giovedì 20 marzo 2025

BONUS TARI (TASSA RIFIUTI) 2025 

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) n. 24/2025, pubblicato sullaGazzetta Ufficiale il 13 marzo 2025, viene introdotto il Bonus Sociale per i Rifiuti, noto come Bonus TARI.   Il bonus è nato, formalmente, con il decreto legge n. 124/2019, varato dal Governo Conte. Da allora, però, è rimasto sulla carta.
L’attuazione era affidata a un Dpcm, programmato entro quattro mesi (quindi, per l’inizio del 2020). Quel provvedimento è arrivato soltanto adesso.
Il suo obiettivo, come indicava già la legge, è assicurare gli utenti del servizio rifiuti «in condizioni economico-sociali disagiate l’accesso alla fornitura del servizio a condizioni tariffarie agevolate».
Con effetto dal 1° gennaio 2025, il Bonus TARI sarà applicato automaticamente alle famiglie aventi diritto, senza bisogno di presentare domanda
Questo sarà possibile grazie alla collaborazione tra l’INPS e i Comuni, che riceveranno direttamente i dati ISEE per identificare i beneficiari dello sconto. 
Lo sconto verrà riconosciuto «ad una unica fornitura di servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani" per nucleo familiare. Per individuare i nuclei in condizioni di disagio economico, sarà utilizzato come riferimento l’Indicatore di situazione economica equivalente (Isee). (Attenzione!!! è comunque necessario un ISEE in corso di validità).
L’accesso al bonus sociale sarà riconosciuto ai nuclei familiari con Isee non superiore a 9.530 euro, elevato a 20mila euro limitatamente ai nuclei familiari con almeno quattro figli a carico». Queste soglie saranno aggiornate ogni tre anni dall’Arera.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) avrà il compito di stabilire i meccanismi operativi e di garantire che lo sconto sia applicato automaticamente, basandosi sui dati ISEE forniti dall’INPS ai Comuni. 
Questo sconto solleva alcune criticità, che meritano di essere evidenziate:
\) Il collegamento del bonus all'ISEE avvantaggia gli evasori fiscali
2) il Bonus, contrariamente a quanto si potrebbe pensare,  non viene finanziato da fondi statali, ma attraverso una componente perequativa che si traduce in un aumento generalizzato della tassa per tutti gli utenti domestici e non domestici.
In pratica, si tratta di un costo extra sulla TARI per tutti i contribuenti, che andrà ad alimentare il fondo destinato all’erogazione dell’agevolazione. 
Al momento l’importo aggiuntivo dovuto non è ancora noto. Sarà l'ARERA che ne definirà l'entità e la modalità di applicazione uniforme in tutti i Comuni d'Italia.
E' di tutta evidenza che l'introduzione del bonus TARI automatico avrà ripercussioni anche sul sistema di gestione dei rifiuti a livello comunale.
I comuni, infatti, saranno chiamati a rivedere i propri regolamenti TARI per integrare le nuove disposizioni e ad adeguare i sistemi informatici per la gestione automatica delle agevolazioni.

 
 

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