sabato 16 gennaio 2010

RISPOSTA AD UN COMMENTO

Ho ricevuto un post che utilizza parole forti e che non pubblico perché potrebbe dare luogo a commenti con termini altrettanto e forse più forti da parte dei visitatori del blog e che pertanto sarei obbligato ugualmente a non pubblicare. Tuttavia, rispondo all'autore del post perché a me si rivolge e a me pone delle domande. Ma prima non posso non osservare che questo blog riporta notizie, commenti, considerazioni , talvolta fortemente critiche ma mai offensive o calunniose . Il nostro lettore non farebbe fatica a riconoscerlo se fosse meno prevenuto e non fosse disposto ad alterare la verità per non vedere il vedibile e per non udire l’udibile.
Io non faccio per niente fatica a pensare (e a dire, come in effetti dico) che i miei colleghi consiglieri sono tutte oneste e brave persone, prese singolarmente. Eppure c’è un meccanismo strano che li porta a soffocare la coscienza, ad accettare passivamente quello che decide qualcun altro, magari presentando le cose in maniera fuorviante. E’ piuttosto lungo l’elenco dei provvedimenti presi , non proprio indirizzati verso l’interesse pubblico, ma piuttosto verso quello privato. Un esempio emblematico ci viene dalla vicenda del P.I.P., di fronte alla quale chi ha la responsabilità politica, anche per il solo fatto di essere l’assessore al ramo, avrebbe dovuto avere la sensibilità di dimettersi. Questo, se si vuole conservare alla politica un minimo di valore etico.
Queste cose il gruppo di minoranza le ha denunciate in pubbliche assemblee, con manifesti, volantini. Se le cose non stanno così ,la maggioranza ha tutto il diritto di poterlo chiarire ai cittadini, confrontandosi con l’opposizione in modo civile e democratico. E’ così che si fa crescere culturalmente,socialmente e politicamente il paese. Tutto il resto sono chiacchiere e appartiene a chi da sempre ha inquinato la vita politica locale e ha creato, senza scrupoli, nel paese divisioni, odi e inimicizie senza pensare alle conseguenze. Potrei fare al riguardo innumerevoli esempi.
Sarebbe ora che tutti facessero una seria riflessione su questo e la si smettesse una volta per sempre di ribaltare la verità.
E veniamo alla legalità, il cui significato non sembra abbastanza chiaro( nessuno ha mai lontanamente pensato che qualcuno abbia potuto mettere in saccoccia un solo centesimo, anzi in molti casi penso che ci abbia rimesso. Ma non è solo l’onestà personale che si richiede ad un amministratore pubblico, il quale deve principalmente avere a cuore il rispetto della legalità).
La legalità è la pratica delle leggi, il rispetto delle regole. Sono le regole che danno ordine ed equilibrio ad una società grande o piccola che essa sia.
Senza regole una società giusta e libera non esiste. E per dirla con il cardinale Tettamanzi :
“ Occorrono, dunque, delle «regole di convivenza». E non può esserci arbitrio alcuno nell’applicazione di tali regole: non c’è distinzione tra il “mio” amico e il “mio” nemico, tra quello che appartiene alla “mia” parte e quello che non appartiene alla “mia” parte. In realtà, la “mia” parte non può che essere quella del bene comune, della ricerca costante di questo stesso bene, «meta e impegno che unifica gli uomini al di là della diversità dei loro interessi»
Così mi piace pensare ad Amministratori locali rispettosi della legalità, non per vuoto formalismo, ma perché convinti della “sostanza” della legalità, pienamente consapevoli che anche da lì passa la strada del bene comune.
Mi piace, insieme, pensare ad Amministratori locali “custodi” della giustizia, nemici dell’arbitrio, difensori della legalità e della pratica delle leggi.
A nessuno – tanto più a chi, come voi, amministra il pubblico bene – è lecito piegare la norma a proprio uso e consumo o ad uso e consumo dei propri “amici”!

Se pensiamo alle assunzioni, al Peep, al PIP,ai bilanci falsati che si stanno ripercuotendo negativamente soprattutto sulla popolazione più debole, agli incarichi ai soliti noti ( l’elenco potrebbe continuare), si può dire che le regole siano state rispettate ? si può dire che la norma non sia stata piegata ad uso e consumo proprio e dei propri amici? Si può dire che tutti i cittadini, i loro figli, siano stati trattati allo stesso modo ? Anche su questo sarebbe necessario un serio e approfondito esame di coscienza.
Certo, un’osservanza assoluta di regole giuste non sarà mai universale. Ognuno di noi è un essere umano, che si porta dietro ogni giorno tutte le sue imperfezioni, e che non potrà mai architettare e praticare forme di convivenza perfetta. Ma, in questi confini, conta la direzione del percorso che ognuno imbocca , la scelta consapevole, e la sua applicazione concreta, di tendere ad un modello di società basato sul rispetto dell'altro e dei suoi diritti. L’esercizio del “potere” con arroganza e prepotenza porta prima o poi allo scontro. Se si vuole , invece, come sarebbe auspicabile , una convivenza pacifica bisogna cambiare strada, cambiare percorso, non a chiacchiere ma nei fatti.
Un’ultima precisazione. Nonostante tutto, la minoranza sin dall’inizio dell’amministrazione ha offerto collaborazione, ha fatto appello al senso di responsabilità di tutti, al bisogno del Comune di essere amministrato in serenità. Ma la maggioranza è stata sorda a qualsiasi richiamo. Perché ci si possa fare un’idea dei tentativi posti in essere da me e dalla minoranza per stabilire con la maggioranza un clima di collaborazione ti riporto il testo della dichiarazione ufficiale(risulta agli atti)del capogruppo di minoranza in occasione di una nostra protesta, che ci portò a non partecipare ai consigli comunali per alcuni mesi:

“Io sono qui solo per far presente che la minoranza non parteciperà al Consiglio.
Le riunioni passate hanno dimostrato che mancano le condizioni per un civile e costruttivo confronto. Tutto è già deciso e addirittura si tenta di non far parlare la minoranza. I suoi interventi infastidiscono.
Il presidente del Consiglio, che dovrebbe tutelare i diritti e le prerogative del Consiglio Comunale e dei singoli consiglieri comunali e quindi essere super partes, è apertamente schierato; anzi pone in essere comportamenti provocatori nei confronti della minoranza ed in particolare del consigliere Amedeo Izzo.
Il ruolo della minoranza è quello del controllo, e perché no della critica, ma questo dà fastidio e si impedisce di esercitare un sacrosanto diritto stabilito dalla legge.
Ci manca solo l’aggressione fisica. Siamo all’emergenza democratica.
In sostanza la maggioranza pensa: Quà, comando io,e se tu minoranza ti permetti di parlare è perché vuoi solo dare fastidio, rompere le scatole.
E partendo da questa idea pratica la politica della demonizzazione dell’avversario.
Voglio solo portare due esempi, ma ne potrei farne molti di più.
Nella seduta dell’ultimo Consiglio Comunale ho proposto la sospensione della riscossione delle acque reflue. Al di là delle disquisizioni di carattere giuridico sul fatto se il canone è dovuto o meno, avrebbe dovuto essere chiaro a tutti che ci trovavamo di fronte ad una palese disparità di trattamento dei cittadini.
Qualsiasi Consiglio Comunale avrebbe voluto vederci chiaro e avrebbe aderito a tale proposta. Invece qui, ci fosse stato un solo consigliere, dico uno, che avesse detto “ Sistemiamo prima le cose e poi passiamo alla riscossione".
La mia proposta è stata fatta passare come un tentativo di non far incassare i soldi. L’ha fatto capire apertamente il Sindaco quando ha detto “ alla minoranza dispiace che il Comune incassa soldi” o qualcosa di simile.
Un altro esempio. Il Consigliere Amedeo Izzo circa un mese fa in Consiglio Comunale lanciò una proposta che non mi trovava per niente d’accordo. Azzerare la Giunta per riorganizzare l’Amministrazione con il coinvolgimento della minoranza.
Quando giù, dopo il Consiglio l’ho rimproverato per tale proposta, peraltro ingenua come ingenuo è lui pur alla sua età, sapete come mi ha risposto ? “ Mena questo paese deve essere amministrato e pacificato”. Se si riesce a organizzare un’amministrazione seria, subiamo". Questa è la sensibilità del consigliere Izzo e della minoranza.
E invece, per compattare la maggioranza, chi ha tutt’altri interessi, l’ha presentata come il tentativo furbesco di far fuori qualcuno. Figurarsi se la minoranza da importanza alla carica di Domenico Izzo. Casomai è preoccupata dello sfacelo morale che porta ad ambire tali cariche.
Cari consiglieri, quando si ragiona in questi termini, quando si considera l’avversario politico come il nemico da combattere , allora è evidente che vengono meno le condizioni per il civile confronto come quello che dovrebbe svilupparsi in Consiglio Comunale. Perciò la minoranza non parteciperà al Consiglio”.

Ma ci sono stati altri approcci,anche questi miseramente falliti. Come vedi chi ha una concezione medioevale della politica, da guelfi e ghibellini, non è certo la minoranza che, stanne certo, ha tutt’altra idea della politica. Noi ora, agiamo per legittima difesa, nostra e dei cittadini che rappresentiamo. Siamo, comunque e nonostante tutto, aperti al dialogo,ma non vedo all’interno della maggioranza persone che hanno la volontà e il coraggio di percorrere questa strada.

Sono stato lungo, ma penso che sia comunque utile discutere di queste cose. Come diceva un nostro simpatico concittadino “alla prossima”..... discussione

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