giovedì 5 giugno 2014

LA NUOVA TANGENTOPOLI 
Venti anni da “mani pulite” sono trascorsi invano. Quasi non passa giorno senza che le cronache ci raccontino di  nuovi episodi di corruzione. Dopo l'Expo 2015 è ora la volta dell'affare Mose a Venezia, che coinvolge imprenditori, funzionari pubblici, politici in uno stretto legame. 
Vi sono differenze sulla corruzione degli anni 90 e su quella al tramonto della seconda repubblica.
La corruzione degli anni novanta era diffusa e però riportava ogni sua motivazione all'interno dei partiti politici. Non era escluso anche allora che ci fosse chi rubasse per se' ma se individuato era destinato all'emarginazione e ad essere prima o dopo scoperto per il malaffare.
Ai nostri giorni la corruzione ha dimensioni di gran lunga piu' estese. Secondo l'Unione Europea in Italia essa vale 60 miliardi l'anno, poco meno di quanto spendiamo per il Servizio Sanitario o per l'istruzione pubblica.
Oggi, anche quando coinvolge uomini politici, esponenti di partito, non  ha piu' il rivestimento ed i colori dei partiti politici; essa e' divenuta esasperatamente individuale.
I corrotti di oggi rubano per loro. Non a caso le cronache titolano sulla casa di Scajola con vista sul Colosseo, la villa di Galan restaurata, su stipendi “da corruzione”a politici, magistrati, generali.
Siamo il paese piu' corrotto d'Europa, perchè abbiamo la classe dirigente tra le più inadeguate del mondo.

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