domenica 8 febbraio 2015

L’amministrazione comunale e i cittadini insieme si mobilitino contro la chiusura dell'Ufficio postale
E' ragionevole che i cittadini di quest'Italia minore, dei territori montani, periferici,siano caricati delle stesse tasse(vedi da ultimo l'IMU sui terreni) di coloro che risiedono in centri privilegiati e in cambio si vedano restituire tagli, disservizi, limitazioni, nuvole che adombrano il loro futuro?
Ho appreso dalla stampa e dai blog locali che nei piani di Poste Italiane Spa si parla della chiusura degli uffici postali collocati nelle piccole frazioni presenti in gran parte del territorio italiano, tra questi anche il “nostro “ufficio di Treglia.
Il taglio del servizio postale , se attuato, creerebbe non pochi disagi ai  residenti della frazione, soprattutto per quella fascia più debole rappresentata dagli anziani. 
Attualmente l’ufficio postale, pur nella sua ridotta apertura (3 giorni alla settimana), garantisce comunque un servizio.
Con la chiusura definitiva verrebbe a peggiorare la situazione di disagio per le persone che non dispongono di mezzi propri o che sono impossibilitate a raggiungere i paesi vicini. Basti pensare anche soltanto alla riscossione delle pensioni, alle bollette o pagamenti vari.
Dobbiamo adoperarci affinché questo non accada. Non è possibile che ogni due anni con decisioni unilaterali, senza quindi coinvolgere le amministrazioni locali, Poste Italiane realizzi chiusure di uffici postali togliendo servizi sempre e solo nelle piccole realtà, abitate maggiormente da anziani, dove l'esigenza del servizio postale è maggiore.
Un servizio pubblico essenziale, quale quello postale, non può essere valutato sul numero delle operazioni concluse , ma più opportunamente sull'impatto che lo stesso ha sulla popolazione.
E' fondamentale che la questione sia portata immediatamente all'attenzione del Consiglio Comunale, con la partecipazione di tutta la popolazione, per rafforzare il peso dell'Amministrazione Comunale in questa delicata partita
Partita che va giocata raccordandosi con gli altri comuni del casertano interessati, con tutti gli organismi sovracomunali e con l' ANCI (associazione nazionale comuni italiani).
ANCI e Poste Italiane hanno concordato e firmato un Protocollo d’Intesa per la realizzazione di servizi comunali ai cittadini che all’art. 3, recita: “Poste si impegna, nello sforzo di ottimizzazione della propria presenza territoriale, a tenere conto sempre e in ogni caso delle esigenze della clientela, diverse da comune a Comune ed a sviluppare sinergie sempre più efficaci con il sistema dei Comuni. Poste si adopererà per informare preventivamente i comuni interessati in merito agli interventi di razionalizzazione della rete degli Uffici Postali, al fine di instaurare, ove possibile, un dialogo volto ad individuare le eventuali soluzioni meglio compatibili con i bisogni della popolazione”.
Va , quindi, chiesto a Poste Italiane, interessando l'Anci, i nostri parlamentari (nazionali e regionali) di aprire subito un confronto costruttivo con le Amministrazioni locali , al fine di giungere a soluzioni condivise che, pur tenendo conto delle ragioni di contenimento della spesa, non determinino  una riduzione dei servizi a scapito dei cittadini.
E 'inaccettabile che si continui a infierire sui piccoli centri abitati, sulle zone montane e sulle fasce svantaggiate della popolazione , peraltro ,in un contesto di continuo aumento delle tasse.
Non bisogna perdere tempo. Un ritardo potrebbe essere fatale.
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