
Fu lui a realizzare o iniziare tutte le opere che hanno consentito al paese l'aspetto che oggi lo contraddistingue.
Modesto con gli umili, fiero con gli orgogliosi, ottenne il rispetto degli avversari politici (nell' ultima seduta consiliare che presiedette, l'opposizione socialcomunista dettò a verbale"Sia onore al sindaco Michele Izzo, dinanzi alla cui onestà ci inchiniamo") e la dedizione degli amici,
Nacque a Pontelatone nel 1910.Si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Napoli, distinguendosi poi sempre per l'ottimo livello culturale e per i molteplici interessi.
La sua attività politica fu improntata a quelle doti di equilibrio e onestà,di ripudio della faziosità e di silenziosa operosità, di fraterna comprensione che tutti ricordano. La sua statura di amministratore fu posta in evidenza ancha dal suo più agguerrito avversario, Giovanni Izzo, quando nel corso delle esequie ricordò la lealtà, la sincerità e la semplicità che furono il suo costume di vita e l'umiltà che velavs l'elevato livello culturale non esternato per non apparire gonfio di sè"
Il contatto con la gente, l'atteggiamento confidenziale uguale con tutti, gli permisero di ottenere e conservare la stima di tutti.Stima che si accresceva allorquando, dovendo esprimere un giudizio amministrativo, non lo esprimeva mai in considerazione del colore politico, ma nella più sana visione del bene della collettività.
Questo suo "amministrare" lo portò a realizzare la creazione della rete fognaria, la sistemazione in asfalto delle strade interne, la provincializzazione della strada Barignano-Formicola, rifacimento ed ampliamento pubblica illuminazione, agibilità casa comunale(ex monastero)rovinato dagli eventi bellici, costruzione edifici scuola elementare di Cavallari Lautoni e Formicola centro, costruzione edificio scuola materna , I* lotto edificio scuola media, approvazione pratica strada di allacciamento con Bellona, acquisto suolo per campo sportivo, ampliamento cimitero, costruzione caserma Forestale.
Ma al di là dell'arida elencazione di opere pubbliche, che potremmo ancora continuare ad enunciare,preme mettere in risalto l'operato di Michelino Izzo, come affettuosamente era chiamato, si basava su finanziamenti a carico del Comune. E ci voleva coraggio far acquisire debiti aall'Amministrazione comunale in un periodo in cui lo Stato lesinava gli intervent a favore dell'Ente locale.A differenza della(relativa) facilità con cui oggi si possono e si ottengono finanziamenti.
E chi ha collaborato con lui ben ricorda quante volte Michelino Izzo si è dovuto recare "pellegrino" a Roma presso questo o quel Ministero,quante volte con "il capo cosparso di cenere" si è dovuto portare a Napoli presso l'Ente Regione, per perorare questo o quel finanziamento. Quanto tempo ha dedicato all'amministrazione della cosa pubblica solo per il piacere di vedere l'aspetto sociale della "sua amata" Formicola evolversi e migliorarsi costantemente in una continua gara con i tempi , e sempre con la velleità di non perderla per stare al passo del progresso, consapevole che la civiltà di un popolo si misura anche nei costumi e nei modi di vita.
Questa poteva essere la realizzazione di una visione della questione meridionale improntata sul recupero della vivibilità dei centri natii, con la convinzione -se si vuole anche opinabile ma certamente realistica e coerente- che l'emigrazione si combatte anche con il dare al cittadino le "comodità" che la tecnologia e l'era industriale offrono, non come ozio o lusso ma come una necessità umana.. E difatti non si potrebbe spiegare come si possa combattere qualsiasi malattia sociale (come il tifo o la pediculosi) se non vi è igiene - ed ecco quindi le fogne e l'asfalto al posto del battuto polveroso- ;come si possa debellare l'analfabetismo se non vi sono le scuole - ed ecco quindi gli edifici scolastici-; i messaggi dei mass media sono cultura viva -ed ecco quindi la necessitò dell'energia elettrica estesa a tutto il territorio comunale e non possesso di pochi eletti.
In definiva, anche se si corre il rischio di essere "pomposi" il sindaco Michelino Izzo ha cercato di rendere reale il dettato dell'art. 3 della Costituzione " è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana"
(tratto dal libro "Albo di famiglia" di Carmine Aurilio)

Non dimenticò mai il suo paese natio.Tra i miei ricordi d'infanzia più vivi c'è zio Michelino che con mio padre e amici di Formicola mangiano il formaggio conciato (caso pruto) e l'anguria fatta rinfrescare nell'acqua sgorgata dalla roccia in località "Ciesco"