domenica 15 marzo 2015


Risultati immagini per scuole belle renzi immagini UN ESEMPIO DA IMITARE
C’è grossa crisi; la gente è arrabbiata perché non riesce ad arrivare alla fine del mese: le tasse ci strangolano, le bollette da pagare non finiscono mai; non se ne può proprio più, ma lo spreco di soldi pubblici continua .E non riguarda solo le grandi opere.
Smettere di buttare i soldi dalla finestra è un dovere morale ed è dovere degli amministratori controllare che il denaro pubblico, comunale,regionale,nazionale o comunitario, non venga sprecato.
Un esempio virtuoso arriva dal vicino comune di Camigliano. Vi riporto l'articolo letto ieri sul "Corriere del Mezzogiorno".
Camigliano, il sindaco non vuole più i fondi per
ristrutturare le elementari

Da Cenname il «no» alle risorse di «Scuole belle»: è uno spreco di soldi, il plesso da rimettere a posto vale meno di quanto ci è stato riconosciuto e noi lo faremo da soli

CASERTA — Il sindaco di Camigliano, il pd Enzo Cenname, ha deciso di non avvalersi del finanziamento che il governo nazionale aveva concesso al suo Comune nell’ambito del programma «Scuole belle». I fondi sostiene il primo cittadino - sarebbero «sprecati». Dopo la segnalazione inviata al ministero competente da parte delle autorità locali, alle scuole elementari di Camigliano da Roma era stata destinata una somma di 26.000 euro da utilizzare al fine di rendere più gradevole l’edificio scolastico. Alla programmazione ed all’esecuzione dei lavori veniva incaricata la Meridionale Servizi Soc. Coop., che si sta occupando di rendere «belle» le scuole campane tra cui anche quella di Camigliano. Ma le attività programmate ed il preventivo fornito, hanno fatto un po’ storcere il naso all’Amministrazione Comunale che ha vietato l’attuazione dei lavori programmati.
«È inconcepibile – dice Cenname, che di mestiere fa l’ingegnere - , che per la riparazione di piccoli arredi si prevede un investimento di oltre 21.000 euro. Il valore degli arredi presenti all’interno del plesso scolastico è di gran lunga inferiore ai 15.000, è paradossale spenderne molti di più per ripararli. Ancora più assurdo vedere che per tagliare l’erba nel giardino della scuola di circa 300 metri quadrati, lavoro a cui generalmente provvedo io o qualche altro volontario con meno di tre ore di impiego, occorrono oltre 1.500 euro. Addirittura - ragiona ancora Cenname - si prevede che per la pulizia del cantiere (quale?) occorrono 1.300 euro. Riteniamo che le risorse destinate alla scuola dovrebbero essere utilizzate effettivamente per perseguire l’obiettivo “Scuole Belle”, piuttosto che per giustificare altre spese che nulla hanno in comune con il diritto allo studio. Ci dispiace rinunciare a risorse per la nostra scuola - conclude il sindaco - ma lo facciamo con la consapevolezza di aver agito nell’interesse della Pubblica Amministrazione».



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