martedì 26 gennaio 2016


Accadde  domani: 27.10.1945
 PER SAPERE E PER NON DIMENTICARE
(Giorno della memoria)
L'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz 

Quando, il 27.10.1945, le truppe sovietiche arrivarono al campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, davanti a loro si presentò una scena terribile: uomini, donne e bambini ridotti a scheletro, segregati, torturati e poi uccisi e bruciati solo perché ebrei, zingari, oppositori antifascisti, omosessuali.
Era l'immagine dello sterminio. La più assurda e angosciante barbarie che mente umana abbia immaginato nel Novecento, con milioni di vittime, 6 milioni di ebrei. Nel corso della seconda Guerra Mondiale, circa 40.000 italiani furono strappati dalle loro case dai militi della Repubblica Sociale o dalle truppe tedesche di occupazione e deportati nei Lager che i nazisti avevano allestito in tutta Europa, per l’eliminazione fisica di milioni di uomini, di donne e di bambini.
Dei deportati italiani, quasi 10.000 furono gli ebrei e circa 30.000 i partigiani, gli antifascisti, i lavoratori; questi ultimi arrestati in gran parte dopo gli scioperi del marzo 1944.
Solo 1 su 10 fece ritorno: il 90% finì i suoi giorni annientato dalla macchina hitleriana dello sterminio.
Altre guerre e altre stragi di innocenti sono seguite a quelle di Auschwitz, di Mauthausen o della Risiera di San Saba a Trieste, l'unico campo di sterminio nazista in Italia.
Stragi spesso ignorate o dimenticate.
Ecco perché la memoria.
La Memoria significa conoscere la nostra storia, anche nelle sue pagine peggiori. Serve a ciascuno di noi per dire "voglio che quel passato non ritorni. Né qui in Europa, né altrove".
La Memoria è la difesa di una civiltà dove nessuno possa cancellare - nel senso di eliminare - chi è diverso da lui, perché ha la pelle di un altro colore o perché prega un altro Dio.
La giornata della Memoria è un modo per ritornare col pensiero lì, all'ingresso di Auschwitz. E per rivedere il volto di chi, rinchiuso in quei campi, avrebbe voluto avere una vita serena, lunga, felice e invece gli è stata negata, con la violenza, con la sopraffazione.
Il ricordo di quegli anni tragici ci fa apprezzare ancora di più il valore, l’importanza, della pace e della libertà riconquistata, ci fa comprendere quanto grande è stato il sacrificio di chi ha sofferto e ha combattuto perché il sogno, la speranza di una vita serena, lunga, felice, non fosse/non sia più negato – a nessuno.
E’ per questo che è giusto ricordare, perché ciò che è accaduto non accada mai più. 




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