notevolmente il loro modo di governare.
Per evitare l'aumento delle tasse locali, insopportabili in un momento nel quale i singoli cittadini, le famiglie vanno sempre più incontro a disagi economici, i Comuni dovranno cercare di coniugare il contenimento dei costi a progetti di sviluppo rinnovato attraverso la collaborazione con altri enti. Peraltro, per i piccoli Comuni è già diventato un obbligo di legge accorpare i servizi.
Infatti, la legge 7 agosto 2012, n. 135 ha stabilito che i Comuni, al di sotto dei 5000 abitanti (3000 se montani), debbano obbligatoriamente associare entro il 2013, mediante convenzioni o unioni dei comuni, tutte le funzioni definite come fondamentali (fra queste la polizia municipale, i servizi alle imprese (SUAP), i servizi sociali, i trasporti, il catasto, la pianificazione urbanistica, l’edilizia privata, la scuola, ecc...). 
Dunque, il processo di riforma che vuole condurre i Comuni di più piccole dimensioni ad una gestione integrata ed associata delle proprie funzioni è già segnato. 
Le vie alternative che la legge permette di percorrere sono in sintesi:
1)GESTIONE DEI SERVIZI COMUNALI IN CONVENZIONE 
Nella gestione associata dei servizi non viene istituito nessun nuovo organismo e le relative funzioni vengono organizzate e gestite attraverso un semplice accordo dove vengono regolati i reciprochi obblighi. Il Comune capofila sarà chiamato a sostenere maggiori oneri gestionali rispetto agli altri,mentre si riduce notevolmente la discrezionalità politica e l'autonomia gestionale degli altri Comuni perché non c'è un organo di governo della convenzione. Penso che gestirla sarà molto complesso sotto il profilo amministrativo (esempio: si imporrà per tutte le funzioni associate l'adozione degli stessi regolamenti da parte di tutti i Comuni) e che non porterà vantaggi economici ma a possibili conflitti e difficoltà e se non gestita in maniera ottimale rischia di avere vita breve. 
2)UNIONE DEI COMUNI 
Due o più comuni confinanti decidono di gestire in accordo alcuni dei servizi previsti e quindi conferiscono ad un organismo da loro costituito (unione) la gestione amministrativa ed operativa delle funzioni delegate.
Con l'Unione si crea un nuovo Ente dotato di propria personalità giuridica, di organi di amministrazione diretta, potestà regolamentare. All’unione devono essere trasferite (non delegate) tutte le funzioni comunali e le relative risorse, di cui essa acquisisce la titolarità. All’unione competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad esse trasferiti.
La costituzione dell’Unione e il suo statuto sono deliberati dai comuni che ne fanno parte.
L’esperienza passata delle Unioni spesso non è stata positiva, perché sono state costituite per prendere i contributi e, dopo che questi sono cessati, si sono sciolte.
E' il caso dell'Unione dei Monti Trebulani costituita nel 2003 dai Comuni di Formicola, Liberi e Pontelatone e poi sciolta nel 2009. Lo scioglimento fu un grosso errore, si doveva invece farne un Ente “vivo”, come già dicemmo, quando si costituì l'Unione, nel volantino (vedi sotto) distribuito nei locali pubblici, a firma del rappresentante di minoranza del Comune di Pontelatone Mena Scirocco.
Questo succede quando si amministra l'ordinaria amministrazione senza avere una visione del futuro, un sogno. Solo partendo dai sogni si costruiscono progetti; progetti che senza un sogno sono scatole vuote, come quelle che ha costruito la politica recente.
3) FUSIONE DEI COMUNI 
La Fusione è un mezzo che si sceglie quando si vuole costituire un Comune Unico, che prende il posto dei comuni che si fondono tra loro.
Con la fusione dei comuni vengono sciolti i Consigli Comunali interessati e ne viene creato uno Unico che rappresenta l'intera popolazione, con un solo Sindaco, un solo Consiglio, una sola Giunta. Guardiamo un pò ai quattro Comuni del nostro mandamento.
La fusione in un unico Ente porterebbe, nel medio e lungo periodo, considerevoli risparmi sulla struttura organizzativa, sui costi di personale attualmemnte sostenuti dai quattro Comuni e sull'organizzazione e gestione dei servizi. 

Un solo segretario comunale,un solo  ufficio di ragioneria invece di quattro, un solo ufficio tributi, un ufficio tecnico unificato e così via su quasi tutti i settori della vita e dell'azione amministrativa dei Comuni esistenti.
Un progetto di fusione ben architettato porterebbe grossi vantaggi e nessun disagio reale ai cittadini.
La legge quadro sugli enti locali che disciplina le fusioni di Comuni, infatti, consente di mantenere i Municipi come luoghi di erogazioni di servizi ai cittadini. I principali sportelli di erogazione dei servizi potrebbero rimanere decentrati nelle attuali sedi municipali. 
In questo contesto economico e normativo, penso che i Comuni di Castel di Sasso, Liberi,Formicola e Pontelatone debbano riflettere e domandarsi se nel prossimo futuro, ai fini del contenimento dei costi, ai fini della promozione del proprio territorio, dello sviluppo turistico e commerciale, nonché del reperimento e utilizzo delle risorse pubbliche per investimenti e infrastrutture , non sia necessario e opportuno la nascita di un Comune unico formato dall'aggregazione dei quattro piccoli Comuni. 

Bisogna prendere atto che è' finita l'epoca in cui l'ente rappresentava il campanile, bisogna ragionare in ottica comprensoriale, prescindendo anche dalle appartenenze politiche di questa o quell'altra amministrazione. Bisogna guardare avanti, unire le forze per lo sviluppo del territorio. 
Non è solo, a mio modo di vedere, una necessità dettata dalla grave crisi economica e finanziaria e dalla necessità di riorganizzazione e ottimizzazione che ne deriva, ma si tratta, anche e soprattutto, della necessità di offrire al nostro territorio e ai nostri giovani una prospettiva per il futuro, prendendo coscienza che la capacità di elaborazione e realizzazione di politiche di crescita e valorizzazione di un territorio non possono più essere quelle dei nostri attuali Comuni, ma devono essere quelle di un Ente  più grande, articolato e allo stesso tempo coeso e coerente da un punto di vista culturale, ambientale, economico e sociale.
I giovani trovano enormi difficoltà a trovare lavoro e fra non molti anni, quando verranno a mancare le generazioni più anziane che oggi stanno fruendo delle pensioni maturate, i nostri territori subiranno un’ulteriore riduzione della ricchezza in circolazione sul territorio, con una conseguente ricaduta negativa sulle attività artigianali, commerciali e di servizi. 
Il Comune unico ( 5602 abitanti per oltre 85 Km2 di estensione) avrebbe: 1) maggiore peso politico e più voce in capitolo in ambito istituzionale. 2) maggiore disponibilità di risorse spendibili che renderebbero possibili programmi ed interventi più funzionali alle popolazioni e allo sviluppo del territorio. 3)garantirebbe una migliore qualità dei servizi e delle attività di programmazione.4) assicurerebbe una maggiore economicità dei servizi e una maggiore specializzazione funzionale del personale con una ricaduta positiva sulla qualità del lavoro e delle prestazioni offerte ai cittadini. 
Altro elemento da considerare  è che la legge incentiva economicamente il processo di fusione dei Comuni con sostanziali contributi quantificabili in diversi milioni di euro in 10 anni,che potrebbero essere investiti per lo sviluppo del territorio.
Mi rendo conto di cosa significhi proporre di superare ed aggregare autonomie municipali che esistono da quasi 200 anni, ma bisogna prendere atto che il mondo è cambiato. 
Non bisogna avere paura del nuovo, del cambiamento,non bisogna avere paura di perdere la propria identità, la propria autonomia. Dare vita ad un nuovo Comune non è far venire meno il senso comunitario e di appartenenza delle comunità che avviano questo percorso.
La Comunità è un insieme di valori,storie, vissuti,culture, tradizioni che non poggiano sulle istituzioni, ma che danno vita e creano le stesse istituzioni.
Un eventuale e futuro comune unico non toglierebbe le proprie identità e specificità alle comunità di Castel di Sasso,Liberi, Formicola e Pontelatone, che sarebbero comunque raccolte intorno ai loro campanili. 
Le Comunità vengono prima delle istituzioni, con la creazione di un nuovo Comune non è in gioco la perdita della dimensione comunitaria. Anzi, il percorso di costruzione di un nuovo Comune mette in evidenza i valori della sussidiarietà e della solidarietà volti alla definizione di un nuovo “patto” amministrativo. In questo senso un Comune più grande dovrà attuare tutte le misure necessarie per tutelare i bisogni delle comunità più piccole. 
Una Comunità è tale e aperta se sa costruire “ponti” e alleanze, stabilire relazioni, comunicare con l’esterno, dare vita a progetti condivisi. 
Per realizzare la fusione occorre un referendum consultivo, delibere dei Comuni coinvolti con maggioranze dei due terzi, serve una legge regionale e soprattutto un progetto condiviso dagli amministratori da sottoporre ai cittadini.
Credo sia importante ed urgente avviare un percorso e stimolare su questo tema una discussione che coinvolga il maggior numero di attori possibili ( consiglieri comunali, parrocchie, cittadini, giovani,ecc.)
Non è un percorso semplice, ma credo che gli amministratori abbiano il dovere di proporlo ed approfondirlo e l'ultima parola spetterà alla gente.   


Caratteristiche  fisiche e demografiche

Superficie
Abitanti
Comune di Castel di Sasso
20,30 Km2
1.185
Comune di Formicola
17,40 Km2
1503
Comune di Liberi
17,59 Km2
1.158
Comune di Pontelatone
30,50 Km2
1.756
COMUNE UNICO
85,79 Km2
5.602

Fonte: ISTAT(2011)
Fonte: ISTAT (2011)
(Popolazione dei quattro Comuni al censimento del 1951: n. 7613 abitanti)

Maggiori dimensioni, non c'è dubbio, significano maggiori capacità in termini finanziari, organizzativi, gestionali e di programmazione, che influiscono in maniera positiva sull'economicità dei servizi ai cittadini e le attività degli uffici amministrativi.

Popolazione residente per fasce d'età- Fonte ISTAT (2011)
Fasce d'età
Castel di Sasso
Formicola
Liberi
Pontelatone

(n.)
%
(n.)
%
(n.)
%
(n.)
%
0-17
178
15,02
244
16,23
178
15,37
291
16,57
18-64
727
61,35
957
63,68
728
62,87
1128
64,24
65-74
130
10,97
138
9,18
118
10,19
153
8,71
75 e più
150
12,66
164
10,91
134
11,57
184
10,48
Totale
1.185
100,00
1.503
100
1.158
100
1.756
100,00

L'età media della popolazione dei quattro Comuni è 43,47 anni(un valore in linea con l'età media della popolazione italiana che nel 2011 corrispondeva a 43 anni).
I bilanci dei comuni
Il seguente prospetto mostra una sintetica rappresentazione dei valori di competenza delle entrate e delle spese risultanti da ciascuno dei bilanci consuntivi 2011 dei Comuni di Castel di Sasso,Formicola,Liberi,Pontelatone

 
Bilanci Consuntivi 2011
ENTRATE
Castel di Sasso
Formicola
Liberi
Pontelatone
Totale
Titolo I- Entrate Tributarie
476.653
754.896
559.639
1.079.427
2.870.615
Titolo II-entrate derivanti da Contributi e trasferimenti di capitale
210.376
46.516
138.532
121.569
516.993
Titolo III- entrate extratributarie
236.268
175.933
387.562
173.637
973.400
Titolo IV-Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e di riscossione dei crediti
769.293
1.033.834
52.500
116.469
1.972.096
Titolo V
329.114
1.240.001
1.385.653
1.544.059
4.498.827
Titolo VI
70.935
94.462
161.438
415.379

Totale delle Entrate
2.092.639
3.347.642
2.685.324
3.450.540
11.576.145






SPESE





TitoloI- Spese correnti
756.338
891.032
892.358
1.250.189
3.789.917
Titolo II-Spese in c/capitale
1.013.648
2.275.834
70.000
248.949
3.608.431
TitoloIII- Spese per rimborso di prestiti
119.002
57.212
1.455.297
1.565.599
3.197.110
Titolo IV- Spese per servizi per conto terzi
70.935
94.462
161.438
415.379
742.214
Totale generale delle spese
1.959.923
3.318.540
2.579.093
3.450.540
11.308.096

 L'analisi dei bilanci mostra in modo intuitivo ed evidente come la maggiore disponibilità di risorse spendibili sia in effetti uno dei vantaggi connessi alla fusione. Secondo il principio delle economie di scala si hanno riduzioni di costi passando da una struttura di dimensione minore ad una di maggiore dimensione. Si risparmierebbe in particolare sulle spese generali e sulla modalità organizzativa, sulla diminuzione dei costi burocratici potendo utilizzare meglio il personale ed i tempi di lavoro.

Conclusione 
I Comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi e Pontelatone( tutti appartenenti alla Comunità Montana del Monte Maggiore) sono realtà affini ed omogenee sotto il profilo territoriale e socio-economico; realtà che, proprio per questo, hanno esigenze, bisogni, potenzialità ed obiettivi di sviluppo comuni.
Considerate queste premesse , penso che sia assai  opportuno dare vita ad un Unico Comune. Per raggiungere l'obiettivo basterà superare  le resistenze dovute ai campanilismi e vincere ogni sorta di personalismo.
 




                                                                Volantino




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