martedì 15 settembre 2015




Lavorano e fanno figli: così i migranti finanziano l'EuropaI POLITICI possono dire quello che vogliono. E anche i cittadini qualunque, al bar o in tram. Ma gli economisti non hanno dubbi: le dimensioni del fenomeno sono troppo grandi per liquidarle con gli aneddoti sui due ragazzi di colore fermi a non far niente sul marciapiede o sulle famiglia araba nell'alloggio di edilizia popolare. Sulla base dei grandi numeri, dunque, gli economisti concludono che gli immigrati che si rovesciano a ondate sulle frontiere europee non sono il problema. Sono la soluzione del problema. Bisogna trovare il modo di sistemarli e di integrarli: un compito inedito, immane, per il quale non ci sono soluzioni facili. Ma le centinaia di migliaia di uomini e donne, giovani, fra i 20 e i 40 anni, spesso con figli al seguito, che si affollano sulle barche, sui treni, sui camion dei disperati sono quello di cui l'Europa ha bisogno. Subito.
Quando Angela Merkel apre le porte della Germania a 800 mila rifugiati, infatti, non spara troppo alto. Spara basso. Facendo un calcolo a spanne, Leonid Bershidsky, su Bloomberg , calcola che l'Europa avrebbe bisogno di 42 milioni di nuovi europei entro il 2020. Cioè domani. E di oltre 250 milioni di europei in più nel 2060. Chi li fa, tutti questi bambini? 
I 42 milioni di europei in più sono, infatti, quelli che servirebbero, subito, per tenere in equilibrio una cosa a cui - nonostante quello che hanno affermato in questi giorni leader politici, come l'ungherese Viktor Orbàn - gli europei qualunque tengono, probabilmente, più che alle loro radici cristiane: il generoso sistema pensionistico. Oggi, in media, dice un rapporto della Ue, in Europa ci sono quattro persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni pensionato. Nel 2050, ce ne saranno solo due. Ancora meno in Germania: quasi 24 milioni di pensionati contro poco più di 41 milioni di adulti. In Spagna: 15 milioni di over 65 a carico di soli 24,4 milioni di lavoratori. In Italia: 20 milioni ad aspettare ogni mese, nel 2050, l'assegno dell'Inps, finanziato dai contributi di meno di 38 milioni di persone in età per lavorare. Le soluzioni non sono molte. O si tagliano le pensioni, o si aumentano i contributi in busta paga o si trova il modo di aumentare il numero di persone che pagano i contributi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Voglio ricordare i giorni in cui parlare del Movimento Cinque Stelle era difficile, quando aveva una bassa percentuale di simpatizzanti;poi una crescita esponenziale con risultati elettorali sempre piu’ esaltanti.
Ci stiamo distinguendo per capacità di lotta attiva, per organizzazione, per credo. Ci stiamo impegnando giorno per giorno per tutti gli italiani che hanno un senso della dignità. Un tempo i nostri avversari ci deridevano, ci beffeggiavano e portavano via dal movimento gli elementi piu’ deboli, portati a vendere la propria anima al migliore offerente. Oggi iniziamo noi a fare questa cernita e allontaniamo chi si è venduto o dubita delle nostre idee. Un cambio di fase che regala agli attivisti del Movimento Cinque Stelle l’emozione ed il pregio di far parte di una grande famiglia che pian pianino ripulirà il nostro stivale. Abbiamo la convinzione che il M5S sia divenuto un pilastro del nostro paese; rappresentiamo il futuro della politica, una politica fino ad ora tradita e obliata da inganni e ladrocini. Chiediamo a tutto il territorio un riconoscimento elettorale piu' proficuo e profondo, volto a liberarci dai poteri forti, che ci controllano e ci governano da lungo tempo, Ci impegnamo a fornire una nuova classe politica, formata principalmente da persone capaci,disinteressate ed impegnate;in questi ultimi anni lo stiamo incontestabilmente dimostrando nel territorio Caiatino e del Monte Maggiore.

Anonimo ha detto...

Si abbiamo avuto il"piacere" di vedervi all"opera".I miei piu' sentiti "complimenti" per la "valanga" di voti presi nei nostri comuni durante le ultime elezioni regionali.Continuate cosi' che vi vedremo presto in cabina di comando.Buona fortuna,ne avete bisogno.

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