L'ITALIETTA DI OGGI
Sono
passati trent'anni da quel lontano 1994, anno in cui con le elezioni si pose fine alla cosiddetta
prima repubblica.
Scomparvero la democrazia cristiana e
il partito socialista che dal 63 avevano insieme guidato il paese
facendolo diventare agli inizi degli anni 90 la quarta potenza economica e industriale del mondo.
Poco o niente a che vedere con l'italietta di oggi.
Dagli anni 90 il paese non cresce e se non cresce non ci sono soldi da dividere. I salari che una volta consentivano una vita dignitosa si sono ridotti, il lavoro manca o se si trova si trova con basse retribuzioni,l'assistenza sanitaria una volta gratuita è di fatto oggi privilegio di pochi, il resto è sotto gli occhi di tutti.Poco o niente a che vedere con l'italietta di oggi.
Siamo la nazione europea col maggior tasso di analfabetismo funzionale, solo di poco dietro alla Spagna .
Abbiamo una TV nazionale che rimbecillisce sempre più la gente con trasmissioni del tipo "Ballando con le stelle", reclamizzata perfino nei TG e fatta passare come l'evento più importante dell' anno prima di passare il testimone della staffetta al Festival di San Remo .Abbiamo una classe politica di infimo livello, dominata da personaggi volgari, ignoranti, privi del minimo senso di dignità, considerando i ruoli che rivestono.
Le trasmissioni di approfondimento politico sono riunioni da cortile, frequentate da gente che parla urlando l'una sull'altra e da giornalisti che invece di esprimere giudizi critici, svolgono, sempre e comunque, la funzione di avvocati difensori di partiti politici .
La corruzione dilaga ad ogni livello, favorita da leggi compiacenti, confezionate ad hoc da chi ne trae vantaggi, elettorali e non. Siamo diventati un paese privo di memoria storica, lasciato cadere in mano di nostalgici di un sciagurato passato .
Siamo di fatto talmente insignificanti da essere messi in crisi o da essere orgogliosamente esaltati da due righe scritte in un tweet da un bullo , per quanto l'uomo più ricco del mondo, che si intromette indebitamente negli affari di un paese sovrano .
Abbiamo sedicenti "patrioti", che pretendono di essere considerati tali per avere , in passato, tenute segregate per numerosi giorni su una nave in pieno inverno decine di disgraziati , dei quali molti bambini e donne, ma contemporaneamente esultano se un riccone, dedito a droghe , denigra uno dei tre poteri democratici stabiliti dalla nostra Costituzione.
Uno di questi "patrioti" è quello che fino a pochi anni fa avrebbe spaccato in due l'Italia e si puliva il c..lo con carta igienica tricolore.
L'altra "patriota" è quella che pensa di difendere i sacri confini del suolo italico trasferendo a 7 /8 alla volta in terra straniera i più sfortunati tra i disgraziati , a suon di centinaia di migliaia di euro alla volta.
Nell'arco della mia vita ho dovuto assistere ad una deriva vergognosa di tutta la società, iniziata dai primi zotici volgari guidati da Bossi, proseguita poi con la rottura della diga della moralità pubblica del berlusconismo, la supponenza e la volgarità dell'antipolitica, del vaffanculismo grillino, fino ad arrivare al riemergere di nostalgici fascisti che ora, opportunisticamente, si sforzano a riciclarsi .
Negano di esserlo, ma lo sono nei fatti, nelle parole che si lasciano sfuggire, nelle leggi che approvano, nell'individuare presunti nemici, compresi i "comunisti" (razza ormai estinta) e restando indifferenti di fronte alle azioni dei camerati in camicia nera .
A chi è nato dopo di me ed ha conosciuto solo questa gente che ho citato sarà difficile capire, ma a confronto di costoro posso assicurare che i politici del passato, per quanto non tutti di buona qualità , erano o appaiono oggi come dei giganti, a prescindere dai partiti in cui militavano.
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