PENSIONE A 70 ANNI?
I contributi previdenziali versati da chi lavora non basteranno più per pagare le pensioni ai troppi pensionati di vecchiaia.
Stando
ad
un rapporto dell’OCSE ’Italia
rientra nel ristretto gruppo di paesi in cui l’età “normale”
di pensionamento potrebbe avvicinarsi, e in alcuni casi
raggiungere, i
70 anni nei
prossimi decenni.
Una
prospettiva che avrà conseguenze profonde sull’organizzazione
delle famiglie, sulla salute dei lavoratori e sulla stessa idea di
vecchiaia.
Alla base di questo allungamento dei tempi per andare in pensione c’è un fenomeno ben noto ma
sempre più pressante: l’invecchiamento della popolazione.Nei Paesi Ocse, il numero di persone con almeno 65 anni rispetto a chi si trova in età lavorativa (tra i 20 e i 64 anni) cresce in modo costante e strutturale. Nel 2000 gli over 65 erano in media 22 ogni 100 persone in età da lavoro. Nel 2025 il rapporto sale a 33 su 100, e le proiezioni indicano che nel 2050 si arriverà a 52 anziani ogni 100 lavoratori.
Questo significa che, passo dopo passo, la base di chi lavora e versa contributi si restringe, mentre il numero di chi percepisce pensioni aumenta. Per mantenere in equilibrio i conti, i sistemi previdenziali reagiscono in due modi: chiedendo di lavorare più a lungo e, spesso, accettando che l’assegno futuro sia meno generoso rispetto al passato.
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