Gli amaReggiati
È solo grazie alla denuncia coraggiosa di alcuni sindacalisti che
siamo venuti a conoscenza degli incredibili fatti della Reggia di
Caserta, dove il nuovo direttore Mauro Felicori è posseduto dal demone
della voglia di lavorare. Lasciamo il resoconto dei drammatici eventi
alla loro prosa inconfondibile. «A cinque mesi dal suo insediamento
spiace rilevare che il direttore permane nella struttura fino a tarda
ora senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per
tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura
museale». I suoi predecessori, immuni dal morbo, sparivano un po’ prima
della chiusura, seguiti a stretto giro dalla corte di impiegati e
custodi. Anche Felicori si alza dalla scrivania verso le cinque, però
non se ne va. Si mette a girare tra le sale della Reggia e controlla che
tutto funzioni. Poi torna in ufficio e ci resta almeno fino alle nove. A
preoccupare i sindacalisti non è tanto che il direttore «permanga nella
struttura museale» fino a tarda sera, ma che si ostini a permanervi
senza avere presentato apposita richiesta su carta bollata. Un
atteggiamento provocatorio che crea disagio tra i dipendenti, i quali
potrebbero essere persino tentati di imitarlo.
Come se non bastasse, il bolognese Felicori non si schioda dalla
Reggia neppure nei fine settimana, quando si fa raggiungere dalla
moglie. La sua ossessione ha già prodotto una conseguenza allarmante:
l’aumento del 70 per cento dei visitatori e del 105 per cento degli
incassi. Quest’uomo va assolutamente fermato, prima che il virus del
cattivo esempio dilaghi fino a Pompei.
5.3.2016
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