martedì 24 novembre 2015

CORAGGIO, GIOVANI !

Se esaminiamo la realtà umana pontelatonese è difficile non convenire che ci troviamo davanti ad una comunità ammosciata, lamentosa, spenta, delusa ed infine pure depressa sotto il profilo sociale e culturale. Non prenderne atto non ci aiuta a tentare di uscire fuori dal tunnel.
La “classe dirigente” locale non è altro che lo specchio di questa realtà; e non può essere diversamente.
Da questa situazione bisogna uscirne, partendo dalla convinzione che non c’è collettività che non possa migliorare il proprio futuro se si organizza per farlo.
La nuova generazione ha il dovere di non essere più solo spettatrice passiva di una politica che negli anni ha deluso molti e che, al contrario, sia arrivata l'ora di avere coraggio, rispondendo alla propria coscienza, perché mai ciascun giovane possa dire : “io che ho fatto per il mio paese ?”


"Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia".
(Enrico Berlinguer)



Saluto telefonico del Papa ai giovani

2 commenti:

Amedeo Izzo ha detto...

Alcune volte bisogna fare buon viso a cattivo gioco. E' quello che ho fatto, ma.....

Amedeo Izzo ha detto...

Capisco che ognuno legga la realtà secondo il proprio orizzonte, ma Pontelatone ha bisogno di risposte, di una classe dirigente giovane, seria, matura e responsabile.
Non credo proprio che si possa ritenere maturo e responsabile chi vorrebbe esercitarsi nel difficile e complicato compito di guidare un ente complesso qual'è un Comune, giocando ad inviare “messaggi”del tipo di quello ricevuto qualche giorno fa. Se questi sono i metodi per rinnovare la politica locale stiamo freschi.
Sabato scorso,dopo la solita pennichella post pranzo e aver gustato un buon caffè, ho aperto il pc , sono andato sul mio blog e tra i commenti in attesa di moderazione vi ho trovato un “messaggio” anonimo che diceva che loro, i giovani avevano già la lista e pure il candidato sindaco e che se non ci mettevamo in mezzo questa volta “vinciamo”.
Dopo averlo letto , come un lampo mi è venuta in mente la frase “ essere giovani senza essere rivoluzionari può essere una contraddizione anche biologica” di Salvador Allende, presidente cileno morto ammazzato dopo un colpo di Stato.
Frase da me da tempo presa in prestito nel tentativo forse vano ma fortemente sentito di scuotere i nostri giovani che in questi anni si sono abbandonati nei bar o sui social network a critiche di ogni genere contro i soliti vecchi accusati di non dare loro spazio.
Cari giovani, io sentimentalmente mi sentirò sempre vicino a voi, ma confesso che sono un po' scocciato di ascoltare solo accuse, lamentele e pratica degli stessi metodi di far politica che a parole dite di voler combattere.
Essere giovani vuol dire metterci la faccia, nutrirsi e vivere delle proprie idee, passioni, osare e combattere per conquistare spazi e posizioni. Nel momento in cui restate nell'ombra, non vi esponete, non agite in prima persona o fate squadra con chi è a voi affine di animo e pensiero, spianate ancora una volta la strada a chi ha disamministrato il paese o alle ambizioni di chi poi alla prova si rivelerebbe incapace di costruire qualcosa di buono per la comunità.
Se non vi date una mossa e dalle parole non passate ai fatti non avete poi nulla da recriminare se tornano in campo , a ragion veduta, i soliti.
Un'ultima cosa, abbiate rispetto per chi vissuto l'impegno politico con passione, dedizione e disinteresse personale. Il rinnovamento della politica locale passa anche attraverso queste cose.

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