domenica 5 novembre 2023

I Sindaci e il Paradosso del Governo del Territorio

In Italia, dopo ogni alluvione o disastro naturale parte il solito cliché. In radio e TV, prende il via il rituale mediatico del "giorno dell'orgoglio", della ripartenza e si elogiano i cuori generosi dei volontari.
E a questo si affiancano invariabilmente le interviste ben disposte verso i sindaci, immancabilmente eroi, inevitabilmente amati dalla gente. 
Come non fossero loro, gli amministratori locali dei disgraziati Comuni italiani, i responsabili del consumo del suolo  e dei piani urbanistici che spesso contribuiscono ai disastri. 
Se c'è in Italia un potere quasi onnipotente sul governo del territorio, questo è dei sindaci e dei presidenti delle Regioni subito dopo
Tuttavia, in un'era post-umana, dove i confini della ragione si sfumano nel cyberspazio, i sindaci possono presentarsi come vittime anziché come i principali responsabili del cattivo governo del territorio, atavica piaga di un Paese che già a fine Ottocento uno studioso e senatore, Giustino Fortunato, definiva dello “Sfasciume pendulo”. 
Lui si riferiva solo alla Calabria: adesso è tutto il Paese: abbiamo fatto progressi.

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