Trentuno anni fa , eravamo appena usciti dalla stagione del terrorismo, la crisi economica mordeva...... ma arrivò l'urlo.
Era l'11 luglio 1982, gli azzurri vincevano contro la Germania nella finale del Mondiale di Spagna.
Chi, come me, ha vissuto quella serata non dimenticherà l'urlo di Tardelli, la gioia di Pertini e quella frase del telecronista Martellini gridata tre volte con la voce emozionata
Campioni del mondo Campioni del mondo Campioni del mondo
Eravamo andati ai Mondiali con una nazionale che tutti gli esperti di calcio dicevano che non era un gran chè, eppure vincemmo.
L'urlo di Tardelli sembrò
scuotere gli italiani e l'Italia di allora non se la passava bene.
Come ha scritto il giornalista Carlo Cipiciani ” oggi al nostro Paese servirebbe di nuovo quell’urlo. Per ricordare che non è mai finita, che non si è mai battuti in partenza, che tutto può sempre cambiare: una cosa stupida, come una partita di pallone, o una cosa seria, come la nostra vita. Pochi mesi dopo, l’Italia sembrò improvvisamente risorgere…
Sarebbe bello che ci fossero in giro 60 milioni di Tardelli, in questi giorni.”
Come ha scritto il giornalista Carlo Cipiciani ” oggi al nostro Paese servirebbe di nuovo quell’urlo. Per ricordare che non è mai finita, che non si è mai battuti in partenza, che tutto può sempre cambiare: una cosa stupida, come una partita di pallone, o una cosa seria, come la nostra vita. Pochi mesi dopo, l’Italia sembrò improvvisamente risorgere…
Sarebbe bello che ci fossero in giro 60 milioni di Tardelli, in questi giorni.”
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