Ho seguito, l'altra sera su Rai 2, la nuova trasmissione condotta da Nicola Porro “ Virus, il contagio delle idee".
Si è
parlato , tra l'altro, della situazione dei rifiuti in Campania ,
con collegamento con Giugliano, dove c'erano i rappresentanti
dei movimenti che si battono contro i rifiuti tossici, i quali hanno
aspramente criticato il giornalista accusandolo di disinformazione.
Porro aveva affermato che il problema dei rifiuti in Campania
sarebbe la conseguenza della scarsa percentuale della raccolta
differenziata e dal rifiuto dei cittadini campani
dei termovalorizzatori.
Il vero
problema in quelle zone che vede Giugliano come epicentro della
cosiddetta Terra dei fuochi non è lo smaltimento dei rifiuti urbani.
Il dramma è lo smaltimento dei rifiuti industriali. Vernici, scarpe,
gomma, lavatrici, frigoriferi, televisori,amianto
e tutto quanto è difficilmente smaltibile, per
anni è stato sotterrato nelle campagne delle province di Caserta e
Napoli. E quei terreni stanno restituendo quel veleno nei prodotti
coltivati in quelle campagne. E'
naturale, quindi, che la popolazione si indigni quando si affronta il
problema e non si fa riferimento ai rifiuti tossici in buona
parte venuti dalle aziende del Nord. Il vero
problema in quelle zone , dove ci si ammala di tumore molto più che
altrove, non è se fare o meno il termovalorizzatore, il problema è
bonificare terreni in cui si producono ortaggi avvelenati.
E pensare
che quella una volta era la
Campania felix, ...oggi infelix.
Sentite
il brano della cantautrice Agnese Ginocchio, da
sempre schierata in prima persona contro lo
scempio ed il disastro dei rifiuti in provincia di Caserta, Napoli e
Campania.
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