mercoledì 12 settembre 2018

PROVIAMO A COSTRUIRE UNA LISTA UNITARIA


Con il tempo ho perso la serenità, non si può amministrare con troppe difficoltà che pesano sempre più, andare avanti è diventato difficilissimo se non impossibile (Terenzio Di Censo,sindaco di Introdacqua)
Per fare il Sindaco oggi bisogna essere dei pazzi (Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia)
Avete un nemico? Candidatelo a fare il sindaco. Sicuramente non gli state facendo un favore (Gaetano Satriale,ex sindaco di Ferrara)
Sono solo alcune di recenti e piu vecchie affermazioni di sindaci e ex sindaci , per dire che amministrare un comune è assai difficile e complicato. Non è stato mai facile, ma oggi è davvero molto difficile perchè: non ci  sono abbastanza soldi per assicurare servizi efficienti, mancano le risorse umane, le procedure sono sempre piu’ complicate, una crisi pesante impoverisce le famiglie e le aziende e accentua gli interessi particolari e gli individualismi, le aspettative da parte dei cittadini sono crescenti e i comuni vengono lasciati soli di fronte al peso dei problemi e alla sfiducia verso le istituzioni. 
Questo non vale solo per i comuni grandi.
Anche amministrare un piccolo comune come Pontelatone non è un gioco.
Ci vuole tempo, il proprio tempo libero, perchè non è una professione, non è  un  mestiere; ci vuole passione, perchè, anche se non si viene capiti o si è capiti male, si deve andare avanti; ci vuole umiltà, perché amministrare non vuol dire fare ciò che si vuole con le cose degli altri ma fare ciò che è meglio per la comunità; ci vuole coraggio, perché in paese ci si conosce tutti e, si sa, governare significa scegliere e scegliere significa scontentare inevitabilmente qualcuno che diventa tuo nemico giurato; ci vogliono competenze che non si acquisiscono dall'oggi al domani in vista delle elezioni ma attraverso lo studio, l’applicazione, l’esperienza.; è indispensabile una dose non insignificante di esperienza nella macchina comunale perche’ altrimenti decidono tutto i dipendenti comunali al posto degli eletti dai cittadini.
Soltanto a queste condizioni è possibile fare buona amministrazione. Naturalmente, l’onestà, l'etica, la volontà di cambiamento, sono fattori utili. Ma dalle competenze non è possibile prescindere. Perché governare è anche un’arte, che si impara facendo bottega. Illudersi di cambiare la cattiva politica senza gli strumenti propri della politica, finisce per diventare una presa in giro dei cittadini e degli elettori.
La prossima primavera, nel maggio del 2019, Pontelatone sarà chiamata ad eleggere il Sindaco ed il Consiglio comunale per il quinquennio 2019-2024, in una situazione politico-amministrativa difficile e in un clima di conflittualità che ha compromesso persino forti rapporti di amicizia. E in una situazione come questa occorre saper riflettere per trovare la giusta strada per il futuro.
.La complessiva esperienza fallimentare delle Amministrazioni degli anni passati dovrebbe suggerire a tutti di usare accortezza e grande ponderazione nelle scelte future che riguarderanno l'amministrazione del paese.
Al riguardo ritengo doversi cominciare sin d'ora costruire  intorno al candidato sindaco (che, una volta eletto, evidentemente non puo farcela da solo) una lista unitaria, fatta di persone   responsabili e preparate, espressione di gruppi politici che si sono fronteggiati nel passato ma che avvertono, in un momento di difficoltà, la necessita’ di unire il paese e di lavorare insieme per il bene comune.
Una lista, una squadra, composta da giovani e meno giovani, un giusto mix di rinnovamento e di esperienza.   (bisogna  sì eliminare il vecchio modo di fare politica ma non certamente l’esperienza che può essere di grande aiuto alle nuove generazioni che si affacciano in politica).
Una squadra forte e coesa capace di prendere decisioni anche impopolari se necessario ( e lo è!) per proiettare Pontelatone verso la sua rinascita.
Una squadra con un programma amministrativo che sappia valorizzare e far fruttare le risorse paesaggistico-ambientali, enogastronomiche e storico- culturali di cui .il nostro territorio e’ ricco.
Un programma che sia preparato dai candidati insieme ai cittadini e dove siano individuati quattro o cinque obiettivi importanti, concreti, che si possono e si devono realizzare.
Un programma e la successiva azione amministrativa che sappiano coniugare le risorse naturali e storiche con i bisogni sociali ed economici delle persone, in grado di migliorare quello che abbiamo e dolcemente, ma velocemente, di darci una fisionomia turistica di qualità.
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, non possiamo buttare dalla finestra altri 5 anni. Pontelatone non ce la farebbe a reggere la somma di un’altra mediocre amministrazione.
Pertanto, basta con le tifoserie e i personalismi se si vuole dare una speranza, una prospettiva a questo nostro paese. 

5 commenti:

Unknown ha detto...

Daccordo!Con i tempi che corrono prendere un iniziativa politica o è da pazzi o è da eroi!...conoscendoti opto per la seconda. La tua presenza è una garanzia non solo per il popolo di Pontelatone, ma di tutto il mandamento! Si!... Per questo che ormai si deve parlare di "mandamento" e non per più per il "piccolo" campanile. Sei una risorsa e non un "vecchio"!...tempo,competenza,onestà e soprattuto PASSIONE sono il biglietto da visita per farti dire ancora la tua...CREDICI!

Amedeo Izzo ha detto...

Ma no, nessun eroismo. La mia è semplicemente passione per la politica che coltivo fin da giovanissimo. Accompagnata dall'amore per il mio paese che vorrei migliore.
Per il resto,non mi pongo altro obiettivo se non quello di mettere la mia esperienza nel settore della pubblica amministrazione a disposizione dei giovani che devono formarsi come nuova classe dirigente locale.
D'accordissimo con te quando dici che " ormai si deve parlare di mandamento". Sono da tempo convinto (vedi anche mio Post http://amedeoizzo.blogspot.com/2013/05/un-unico-comun-e-con-il-trasferimento.html) che bisogna realizzare quanto meno una maggiore integrazione tra i quattro comuni dell'ex mandamento formicolano.Dobbiamo abbandonare e consegnare definitivamente alla storia uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del nostro territorio, cioè il campanilismo. Altrimenti un vero sviluppo delle nostre zone non sarà possibile.Trovo assurdo che in una epoca fortemente globalizzata ognuno continui a coltivare il proprio orticello. Bisogna mettere insieme le risorse, le potenzialità dei nostri Comuni, bisogna fare come si diceva una volta sistema. Quiesta integrazione dei Comuni, oltre che a far risparmiare sui costi dei servizi con conseguenti tasse più leggere per i cittadini,permetterebbe di dare una risposta maggiormente efficace e vincente ai problemi del territorio: dallo sviluppo economico, al controllo del territorio, alla tutela dell'ambiente, alle politiche sociali e culturali.

Anonimo ha detto...

Ciao Amedeo,
Siamo sicuri che la gestione centralizzata e l'unità degli "intenti" venga realmente compresa dal popolo?

Anonimo ha detto...

L'unione fa la forza?...è vero!
La criticità dei nostri luoghi, guardo a tutto il comprensorio dei 4 comuni, è legata alla mancanza di stabilità che induce, nella fattispecie, i giovani a cercare collocazioni (di qualsiasi tipo) lontani dalla terra natia. Mi domando: in tanti anni si è veramente fatto qualcosa di concreto per dare occupazione ai giovani, vera risorsa del futuro,per preservare, un minimo, lo star bene nei propri luoghi di infanzia?
È stato mai, veramente, rivalutato il potenziale dei nostri posti?

Anonimo ha detto...

In buona sostanza,a mio modo di vedere, prevale ancora la "resistenza al cambiamento". Cambiamento necessario per rilanciare tutto e tutti. Sono convinto che di tempo per rivedere l'economia e rivalutare i nostri luoghi (tutto il comprensorio) ce n'è. Parlando con alcuni imprenditori "del nord", tempo fa mi è stato detto: il futuro tra 10 anni sarà il sud poiché il nord è saturo ormai; sarà vero???

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