lunedì 3 dicembre 2012

                                               LIBERTA'  E'  PARTECIPAZIONE

Ieri sera si sono concluse le primarie del Partito Democratico, ha vinto Bersani come era nei pronostici. 
Io non sono andato a votare né al primo né al secondo turno. Forse per pigrizia, forse perché la politica non mi attrae più come un tempo.
Ho seguito questo eccezionale evento democratico attraverso la televisione e devo dire che sono rimasto colpito dal fatto che tante persone, in un periodo di forte disaffezione verso la politica, siano andate a votare e abbiano fatto ore di fila pur di esprimere la loro opinione.
E’ segno che in molti sta crescendo la domanda di partecipazione che non sia solo quella della partecipazione alle manifestazioni pubbliche, ai cortei che da tempo ha dimostrato la sua insufficienza..
La gente vuole sapere di più, vuole contare di più nelle scelte, non vuole limitarsi ad attribuire una delega in bianco ogni 5 anni mettendo una crocetta sulla scheda elettorale.
Insomma una partecipazione più complessa  capace di  mettere in circolazione la competenza dei cittadini a giudicare i fatti pubblici. E Dio sa di quanta partecipazione di questo genere c’è bisogno.
Anche a livello locale.. Molto spesso si parla a vanvera.
Mentre scrivo queste mie considerazioni mi vengono in mente Giorgio Gaber e il teatro Alfieri di Torino, che ho  frequentato per un certo periodo, negli anni 70, con alcuni amici e colleghi, accettando, per risparmiare il biglietto piuttosto caro per le nostre tasche, di fare la claque.
Lì,  ho sentito la prima volta il grande Giorgio Gaber e la sua geniale canzone  “ Libertà è partecipazione”, quanto mai attuale.
 “Libertà non  è stare sopra un albero”, a guardare cioè le cose a distanza, caso mai  a criticare tutti, a lamentarci di tutto, dalle tasse ai  problemi di tutti i giorni.
Pensiamo che la libertà  sia solo il diritto di voto con il quale decidiamo di farci rappresentare?
"Libertà non è neanche avere un'opinione": bisogna avere un'opinione , ma questo non basta, perché se non ci si confronta si incorre nel rischio di restar chiusi dentro un solo modo di vedere le cose, il nostro, parziale, ristretto  incapace di maturare se non si confronta..
“Libertà non è uno spazio libero",  in cui poter dire e fare quello che si pensa e si vuole : se non coinvolgiamo altri la nostra opera è inutile, forse deprimente e a rischio di ledere la libertà altrui.
Ma  sentiamo la canzone il cui ritornello “libertà e partecipazione” vale più di ogni discorso o commento.



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