TUTTA COLPA DI UN FRIGO
di Sergio Rizzo
La società che gestisce l’aeroporto di
Fiumicino garantisce: l’allarme ha funzionato. Siamo sollevati. Anche se
non possiamo fare a meno di pensare a che cosa sarebbe accaduto se
invece l’allarme non avesse funzionato. Perché le conseguenze
dell’incidente non sono state esattamente trascurabili. Lo scalo aereo
più grande d’Italia è rimasto paralizzato per ore. Paralizzati anche i
collegamenti ferroviari e stradali. Ma è ancora niente, in confronto
alle ripercussioni che il blocco di Fiumicino ha avuto sul traffico
aereo internazionale.
Tutta colpa di un frigo
E tutto per un frigorifero in corto circuito. Tre anni fa Aeroporti di
Roma ha presentato un ambizioso progetto di ampliamento che dovrebbe
triplicare la capacità di traffico portandola a 100 milioni di
passeggeri. L’investimento è in linea con quelle ambizioni. La
previsione è di 12 miliardi di euro. Una somma pari al Prodotto interno
lordo di Stati come il Mozambico, il Senegal o l’Islanda. Nuove piste,
nuovi piazzali, nuovi hangar: fantastico. E poi il potenziamento dei
collegamenti stradali e ferroviari: meraviglioso. Per non parlare di
nuovi alberghi, nuovi business center, nuovi parcheggi: sublime. Ma
anche nuovi frigoriferi, ci auguriamo.
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