lunedì 13 giugno 2016

 I GIOCHI DI UNA VOLTA
Mio nipote, a casa, mi fa: nonno, mi accendi il tuo computer, devo fare un gioco.
Mentre accendo il computer, penso ai giochi della mia infanzia, li ricordo tutti. Erano giochi fatti di povere cose, ma ci si giocava con grande impegno. Ricordo le gare di corse con i cerchi di bicicletta, con  " u strùmmul" (trottola), il gioco di rubabandiera o del fazzoletto, zompa cavaliere.Le ragazze giocavano per lo più "a campana", i più piccoli a nascondino. Si giocava prevalentemente per strada.
Oggi i giochi sono prodotti dalle industrie, la Tv e il computer hanno ucciso la creatività dei ragazzi, eliminando i segni educativi del gioco: il movimento, la comunicazione, la fantasia, l’avventura, la costruzione, la socializzazione. 
Con poco sopravvivevamo alla noia, oggi putrtroppo ciò non avviene più e i giochi tradizionali continuano a vivere solo nella memoria di noi più anziani.

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