martedì 2 settembre 2014

  FUSIONE COMUNI    
Della fusione dei quattro Comuni dell'ex mandamento di Formicola ho già parlato in un precedente post(http://amedeoizzo.blogspot.com/2013/05/un-unico-comun-e-con-il-trasferimento.html). Ritorno sull'argomento, che ritengo fondamentale, convinto come sono che le fusioni dei piccoli comuni siano la vera necessità futura per contare di più sui  tavoli decisionali.( Regione, Stato).
Rimanere piccoli non vuol dire preservare una identità, vuol dire semplicemente essere ignorati.
I Comuni rappresentano storicamente una realtà estremamente importante e positiva , ma la loro frammentazione, figlia di un'altra epoca storica, costituisce oggi un vincolo sempre più condizionante. Per dare, oggi, efficacia e efficienza all'attività dei Comuni è indispensabile che abbiano una maggiore dimensione demografica, territoriale, organizzativa,culturale.
Per quel che ci tocca più da vicino, non possiamo far finta di non vedere che le  terre dove viviamo vanno piano piano morendo. E come non accorgersi che le case dei nostri centri storici si stanno svuotando.
Di fronte a questa realtà non si può restare immobili. Lo dobbiamo a noi stessi e soprattutto alle nuove generazioni.
Per questo dobbiamo cercare di ripensare la nostra storia, per tornare ad essere protagonisti dei nostri territori, trasformandoci in una nuova comunità, mettendo insieme le nostre risorse, unendo gli sforzi e condividendo le difficoltà.
Questo non è impossibile e la fusione dei quattro Comuni del circondario è un passo indispensabile in questa direzione.
La legge n. 122/2010 già prevede che i Comuni al disotto dei 5.000 abitanti (3.000 se montani o appartenenti a Comunità Montane) debbano obbligatoriamente associare entro il 31.12.2014 tutte le funzioni fondamentali( fra queste, oltre alla polizia municipale, i servizi alle imprese ed i servizi sociali già associati nell'Unione dei Comuni, anche i trasporti, il catasto, la pianificazione urbanistica, l’edilizia privata, la scuola, ,ecc..ecc...).
Questo significa che il piccolo Comune, così come lo conosciamo, sarà presto svuotato di tutte le principali funzioni e in pratica non esisterà più.
L'autonomia amministrativa dei quattro Comuni non è più possibile. Il limite posto dalla legge, per quanto riguarda i nostri Comuni, è appunto 3.000 abitanti; soltanto al di sopra di questo limite non vi è più l’obbligo della gestione associata delle funzioni.
CHE COSA E’ LA FUSIONE DEI COMUNI
La fusione dei comuni è un percorso istituzionale che prevede la cessazione definitiva di tutti i comuni che si fondono e la contestuale creazione di un unico nuovo comune: un solo ente con un’unica amministrazione, un’unica pianta organica (ma non necessariamente un’unica sede) e soprattutto un’unica "Cittadinanza".
La fusione dei Comuni avviene attraverso l’approvazione di una legge regionale speciale (recepita dal Ministero dell’Interno) e passa attraverso un referendum consultivo tra le popolazioni dei Comuni interessati.
PERCHE’ LA FUSIONE DEI COMUNI
E’ sempre più evidente l’esigenza di semplificazione amministrativa e di riduzione dei costi della della pubblica amministrazione. I piccoli Comuni possono essere una grande risorsa per i nostri cittadini e per i nostri territori, tuttavia la macchina comunale ha un costo che grava direttamente sui cittadini.
Le dimensioni dei Comuni attuali derivano da esigenze nate in tempi remoti. È' cambiata la società e sono cambiate le esigenze dei cittadini. Unire quattro comuni in uno solo, condividere risorse ed infrastrutture, risparmiare sui costi dell’organismo e beneficiare dei contributi previsti per le fusioni, può essere una opportunità da cogliere, senza rinunciare ad un Comune a “dimensione del Cittadino”.
PERCHE' LA FUSIONE CON CASTEL DI SASSO, FORMICOLA, LIBERI
I Comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi e Pontelatone( tutti appartenenti alla Comunità Montana del Monte Maggiore, un unico Istituto scolastico comprensivo), sono realtà affini ed omogenee sotto il profilo territoriale e socio-economico; realtà che, proprio per questo, hanno esigenze, bisogni, potenzialità ed obiettivi di sviluppo comuni.

Con la fusione non spariscono servizi ed uffici che rimangono al loro posto. Vengono condivise strumentazioni e procedure. Si risparmia su materiali, attrezzature e organizzazione. Il personale può specializzarsi ed evitare, come ora, di “fare un po’ di tutto”..
QUALI VANTAGGI ECONOMICI
La fusione dei suddetti quattro Comuni in un unico Ente porterebbe, nel medio e lungo periodo, considerevoli risparmi sulla struttura organizzativa, sui costi di personale attualmente sostenuti dai quattro Comuni e sull'organizzazione e gestione dei servizi. (Un solo segretario comunale,un solo ufficio di ragioneria invece di quattro,un solo revisore dei conti invece di quattro, un solo ufficio tributi, un ufficio tecnico unificato, un unico sistema informatico e così via su quasi tutti i settori della vita e dell'azione amministrativa dei Comuni esistenti).
Inoltre, le fusioni tra Comuni sono fortemente incentivate:
•La regione Campania favorisce la fusione dei Comuni mediante la concessione di apppositi incentivi
•Lo Stato destina risorse per i comuni di nuova istituzione per un intero decennio.
Il decreto del Ministero degli interni varato il 12 ottobre 2012 stabilisce che ai comuni istituiti a seguito di fusioni realizzate negli anni 2012 e seguenti spetta, a decorrere dal 2013, per il periodo di dieci anni, un contributo straordinario commisurato al 20% dei trasferimenti erariali attribuiti per il 2010 ai comuni che hanno dato luogo alla fusione.
Determinazione contributo straordinario statale calcolato sui trasferimenti erariali totali attribuiti ai 4 comuni nell’anno 2010
Comune
Importo Trasferimenti erariali 2010 Euro
20% del trasferimento Anno 2010 Euro
Castel di Sasso
373.685,11
74.737
Comune di Formicola
506.375,89
101.275
Comune di Liberi
423.416,95
84.683
Comune di Pontelatone
600.400,84
120.080
Totale contributo statale annuale
380.775

CONTRIBUTO STRAORDINARIO STATALE PER 10 ANNI
3.807.750
Contributi e risparmi che consentirebbero alla nuova amministrazione di ridurre le tasse comunali, migliorare servizi, rilanciare il territorio e la sua economia. Maggiore sinergia delle risorse umane disponibili, condivisione delle infrastrutture esistenti nei due comuni, senza necessità che ognuno provveda a realizzare qualcosa di già esistente nel comune limitrofo. Stesso discorso per mezzi ed attrezzature. 
Oltre a questo il Comune unico sarebbe esentato per tre anni dal “Patto di stabilità”, cioè la regola per cui, per contribuire al risanamento dei conti pubblici nazionali, ai comuni viene chiesto di incassare di più di quanto spendono e di tenere i soldi fermi in banca
CONCLUSIONI
Il contesto territoriale e demografico, la somiglianza dei servizi erogati, le condizioni socio-economiche, l'incentivazione economica disponibile proveniente dallo Stato e dalla Regione, concorrono senza dubbio a favorire l'auspicato processo di integrazione dei quattro comuni. Contribuiscono anche le prevedibili economie di spesa, l'opportunità di una riorganizzazione dei servizi e del personale, con possibilità di valorizzare al meglio le competenze professionali di tutti i dipendenti. Quest'ultimo aspetto è di particolare importanza e va vista come una vera possibilità di avere una concreta riorganizzazione di tutta la gestione, oggi frenata dalla frammentazione e mancanza di specializzazione delle risorse umane.
Dando attuazione al progetto di fusione potrebbero essere centrati obiettivi difficilmente  raggiungibili dai singoli enti: l’attivazione di un’unica programmazione amministrativa, finanziaria e urbanistica garantirebbe un migliore sviluppo del territorio con i riflessi positivi facilmente immaginabili soprattutto per le nuove generazioni.
Se pensiamo al futuro, dobbiamo eliminare dalle nostre teste la visione filo familiare legata ai consigli comunali, per costruire un comune unico che costi meno ,i cui amministratori abbiano una visione sopra comunale e sappiano guardare con realismo al futuro, facendo delle scelte strategiche, ed investendo dove abbiamo i migliori ritorni.
E' auspicabile che su questo argomento, sin dalle prossime settimane, si apra una seria discussione.
Potrebbe essere utile: che presso ogni Comune venga istituito da parte del rispettivo  Consiglio comunale un gruppo di lavoro formato da consiglieri di maggioranza, da consiglieri di minoranza e da cittadini che abbia l'obiettivo :
a) di fare una valutazione di massima sulla fattibilità dell'ipotesi di fusione dei Comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi, Pontelatone in un Comune unico
b)di individuare modalità di informazione, di  coinvolgimento e di ascolto della popolazione




PS. Vi aspetto con i vostri commenti ed opinioni.

1)Sei favorevole o contrario alla fusione tra Comuni ?
2)Con quali Comuni confinanti ritieni più funzionale la fusione ?
3)Ritieni opportuno costituire un Comitato civico con l'obiettivo di promuovere iniziative volte alla fusione dei quattro Comuni?




2 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accordo se meno spese = meno tasse e migliori servizi

Anonimo ha detto...

Non se ne farà niente, i più campanilistici sono gli amministratori. Attaccati alla sedia

 FOTOVOLTAICO A TERRA Oggi pomeriggio, va all'esame del Consiglio dei Ministri il decreto legge che blocca il fotovoltaico a terra(sui t...