sabato 13 agosto 2011

Più partecipazione

Un'Amministrazione,qualsiasi Amministrazione può fare ben poco soprattutto sul fronte della crescita civile, culturale e della legalità (ma lo stesso discorso vale anche per altri temi) se attorno a sé non ha una comunità attiva, matura, responsabile. 
Una comunità consapevole dei propri diritti come dei propri doveri, formata non da singoli che rivendicano favori, privilegi, ma da cittadini nel vero senso della parola. 
Cittadini in grado di essere protagonisti, capaci di partecipare, di proporre, e anche di indignarsi, di criticare, di denunciare storture. 
Con questo, non voglio dire che se le cose non vanno la colpa è dei cittadini . Quello che voglio dire è che un’Amministrazione funziona là dove è sostenuta da una politica  riempita dalla voglia di protagonismo dei cittadini.
Per troppo tempo la nostra comunità ha vissuto nell'apatia e  nel disinteresse . Questo stato di cose va cambiato e può essere cambiato, ma c'è bisogno di una maggiore e più efficace partecipazione dei cittadini , da realizzarsi anche attraverso l'attivazione degli strumenti di protagonismo democratico previsti dallo Statuto del nostro Comune.
A tal fine mi pare utile riportare quì gli articoli 43 e 44 dello Statuto che disciplinano la partecipazione popolare:
Art.43 - Partecipazione popolare
1.Il Comune garantisce e promuove la partecipazione dei cittadini all’attività dell’Ente, al fine di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza                                                                                                      
2.Il Comune promuove, quali organismi di partecipazione, assemblee dei cittadini, cioè riunioni pubbliche, per dibattere programmi, per sottoporre proposte, programmi, consuntivi e deliberazioni di pubblico interesse. 
3.Le assemblee possono essere convocate anche a seguito di richiesta di cittadini in numero non inferiore a 30, nella quale devono essere indicati gli oggetti proposti alla discussione e i rappresentanti dell’Amministrazione di cui è richiesta la presenza..
4.La richiesta deve essere sottoscritta da almeno trenta cittadini. Le firme devono essere autenticate nelle forme di legge a pena di inammissibilità.
Art. 44  - L’iniziativa e le proposte popolari 
1.I cittadini, aventi residenza anagrafica nel Comune possono: 
a) rivolgere istanze o petizioni relativamente a problemi di esclusiva rilevanza comunale;
b) proporre deliberazioni nuove o di revoca delle precedenti, ad esclusione di quelle attinenti  alle seguenti materie: revisione dello Statuto, Bilancio e tributi, designazioni e nomine, attività amministrative vincolate da leggi statali o  regionali. 
2.Alle istanze o petizioni risponde il Sindaco entro trenta giorni dalla ricezione e nel caso le risposte siano ritenute insoddisfacenti, le  stesse possono essere riproposte con la medesima forma e contenuto alla Giunta Comunale o al Consiglio Comunale che provvederà a  deliberare in merito nella prima seduta valida che abbia luogo. 
3.Nessuna istanza o petizione potrà essere proposta al Consiglio o alla Giunta che non sia stata presentata prima al Sindaco.
4.Le proposte di deliberazioni di cui alla precedente lettera b) del comma 1, dovranno essere presentate al Sindaco per un primo esame sommario, il Sindaco le sottopone nella prima seduta utile, alla Giunta Comunale, la quale potrà:  
a) deliberare in merito se rientra nella sua competenza; 
b) decidere di sottoporre la proposta al Consiglio nella prima seduta utile per   l’assunzione dei provvedimenti definitivi; 
c) decidere di non sottoporre la proposta al Consiglio, evidenziandone l’inattuabilità o la  manifesta infondatezza. 
5.Nell’un caso o nell’altro il Sindaco dovrà dare comunicazione ai proponenti entro venti giorni dall’assunzione del provvedimento.
6.Nel caso di risposta di cui alla lettera c) del precedente comma 4, i cittadini proponenti, ritenendosi insoddisfatti, potranno ripresentare direttamente al Consiglio Comunale la proposta, redatta nei medesimi termini e contenuti. La proposta verrà sottoposta al Consiglio nella prima seduta utile.
7. Le istanze di cui alla lettera a) del precedente comma 1, possono essere sottoscritte da uno o più cittadini; le proposte di cui alla  successiva lettera b) devono essere presentate con indicazione di un rappresentante, da non meno di 30 cittadini. Le firme devono essere autenticate nelle forme di legge a pena d’inammissibilità. E’ sufficiente l’autenticazione della firma di un solo presentatore, il quale dichiari, ai sensi dell’art. 4 della legge 4.1.968 n. 15 l’autenticità delle altre firme.  



2 commenti:

Domenico Iodice ha detto...

La figlia ventiquattrenne di un mio amico che segue tal Blog, disse: “ Domenico, finalmente leggo qualcuno che, proprio in tema di eventi (cosa che le appartiene per passione e lavoro), ha messo “ il dito nella piaga “ . ”. Si parla tanto di sprechi e beneficiari della politica che sorge spontaneo un quesito. Perchè investire i soldi dei cittadini in un evento???!!! Qual'è il vero scopo di un evento???!!!
Ho pensato di scrivere un nuovo “ documento “ per riprendere quanto scritto nell'antecedente topic da me redatto, per pur rinnovare un confronto che, già precedentemente, aveva suscitato interesse.
Chiedo perdono agli altri bloggers e partecipanti in genere se insisto su tal argomento soprattutto oggi che Pontelatone è marcato da problematiche ben più serie. Lo faccio comunque per i giovani di oggi, per i sogni e le illusioni, per le opportunità che dovrebbero meritarsi, per i cittadini tutti che meritano un clima decisamente più quieto.
Parto dunque da dove terminai.
Certo, il nostro non è un paese dotato di strutture ricettive, ma c'è l'economia locale da salvaguardare e, comunque, ci sarebbero pur alcune strutture storiche da valorizzare.
Ma ci sono soprattutto i prodotti locali ( cioè la tanto cara uva ), le risorse locali ( i giovani ) e ci sono i nostri commercianti che, in occasione di un evento, dovrebbero pure avere il diritto di godersi una " buona vetrina ".
Purtroppo, come asserisco sempre io, non c'è l'abitudine e l'umiltà di comunicare con i cittadini e gli imprenditori da un lato, con i professionisti o esperti di un settore dall'altro ( ossia chi organizza eventi e chi segue le problematiche relative alla promozione di un prodotto locale, che sia l'uva o altro ). Alla fine i risultati sono questi, ossia l'evento fine a se stesso che non produce nulla.
Ad ogni modo non bisogna mai criticar tutto ma bisogna prendere quello che oggi riesce a dare un piccolo segnale positivo, per migliorare poi domani.

Prosegue...

Domenico Iodice ha detto...

La tanto amata festa patronale, ancor in vita unicamente per volontà di una manciata di pontelatonesi di un certo calibro, come pur quello di Luigi Di Domenico ed altri. Una nota di merito per codesti pontelatonesi.
Il " richiamo di piazza " non funziona più. Molti, moltissimi, preferiscono andar fuori piuttosto che restare.
E se non c'è la “ quiete “ è anche naturale che manca la cooperazione ( quella che permette di creare un indotto intorno all'evento ). Manca la partecipazione attiva dei cittadini pontelatonesi, il vero coinvolgimento di tutti, manca, ormai del tutto, il ruolo " puro " dell'associazione, quella " libera ", alta espressione di democrazia.
Rammento, con nostalgia, gli eventi di una epoca ormai passata, pur quelli organizzati dal famoso Club 3P. Spero ch'io non abbia errato col nome, ero sol di un pargolo a quella epoca.
Erano la " Sagra dell'Uva " ed altre iniziative dello stesso " Club 3P ".
Tutti esempi in cui la piazza era, puntualmente, gremita. La gente, serena, partecipava con entusiasmo.
Da lì si partiva con un intento preciso che, per effetto naturale, riusciva a produrre una buona festa ( da tutti serenamente condivisa ) ma riusciva anche ad esser " trampolino di lancio " per i prodotti locali ( come l'uva ). Poi è mutato il sistema. Anziché di proseguir in tal senso, invece di cooperare e trovare nuove sinergie, ecco come tutto è diventato semplice meccanismo di una distribuzione di contributi per questo o per quello.
Non entro ora nel merito perchè, in questo Blog, documenterò a breve, e poi discuteremo. Per or non “ condanno “ alcuno, mi limito semplicemente a ricordare quello che, in questi ultimi uno o due decenni, non ho più visto.
Bisognerebbe costruir un indotto, delle sinergie, ma, per far questo, per far meglio, per far sempre meglio, urge d'una cooperazione. Manca all'appello gran parte della cittadinanza.
Già, è vero, ma se non c'è serenità nel fare le cose è molto difficile ottenere un coinvolgimento naturale, una cooperazione vera, di tutti piuttosto che di pochi o di gruppi.
Insomma stimati “ compagni “ del Blog, certi atteggiamenti fan paura, se continuiamo a foraggiare simili azioni siamo davvero alla " frutta ".
Vorrei invitare tutti i pontelatonesi, tutti i rappresentanti politici ad una riflessione che produca poi un'azione.
“ Emarginiamo “, una volta per tutte, color che hanno realizzato, in pochi anni, codesto scempio, coloro che hanno annullato la quiete nel fare le cose.

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