mercoledì 2 agosto 2017



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FERMARE LO SPOPOLAMENTO

 Più di tre anni fa segnalai il calo demografico di cui risultava vittima il nostro paese (clicca e vai all'articolo).
Quel trend non si è arrestato come si evince dalla seguente tabella che ho elaborato sulla base dei dati ISTAT
TREND DEMOGRAFICO  QUINQUENNIO 2013-2017



2013 2014 2015 2016 Al 31.3.2017
Popolazione (maschi) 862 845 842 829 819
Popolazione (femmine) 876 862 861 870 870
Popolazione totale 1738 1707 1703 1699 1689












Nati (maschi+ femmine) 12 11 9 17 3












Numero di famiglie 720 703 700 699 699


Con il seguente saldo negativo

SALDO
Abitanti 2013/2014 2014/2015 2015/2016 2016/2017
- 31 - 4 - 4 -10

La popolazione residente al 31.3.2017 e nei 5 anni precedenti (al 1.1.2013) è artcolata come da seguente tabella

Popolazione al 31.03.2017 Popolazione al 1.1.2013
ETA’ Numero ETA’ Numero
0 - 5 anni
75
0 - 5 anni
102
6 - 11 anni
105
6 - 11 anni
97
12 - 17 anni
92
12 - 17 anni
92
18 - 25 anni
145
18 - 25 anni
176
26 - 40 anni
351
26 - 40 anni
370
41- 64 anni
569
41- 64 anni
582
65 - 80 anni
262
65 - 80 anni
248
81- 100 anni
100
81- 100 anni
89
Fonte Istat

Dai dati sopra esposti è evidente una crescita della popolazione anziana e una riduzione di quella giovanile, più consistente nella fascia di età da 0 -5 anni e nella fascia di età da 18 - 25 anni.
A fronte di un andamento delle nascite che a stento arriva a far registrare 12 nati all'anno (con l'eccezione dei 17 bambini nati nel 2016), si registra un significativo decremento della famiglie pontelatonesi, passate dalle 746 unità del gennaio 2013 alle 699 del 31.12.2016 : in cinque anni abbiamo perduto 47 nuclei familiari.
Tale decremento è tanto più significativo, in considerazione del fatto che negli ultimi anni i piccoli Comuni a ridosso delle città sono stati interessati dalla migrazione delle persone alla ricerca di zone più sane e tranquille.
Pontelatone è vicino quanto basta ai centri urbani della Provincia ( Caserta,Santa Maria Capua Vetere, Capua e l'area napoletana) e alle principali strade di comunicazione, ma lontano a sufficienza dal caos delle città.
Rappresenta quindi il giusto compromesso tra paese e città, dove è possibile recuperare la vivibilità e la tranquillità del paese senza rinunciare alla vicinanza del posto di lavoro e alle comodità che offre la città.
Perchè non abbiamo saputo intercettare questa tendenza? Quali le cause? E' possibile arrestare il calo demografico e nel contempo rilanciare lo sviluppo del nostro paese? E se sì in che modo?
Su questi temi andrebbe aperto un serio dibattito pubblico, il più ampio e partecipato possibile.
Ciò è ancor più necessario in una fase di approvazione del Piano urbanistico comunale, strumento fondamentale per lo sviluppo del territorio.

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