sabato 27 maggio 2023

DON MILANI A CENTO ANNI DALLA NASCITA 

Oggi 27 maggio si celebra il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, un villaggio in Toscana, dove don Lorenzo arrivò nellìautunno del 1954, ufficialmente trasferito, ma di fatto esiliato per non aver rispettato le direttive vaticane di votare e far votare Democrazia Cristiana alle elezioni politiche del 1953.
 Una delle principali eredità  che ci ha lasciato Don Milani è il suo approccio all'educazione e alla formazione dei giovani. Egli credeva fortemente nell'importanza di offrire un'istruzione di qualità a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro origine sociale o dal loro contesto familiare.
Fondò la scuola di Barbiana, un'istituzione informale  dove insegnò ai giovani emarginati provenienti da famiglie povere.
 Quando in questi mesi abbiamo sentito invocare il merito come pilastro di una scuola che deve mandare avanti “i migliori”, quando il merito è stato aggiunto persino nella dicitura del nuovo ministero dell’Istruzione, ignorando volutamente che l’abbandono scolastico in Italia è tra i più alti d’Europa, forse a molti di noi, più anziani, sarà tornata in mente quel ::non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra disuguali»,  una delle frasi più celebri di quel libretto straordinario “Lettera a una professoressa” che nel lontano 1967 ha costretto la scuola italiana a riflettere sulle sue mancanze e, piaccia o no, ha nutrito la ribellione verso l’istruzione classista che di lì a poco avrebbe animato la contestazione studentesca. 
Erano altri tempi, è vero,  quando Don Milani contrapponeva la formazione scolastica dei figli di operai e contadini a quella dei figli dei padroni, eppure mai come adesso, con le disuguaglianze crescenti e con una popolazione scolastica composta im buona percentuale da figli di immigrati, l’insegnamento di quel grande prete visionario dovrebbe far da guida ai nostri giorni scomposti.

. .   Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri.
don Lorenzo MIlani (“lettera ai cappellani militari”)

 

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