venerdì 1 luglio 2016

LA PARTITA DA INFARTO
e qualcuno ci rimase secco sul serio

117 Giugno 1970 ITALIA-GERMANIA 4-3

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Forza Italia!!!

Amedeo Izzo ha detto...

Usciamo a testa alta. Peccato!

Anonimo ha detto...

Ma che razza di sportivi siamo, vi pare normale trasformare quasi in eroi della nazione un gruppo di calciatori che hanno conquistato una qualificazione ai quarti? Non solo, ma poi l’hanno anche persa perché non sanno tirare i rigori e, anziché sfondare la rete, fanno balletti, gesti ridicoli e tirano addosso al portiere stracci bagnati?
Qui si perde il senso della misura, questi sono ragazzi che guadagnano cifre da capogiro, con tanti di quegli zeri da non riuscire a contarli, sono ragazzi strafortunati che vivono alla grande e talvolta perdono perfino il contatto con la realtà. Quante volte abbiamo letto che sfasciano costosissimi bolidi nuovi di zecca, prendono multe perché vanno a trecento all’ora, fanno la bella vita a champagne e mega barche, passano da un’esagerazione all’altra e per una partita ai quarti di finale persa li trasformiamo in eroi da acclamare?
Cari amici, stiamo fuori dal mondo e dal normale senso del pudore; non esiste, ma quali sacrifici fanno? Questi calciatori i sacrifici veri nemmeno sanno cosa siano. Girano il mondo in alberghi superlusso tutti per loro, scortati e coccolati, con gruppi di medici, fisioterapisti, cuochi, preparatori, pronti a rassicurarli al primo fastidio e per due partite vinte all’Europeo li trasformiamo in eroi?
No signori, per noi all’Europeo i nostri hanno fatto il minimo sindacale, altro che entusiasmo riportato e onore salvato. È vero che il calcio è uno di quegli sport che fa business e, dunque, i calciatori come si dice “stanno al gioco”, ma è anche certo che con quello che guadagnano dovrebbero almeno essere più umili e meno strafottenti. A quel livello, calciatori professionisti tirando i calci di rigore come minimo dovrebbero centrare la porta; è chiaro che può succedere di sbagliare, ci mancherebbe, ma il senso della misura dovrebbe portare ad una autocritica che troppo spesso non c’è. Insomma, avrete capito che pur essendo tifosi come tutti, non condividiamo niente della esaltazione che, una parte della informazione giornalistica, ha fatto sulle prestazioni del nostro Europeo. Oltretutto ci si dimentica del periodo difficilissimo che vive il Paese, delle milioni di persone che fanno fatica a tirare avanti, a pagare i conti, a chiudere il mese. Questi cari ragazzi, invece, non rinunciano a niente, anzi, spesso pur di non arretrare di un Euro sui compensi sono capaci di far saltare trattative e mettere nei guai i club. Questi cari ragazzi spesso nei contratti fanno inserire benefit da sceicco e comodità impensabili, roba che solo a leggerli fanno saltare sulla sedia. Dunque davvero, siamo seri per favore.
Ecco perché la storia dei rigori non torna, non tornano le pantomime prima di tirarli, non tornano i gesti cretini e non tornano nemmeno i pianti del coccodrillo, l’umiltà e il buon senso devono cominciare prima di una partita, non certo dopo che è finita. Dunque questi cari ragazzi, oltreché sul campo devono imparare a stare nella vita, rendendosi conto, sempre e comunque, del rispetto che devono a tutti i tifosi che, purtroppo, vivono ben altri problemi. Pensateci cari ragazzi, pensateci quando tirate un rigore, quando scendete in campo, pensateci soprattutto quando siete fuori dal campo. 

Anonimo ha detto...

Hanno deciso i rigori. Non si può negare che gli italiani abbiano fatto onore all'Italia. Se poi guardiamo certi ingaggi e stipendi sono d'accordo. Sono scandalosi e immorali.
.. e stasera guardiamoci Francia_Portogallo

 FOTOVOLTAICO A TERRA Oggi pomeriggio, va all'esame del Consiglio dei Ministri il decreto legge che blocca il fotovoltaico a terra(sui t...