venerdì 8 febbraio 2013

DEFICIT DI DEMOCRAZIA
Se analizziamo molti avvenimenti accaduti o in corso di accadimento nel nostro paese possiamo affermare senza ombra di dubbio che esiste a Pontelatone un forte deficit di democrazia e che da questo deficit dipendono molte delle difficoltà dell'attuale Amministrazione e di conseguenza del paese al quale è stata inferta una profonda ferita, cui la maggioranza non sa e non vuole rimarginare e sulla quale, ancora dolente, aggiunge sale
I Sindaci e le Giunte, che si sono succedute negli ultimi anni, hanno confuso la capacità di decidere con il decisionismo.
Capacità di decidere vuol dire prendere le doverose decisioni dopo un corretto e serrato confronto con l'opposizione, con i cittadini. Il decisionismo, invece, non tiene conto di questi rapporti e fa ragionare in questo modo: io ho vinto le elezioni e quindi ho il diritto e la libertà di fare quello che voglio e che io ritengo più opportuno.A Pontelatone, nell'ultimo quindicennio, si è andato anche oltre questo. Il Sindaco e alcuni uomini di fiducia si sono barricati nella Casa comunale, diventata una vera torre d'avorio, e hanno interrotto ogni vero dialogo con la cittadinanza, con l'opposizione. Non solo.
Il luogo preposto al confronto democratico, il Consiglio Comunale, è diventato un luogo di frontale contrapposizione, dove sono stati calpestati in modo plateale i sacrosanti diritti democratici dei Consiglieri ( a ricordare alcune sedute della passata consiliatura mi vengono ancora oggi i brividi).
E non è solo questione di bon ton, di buone maniere. E' l'incapacità al confronto, è la presunzione che amministrare equivale a comandare. Che comandare autorizzi ogni distorsione del rispetto delle regole.
A questo si deve aggiungere un'incredibile incapacità operativa che ha regalato a Pontelatone più di una opera inutile, il dissesto delle casse comunali, i grandi progetti (Cervarecce, area industriale ) rimasti sulla carta e ho il timore che il Financing project della Piazza e centro servizi, recentemente avviato, si riveli una polpetta avvelenata per Pontelatone.
Occorre correre ai ripari costruendo un'amministrazione democratica e autorevole che sappia dare un sano impulso e vitalità alle vocazioni naturali del nostro territorio, contrastando ogni possibile distorsione imposta da potentati economici esterni, con il rischio, come da qualcuno intelligentemente detto, di non essere più padroni a casa nostra.
Ma perché questo non avvenga è necessario far seguire alle parole i fatti.


 

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