C’è grossa crisi; la gente è arrabbiata perché non riesce ad arrivare alla fine del mese: le tasse ci strangolano, le bollette da pagare non finiscono mai; non se ne può proprio più, ma lo spreco di soldi pubblici continua .E non riguarda solo le grandi opere.
Smettere di buttare i soldi dalla finestra è un dovere morale ed è dovere degli amministratori controllare che il denaro pubblico, comunale,regionale,nazionale o comunitario, non venga sprecato.
Un esempio virtuoso arriva dal vicino comune di Camigliano. Vi riporto l'articolo letto ieri sul "Corriere del Mezzogiorno".
Smettere di buttare i soldi dalla finestra è un dovere morale ed è dovere degli amministratori controllare che il denaro pubblico, comunale,regionale,nazionale o comunitario, non venga sprecato.
Un esempio virtuoso arriva dal vicino comune di Camigliano. Vi riporto l'articolo letto ieri sul "Corriere del Mezzogiorno".
Camigliano, il sindaco non vuole più i fondi per
ristrutturare le elementari
Da Cenname il «no» alle risorse di «Scuole belle»: è uno spreco di soldi, il plesso da rimettere a posto vale meno di quanto ci è stato riconosciuto e noi lo faremo da soli
CASERTA — Il sindaco di
Camigliano, il pd Enzo Cenname, ha deciso di non avvalersi del
finanziamento che il governo nazionale aveva concesso al suo Comune
nell’ambito del programma «Scuole belle». I fondi sostiene il
primo cittadino - sarebbero «sprecati». Dopo la segnalazione
inviata al ministero competente da parte delle autorità locali, alle
scuole elementari di Camigliano da Roma era stata destinata una somma
di 26.000 euro da utilizzare al fine di rendere più gradevole
l’edificio scolastico. Alla programmazione ed all’esecuzione dei
lavori veniva incaricata la Meridionale Servizi Soc. Coop., che si
sta occupando di rendere «belle» le scuole campane tra cui anche
quella di Camigliano. Ma le attività programmate ed il preventivo
fornito, hanno fatto un po’ storcere il naso all’Amministrazione
Comunale che ha vietato l’attuazione dei lavori programmati.
«È
inconcepibile – dice Cenname, che di mestiere fa l’ingegnere - ,
che per la riparazione di piccoli arredi si prevede un investimento
di oltre 21.000 euro. Il valore degli arredi presenti all’interno
del plesso scolastico è di gran lunga inferiore ai 15.000, è
paradossale spenderne molti di più per ripararli. Ancora più
assurdo vedere che per tagliare l’erba nel giardino della scuola di
circa 300 metri quadrati, lavoro a cui generalmente provvedo io o
qualche altro volontario con meno di tre ore di impiego, occorrono
oltre 1.500 euro. Addirittura - ragiona ancora Cenname - si prevede
che per la pulizia del cantiere (quale?) occorrono 1.300 euro.
Riteniamo che le risorse destinate alla scuola dovrebbero essere
utilizzate effettivamente per perseguire l’obiettivo “Scuole
Belle”, piuttosto che per giustificare altre spese che nulla hanno
in comune con il diritto allo studio. Ci dispiace rinunciare a
risorse per la nostra scuola - conclude il sindaco - ma lo facciamo
con la consapevolezza di aver agito nell’interesse della Pubblica
Amministrazione».
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