domenica 23 luglio 2017

RICEVO E PUBBLICO

Risultati immagini per nube tossica ilside immagini

Gentile Amedeo,

Il giorno 11 di questo mese verso le 17:30, mentre percorrevo la variante sul Volturno, gettando lo sguardo verso ovest, ho osservato una grande nuvola di fumo, che poi si è saputo provenire dall’incendio della discarica ilside. Era molto densa, completamente nera, leggermente inclinata verso est. Mostrava movimenti impetuosi e vorticosi. Si presentava minacciosa e si allargava verso l’alto. Dalle sue caratteristiche appariva più pericolosa delle nubi prodotte dagli incendi nei boschi. Dall’angolo rispetto all’orizzontale e dalla distanza sembrava abbastanza alta. Ho chiuso ermeticamente i finestrini dell’autovettura e spento il climatizzatore. Subito ho avvertito sentimenti di smarrimento, scoramento, preoccupazione, paura. Pensavo all’eventuale tossicità della nube nell’atmosfera e al fallout sul suolo. Questi fenomeni, che consideravo sempre sufficientemente lontani, all’improvviso si dispiegavano nella porzione di cielo del mio orizzonte. Meditavo sulle conseguenze indotte sui territori fertili e incontaminati di Pontelatone. Rimuginavo sul mio hobby di coltivare gli ortaggi per la famiglia, in un modesto appezzamento di terreno di questo comune, in modo quasi biologico senza uso di pesticidi. Riflettevo sulla mia estenuante lotta preda-predadore per sopprimere le dorifore delle patate e i vermi dei broccoli, che mangiano le foglie e distruggono le piantine. Mentre immaginavo l’inutilità dei miei sacrifici, la tristezza si trasformava in rabbia verso coloro che “non sanno quello che fanno” per non dire “sanno quello che fanno”. Non si tratta soltanto di ossessiva piromania, ma di disegni mirati a produrre danni devastanti. Se i responsabili abitano negli ambienti dell’incendio, non hanno amor proprio e per la famiglia né altruismo, se invece risiedono altrove nutrono odio per gli altri. Spetta alla magistratura assicurare alla giustizia i colpevoli del reato. Intanto, in questi giorni sono stati provocati altri roghi in tutta la regione Campania, diventando ancora di più terra dei fuochi: colline di S. Leucio, discarica di S. Prisco, colline di Posillipo, bosco del Vesuvio, ecc.. Bruciare la vegetazione non è solo un illecito, un vilipendio alla natura, un abbattimento dei polmoni verdi dei luoghi, ma produce anche disastri ambientali.
Dalla lettura dei giornali online emerge che per l’incendio ilside:
 il Sindaco del comune di Bellona ha stabilito opportuni divieti;
 le misure arpac del giorno 11 c.m. hanno rilevato la presenza in atmosfera di sostanze nocive come benzene, formaldeide, acetaldeide;
 la popolazione del suddetto comune ha manifestato contro l’incendio;
 si è svolta un’audizione regionale, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti del comune di Pontelatone, per stabilire opere di bonifiche; 
 il verbale arpac asserisce che il rogo ha interessato la totalità dei rifiuti ad esclusione di plastica, gomma e amianto, la combustione dei rifiuti pericolosi è stata quasi globale, particolare odore acre si sprigionava dalla combustione di pitture e vernici di scarto, circa il 90% dei rifiuti oggetto di incendio era costituito da cumuli provenienti dalla selezione meccanica dei rifiuti urbani differenziati.
Senza creare allarmismo, mi chiedo se i terreni di Pontelatone, prossimi alla discarica, hanno subito l’azione di agenti tossici. Nell’attesa di conoscere le valutazioni arpac, mi auguro che la comunità investita dai fumi possa essere rassicurata sull’integrità dell’ambiente in cui vive. Mentre lancio questo messaggio di speranza, vengo a sapere che ieri un terribile incendio è stato appiccato a un deposito di elettrodomestici di Pastorano. Ma è possibile che alcuni hanno il potere assoluto di alterare le condizioni ambientali di zone storicamente salubri? 

Pasquale Catone

9 commenti:

Amedeo Izzo ha detto...

Caro Pasquale, condivido in pieno le tue considerazioni e le tue "preoccupazioni".

Anonimo ha detto...

Nei recenti report l’arpac afferma che i valori di concentrazione delle diossine nell'aria sono risultati maggiori dei valori di riferimento tratti dalla letteratura tecnica, in prossimità dell'impianto e nei giorni immediatamente successivi all'incendio, con tendenza alla diminuzione. Sono in corso ulteriori controlli per monitorare l'andamento di detti inquinanti.
Le analisi condotte sul terreno, invece, non hanno evidenziato superamenti dei limiti normativi. Altri controlli verranno condotti nei prossimi giorni, con prelievi dello strato superficiale del terreno.
Per i microinquinanti nell'aria ambiente non sono al momento state stabilite soglie a livello europeo, nazionale e regionale e i raffronti per diossine e furani sono stati effettuati rispetto al valore limite di 0,15 pg I-TEQ/m3 indicato dalle linee guida della Germania. Entrambi i rapporti di prova pubblicati evidenziano valori di concentrazione di circa un ordine di grandezza in più rispetto al suddetto valore.
Le tabelle n. 15452 e 15529 riportano nella prima colonna le denominazioni dei 17 composti più tossici tra diossine e furani e nella seconda le loro concentrazioni. Siccome queste sostanze non hanno lo stesso grado di pericolosità, le loro concentrazioni vengono divise per opportuni numeri interi per poterle confrontare, ottenendo l’indice di tossicità equivalente della terza colonna. Le altre due colonne forniscono valori legati alle sensibilità strumentali e il metodo della prova. Dopo aver reso equivalenti le tossicità, ha senso sommarle per ricavare quella complessiva che vale 2 e 1,5 unità per le due rilevazioni. Questi valori sono 13,3 e 10 volte maggiori del limite imposto dalla Germania per l’aria ambiente.

Pasquale Catone

Anonimo ha detto...

Per le analisi dei policiclici aromatici nei sei siti sul suolo, constato che i dati sono minori delle soglie ovunque, però in cinque postazioni i risultati sono addirittura non rilevabili, mentre in una zona le concentrazioni, pur essendo 19 volte inferiori ai limiti normativi, risultano misurabili per 8 composti su 13.

P. Catone

Amedeo Izzo ha detto...

Pasquale, grazie per le tue puntuali informazioni. Non sono per niente un esperto, ma credo che le amministrazioni di Bellona e dei Comuni limitrofi facciano bene (ove non già fatto) a chiedere un biomonitoraggio su un campione di cittadini residenti nell'area dell'Ilside e un campione di residenti in aree più lontane dal rogo tossico. Nel caso in cui i monitoraggi dovessero evidenziare eventuali differenze tali da destare preoccupazione sarà il caso di sollevare il problema in tutte le sedi opportune per le giuste iniziative a tutela della salute-

Anonimo ha detto...

Il comunicato stampa arpac di ieri riferisce che l’indice di tossicità equivalente di diossine e furani, rilevato in località Ferranzano alla distanza di circa 1 km dal sito oggetto dell'incendio, ha subito un’ulteriore diminuzione pur risultando ancora maggiore del valore limite della letteratura tecnica. Questa è una buona notizia, ma sorge spontanea la domanda: dove è andata la diossina mancante? Si è dispersa? Si è parzialmente dissolta? E’ stata spostata dal vento? Si è depositata al suolo? Forse la diossina è veramente ubiqua.

P. Catone

Gracejb ha detto...

Sono stati pubblicati dall’arpac i risultati delle analisi sui prelievi al suolo, effettuati in data 1/8/17, nei siti di Bellona, Vitulazio-Bellona, Caiazzo per diossine, furani e pcb (policlorobifenili).
GIUDIZIO dell’AGENZIA: Per tutti i parametri, il campione presenta valore di concentrazione inferiore alla concentrazione soglia di contaminazione per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale, come da Tab.1 All. 5 Titolo V Parte IV del D.Lgs. n. 152/06 col. A.

P. Catone

Anonimo ha detto...

Oggi, presso la Regione Campania, è stata fissata una riunione di lavoro sul recente incendio ilside per definire le azioni tese a caratterizzare e rimuovere i rifiuti giacenti nel sito e a risanare gli ambienti dell’area interessata dal rogo, allo scopo di eliminare i pericoli per la salute pubblica e di tutelare i cittadini, gli agricoltori e gli imprenditori del territorio limitrofo all’impianto.
Bisogna ricordare che i livelli di diossine nell’aria attorno al rogo, inizialmente alti, sono scesi al disotto del limite riportato nella letteratura tecnica. Inoltre, i suoli analizzati hanno mostrato una concentrazione di diossine inferiore alla soglia legale; però se il fallout fosse precipitato in aree almeno dieci volte minori, alcuni terreni ne avrebbero subito la contaminazione. Occorre anche notare che le diossine producono un effetto di bioaccumulo negli esseri viventi.
Infine, la nube tossica ha spaventato e disorientato la popolazione coinvolta, che è stata costretta a respirare aria malsana e ha subito danni d’immagine ed economici.

P. Catone

Anonimo ha detto...

Riporto i link di alcune fonti d’informazione sulla riunione di ieri in Regione Campania:

https://www.facebook.com/groups/1375161285913396/?hc_ref=ARR-A5A6C70IgEqzuXGezVobI4pOYb-QuLJIDPRdiMq_Cs1CAaXzURWeGECjmki191I

http://www.corrierece.it/notizie-cronaca/2017/09/01/disastro-ambientale-nel-casertano-ecco-le-novita.html

http://www.casertafocus.net/home/index.php?option=com_content&view=article&id=16101:ilsidesgambato&catid=10:politica&Itemid=132

https://casertasera.it/2017/08/31/stamattina-audizione-rogo-ilside-di-bellona-individuato-un-percorso-rapido-per-la-bonifica/

Grazie per l’ospitalità nel blog
P. Catone

Amedeo Izzo ha detto...

Grazie a te per le puntuali informazioni.

 FOTOVOLTAICO A TERRA Oggi pomeriggio, va all'esame del Consiglio dei Ministri il decreto legge che blocca il fotovoltaico a terra(sui t...