UN PERSONAGGIO
.È stato parroco di Treglia e delle borgate di Savignano e Casalicchio, dove si dedicò spontaneamente anche ad insegnare ai giovani, senza alcun compenso, avendo riscontrato che nella popolazione non c’era nessuno che sapesse
“leggere e scrivere il proprio nome".
Nel 1811 il Sindaco del Comune di Pontelatone, “per disposizione sovrana” gli conferì l’incarico della pubblica scuola che si doveva fare in parrocchia e che per tale opera fu stabilito un compenso di diciotto ducati (270 euro circa) da dividere col Parroco di Pontelatone don Pasquale Salvadorelli, che aveva lo stesso incarico .
E' stato ideatore di un progetto per l’ordinamento della pubblica istruzione nel Regno di Napoli presentato nel 1809 a Gioacchino Murat, nel quadro dei lavori per la riforma della scuola, che, però, non ebbe pieno successo.
Studioso di filosofia e di storia antica,dal 1813 al 1833 è stato docente nel seminario di Caiazzo.
Ha critto molte cose importanti come un compendio di dottrina cristiana,una bellissime ottave su Veturia e Coriolano, un’ode estemporanea su alcuni versi dell’ode XXX del libro 3° di Orazio, che fu recitata alla presenza di Sua Maestà Francesco I e molte altre composizioni poetiche.
(estratto dal libro :"Marcellino Caserta, un Trebulano illistre" di Vincenzo Parillo)
Nel 1811 il Sindaco del Comune di Pontelatone, “per disposizione sovrana” gli conferì l’incarico della pubblica scuola che si doveva fare in parrocchia e che per tale opera fu stabilito un compenso di diciotto ducati (270 euro circa) da dividere col Parroco di Pontelatone don Pasquale Salvadorelli, che aveva lo stesso incarico .
E' stato ideatore di un progetto per l’ordinamento della pubblica istruzione nel Regno di Napoli presentato nel 1809 a Gioacchino Murat, nel quadro dei lavori per la riforma della scuola, che, però, non ebbe pieno successo.
Studioso di filosofia e di storia antica,dal 1813 al 1833 è stato docente nel seminario di Caiazzo.
Ha critto molte cose importanti come un compendio di dottrina cristiana,una bellissime ottave su Veturia e Coriolano, un’ode estemporanea su alcuni versi dell’ode XXX del libro 3° di Orazio, che fu recitata alla presenza di Sua Maestà Francesco I e molte altre composizioni poetiche.
(estratto dal libro :"Marcellino Caserta, un Trebulano illistre" di Vincenzo Parillo)
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