venerdì 20 ottobre 2023

MI RICORDO

Leggo dalla stampa di ieri che la corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato lo Stato italiano per come ha gestito la discarica in località Lo Uttaro, nel Comune di Caserta, dal 1994.
E’ ormai trascorso molto tempo da quando ho ricoperto la prima volta (1993-1997)la carica di Sindaco di Pontelatone e i ricordi non sono più nitidi, ma ricordo che la vicenda della discarica Lo Uttaro a Caserta si intreccia con la storia dell'emergenza rifiuti in Campania dichiarata dal Consiglio dei Ministro con delibera dell'11 febbraio 1994..
All'epoca, per far fronte alle immediate esigenze dei Comuni compresi nel Consorzio di bacino CE3 di cui Pontelatone faceva parte, qualcuno pensò, come soluzione temporanea, alla realizzazione di una discarica nel territorio del Comune di Pontelatone, ma la  ferma opposizione dell'Amministrazione, sostenuta dalla popolazione e da un giornalista del "Mattino" sventò la minaccia.
La tenacia e la fermezza dell'Amministrazione Comunale furono così evidenti da indurre  le autorità preposte all'emergenza rifiuti a considerare e poi a  condividere le ragioni da me prospettate circa l'inopportunità di localizzare a Pontelatone una discarica di quel genere.
L'amministrazione non si fermò quì; nel corso degli stessi anni prese anche misure per evitare che le cave di tufo, allora vuote, presenti nel territorio , diventassero ricettacolo di terreni provenienti dai lavori della TAV a copertura di smaltimento illegale di rifiuti tossici nocivi. Le prescrizioni e gli obblighi contenuti nelle autorizzazioni per il riempimento delle cave convinsero gli interessati a prendere altre strade.
Inoltre, come consiglieri di opposizione, continuammo a difendere il  territorio contro possibili ulteriori minacce ambientali, contrastando con successo l'ipotesi di realizzazione di un impianto di trasformazione dei fanghi in fertilizzanti destinati all'agricoltura, la realizzazione di una centrale a biomasse e di un impianto a biogas, evidenziando le criticità di tali progetti e chiamando la popolazione alla mobilitazione per sostenere la causa.
Se, oggi, Pontelatone  può vantare un ambiente salubre e può concentrarsi su uno sviluppo turistico di qualità, gran parte del merito va a quella amministrazione e ai suoi cittadini determinati. La storia , sopra sinteticamente raccontata,  è un esempio di come una comunità possa resistere e sconfiggere le minacce ambientali attraverso la leadership responsabile e il coinvolgimento attivo dei cittadini.

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