giovedì 27 giugno 2024

PNRR E AREE INTERNE: UN'OPPORTUNITA' MANCATA

 

Uno degli obiettivi principali del PNRR è la riduzione dei divari territoriali, in particolare alleviando le difficoltà dei paesi nelle aree interne. Tuttavia, a me sembra sembra che ci si sia concentrati più sulla velocità di spesa che sulla creazione di una strategia di intervento efficace.
 Più che un programma partecipato dal basso, sembra che sia stato imposto dall'alto, come dimostra il bando per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici.
I Comuni con meno di 5.000 abitanti sono stati chiamati a presentare progetti in meno di tre mesi. Questo ha reso difficile la pianificazione di interventi coerenti e basati su metodologie partecipative delle comunità locali. 
Il risultato? Le risorse sono state destinate solo a pochi luoghi con l'intento di creare "eccellenze", lasciando il resto del territorio in una condizione di marginalizzazione.
Non è creando isolati punti di eccellenza che si combattono le disuguaglianze territoriali. In assenza di una strategia di rinascita territoriale, molte risorse rischiano di essere utilizzate per progetti privi di una visione a lungo termine.
Alcuni interventi,poi, ippodromi, di  come la realizzazione di campi di padel o "per illuminare la storia", appaiono stravaganti,  del tutto inutili e scollegati dalle vere esigenze dei territori.
Inoltre, non si è tenuto conto del rapporto tra investimenti e spesa corrente. Senza adeguata pianificazione, molti progetti non saranno sostenibili e non dureranno nel tempo.




                              

venerdì 14 giugno 2024

 LEGGENDE DELL'AGRO TREBULANO

L'agro Trebulano è ricco di storie e leggende che riflettono la sua lunga storia e la cultura locale.
MONTE FRIGENTO
 Tra le varie leggende che si tramandano i Trebulani di generazione in generazione, c'è quella circa una chioccia con pulcini d'oro, nascosta dalla cittadinanza, fuggita in massa dalla patria,  nell'area dove si svolse l'aspra battaglia fra Cartaginesi e Romani, i quali, guidati da Fabio Massimo, sottomisero con le armi la città, defezionata con moltissime altre, dopo la disfatta Romana di Canne.
L'gro Trebulano è ricco di selve, di grotte e di sorgenti e vi si innalzano il Monte Frigento e il Monte Melanico, oggi Monte S. Angelo.
Un motto locale dice: “Frient, funtane cient”, a causa della ricchezza di acque. La zona era abitata già nella protostoria e, vuole una leggenda, vi si praticavano, per esempio nella Grotticella di Cisc Cupu, cerimonie religiose e riti propiziatori finalizzati al recupero della salute, in generale, e della fertilità delle donne, in particolare.
Altra leggenda, ripresa come la prima da Giuseppe Pendolino, riferisce che, quando, in viaggio per Roma, il Principe degli Apostoli volle evangelizzare i territori trebulano e alifano, giunto là dove sta la borgata S. Pietro, nei pressi di Liberi, fu minacciato di lapidazione da certi sacerdoti e, per sfuggire alla morte, si rifugiò sul Monte Friento, nella grotta Ballaturo (= ballatoio = sporgenza di roccia? Dal lat. med. Ballatorium)
In quella circostanza, l’arcangelo Michele venne presso di lui a proteggerlo e a confortarlo. Allorché, in seguito, S. Pietro poté rimettersi in viaggio, l'arcangelo elesse dimora nell’antro. Gli abitanti del luogo, però, al fine di sfrattarlo, installarono un allevamento di porci sopra la spianata antistante la grotta.L’arcangelo, allora, si portò in zone salutari e accoglienti: con un primo balzo raggiunse Ciampelìce (= ciamp’ ‘e licia? = orma di pietra o sulla pietra?), a Valle Friento, e dove posò il piede lasciò l’impronta e fece sgorgare una polla denominata, oggi, “Fontana che sorge”; col secondo, fu in località Cerrito (= bosco di cerri); col terzo entrò nella caverna alle Logge di Profeti, sul Monte Melanico, e ne prese possesso.
Le due narrazioni conservano ancora e trasmettono la memoria di antichi riti pagani e di persecuzioni anticristiane nella zona, ad opera di gentili prima e poi di Longobardi. Questi ultimi erano rinomati allevatori di suini oltre che di cavalli; in più, dopo la conversione al cristianesimo, manifestarono profonda venerazione per S. Michele.
Per questo, il secondo racconto  pare riferirsi altresì a tre probabili luoghi di culto pagani diventati, in seguito, traguardi successivi nella progressione del culto reso dai Longobardi al Santo, nel territorio trebulano.Per quanto concerne l’ultimo traguardo, quello sul monte Melanico, v’è da far rilevare che, quando tra gli anni 862 e 866  la Chiesa consacrò  la caverna a S. Angelo, già da tempo venivano ad essa riconosciuti poteri taumaturgici: infatti, un ignoto monaco benedettino riferì, nella sua Historiola, che l’antro stillava acqua, vi si manifestavano prodigi divini e, dopo la consacrazione, si ebbero in esso prove continue di guarigioni miracolose (cfr. Chronicon Casinense, 29, 35-40).
La grotta-santuario è tuttora meta di devoti, nelle festività dell’8 Maggio e del 29 Settembre. All’interno della caverna, sopra la parete tra i due ingressi, due stalattiti hanno l’aspetto di mammelle di donna. L'immaginazione dei devoti e la tradizione vi vedono il seno della Madonna. Una delle due si presenta pendente, “inaridita”, per essere stata toccata, si dice, da mano sacrilega. L’altra è turgida; da essa trasuda acqua e, a goccia a goccia, si raccoglie in una vasca sottostante. 
Si crede che il liquido, se applicato sulla faccia e sulle palpebre, prevenga le rughe e la cecità, insomma, l'invecchiamento. Anche le polimorfe formazioni del soffitto stillano acqua purissima ritenuta acquasanta; le gocciole bagnano il pellegrino che visiti il santuario, “eppure”, ha scritto il Pendolino, nel 1959, “esci dalla porta settentrionale e (Miracolo!...) non sei più bagnato”.

domenica 9 giugno 2024

 DAL MIO DIARIO

 

La vita ci riserva spesso delle sorprese umane che mai avremmo immaginato.
È difficile trovare le parole giuste per esprimere la delusione e l'amarezza che provo di fronte a comportamenti che hanno il sapore dell'incoerenza, dell' ipocrisia, dell'opportunismo.  
La coerenza e l'integrità sono pilastri fondamentali per chi sceglie di impegnarsi nella vita politica e vederli calpestati è un colpo al cuore.

giovedì 6 giugno 2024

Piccoli comuni: dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 20mln per interventi di sicurezza stradale

Pubblicato il decreto del Capo del Dipartimento per le opere pubbliche e  le politiche abitative del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la relativa graduatoria, per l’anno 2024. 
Tra gli interventi ammessi al finanziamento il progetto presentato dal Comune di Pontelatone per la "MESSA IN SICUREZZA E MANUTENZIONE STRADALE DELLA STRADA URBANA SEMICIRCUMVALLAZIONE NELLA FRAZIONE TREGLIA DI PONTELATONE*VIA SEMICIRCUMVALLAZIONE FRAZ TREGLIA*RIFACIMENTO PAVIMENTAZIONE MARCIAPIEDE, BARRIERE DI PROTEZIONI E ASFALTO SEDE STRADALE".Importo finanziato €149.000.Il decreto sarà operativo una volta registrato dagli organi di controllo.
 

  Pontelatone e la Sconfitta dell’Intelligenza Civica Nel cuore dell’entroterra casertano, in una terra che profuma di storia, fatica e vino...