giovedì 11 dicembre 2025

 Solitudine dura e cara....

Monte S. Erasmo

"Solitudine dura e cara,
compagna dei miei tardi giorni,
alla mensa d’erba amara,
al torbo vino dei ricordi,
soli siamo, tu ed io.
Pur non è triste il nostro stato:
una dolcezza lenta di oblio
già impolvera e copre il passato.
E fuori ride un cielo,
splende il prato di tenere erbe."
Diego Valeri

 

giovedì 4 dicembre 2025

 PENSIONE A 70 ANNI?

I contributi previdenziali versati da chi lavora non basteranno più per pagare le pensioni ai troppi pensionati di vecchiaia.

Stando ad un rapporto dell’OCSE ’Italia rientra nel ristretto gruppo di paesi in cui l’età “normale” di pensionamento potrebbe avvicinarsi, e in alcuni casi raggiungere, i 70 anni nei prossimi decenni.
Una prospettiva che avrà conseguenze profonde sull’organizzazione delle famiglie, sulla salute dei lavoratori e sulla stessa idea di vecchiaia.

Alla base di questo allungamento dei tempi per andare in pensione c’è un fenomeno ben noto ma         

sempre più pressante: l’invecchiamento della popolazione. 
Nei Paesi Ocse, il numero di persone con almeno 65 anni rispetto a chi si trova in età lavorativa (tra i 20 e i 64 anni) cresce in modo costante e strutturale. Nel 2000 gli over 65 erano in media 22 ogni 100 persone in età da lavoro. Nel 2025 il rapporto sale a 33 su 100, e le proiezioni indicano che nel 2050 si arriverà a 52 anziani ogni 100 lavoratori.
Questo significa che, passo dopo passo, la base di chi lavora e versa contributi si restringe, mentre il numero di chi percepisce pensioni aumenta. Per mantenere in equilibrio i conti, i sistemi previdenziali reagiscono in due modi: chiedendo di lavorare più a lungo e, spesso, accettando che l’assegno futuro sia meno generoso rispetto al passato.


 



domenica 23 novembre 2025

LA FAMIGLIA CON LA CASA NEL BOSCO

E' buona cosa che lo Stato, tramite assistenti sociali e magistrati, tuteli i minori. Detto ciò  voglio fare alcune riflessioni. 
Viviamo in una società in cui i diritti dei minori, e spesso anche la loro incolumità fisica e psicologica, sono scarsamente tutelati o addirittura ignorati. 
In molte aree di grandi città lo Stato è praticamente assente.
 Per inefficienza? Per volontà? Per timore? In ogni caso per nessun motivo che possa costituire una giustificazione. 
La realtà è che in quei quartieri vengono abbandonati migliaia di minori, che vivono in condizioni di degrado totale, sia per quanto riguarda l'ambiente fisico, sia per quanto riguarda quello familiare
Qui i bambini crescono senza una vera educazione o, peggio, educati al crimine, vittime o testimoni di violenze domestiche quotidiane. 
La cronaca, ormai quasi ogni giorno , ci sbatte in faccia la notizia di infanticidi orrendi, commessi da madri o padri, risultato di situazioni familiari tragiche o di disturbi psichici. Molte di queste situazioni risultano essere state più volte segnalate agli organi competenti, che le hanno ignorate o sottovalutate. In zone sperdute fra i monti o campagne quante famiglie vivono in case vecchie, semidiroccate, carenti dal punto di vista igienico, dove vivono anche bambini . 
I maltrattamenti di minori, da parte di parenti ed anche, a volte, di appartenenti ad istituzioni perfino religiose, sono in continuo aumento. 
Tutto ciò rappresenta un segno tangibile di una società, la nostra, che si sta disgregando sotto vari aspetti.
In questo contesto, fa notizia l’intervento di un magistrato e dei servizi sociali che allontanano dai genitori i tre bambini della cosiddetta "famiglia con la casa del bosco", solo perché la loro scelta di vita non rispetta i canoni sociali “normali”. Questo intervento, per quanto formalmente giustificato, solleva dubbi sul bilanciamento tra i danni e i benedici. 
I figli della "casa  nel bosco" non erano vittime di maltrattamenti: crescevano in un ambiente di amore, libertà e educazione attenta. Vivevano in un contesto scelto consapevolmente, forse più sano di tanti altri, ma diverso dalla norma sociale.
La domanda che rimane è se allontanare questi bambini sia davvero un atto di tutela o un gesto di disumanità dettato da norme applicate rigidamente, senza   un'attenta valutazione delle conseguenze. 
 Hanno fatto male ad intervenire quei tutori della legge ? Dal loro punto di vista hanno semplicemente svolto il loro compito con diligenza, anche troppa. Certo è che ancora una volta assistiamo ad un esempio di come la nostra società stia scivolando in un baratro dove il senso di umanità ed il buon senso sono sempre più assenti. 
I figli della "famiglia con la casa nel bosco" erano maltrattati? No, erano circondati da amore, liberi e felici. Vivevano da selvaggi privi di ogni educazione ? No . Erano amorevolmente educati dai loro genitori e seguiti anche dall'esterno. Erano costretti a vivere in condizioni di disagio ambientale ? No, se consideriamo che vivevano in un ambiente simile a quello in cui vivono altre centinaia di migliaia di famiglie italiane.
Solo che loro lo fanno per scelta, mentre tutti gli altri per mancanza di possibilità, nell'indifferenza sia dello Stato che dei benpensanti. 
Allora qual è la colpa dei due genitori ai quali vengono strappati i figli ? Solo quella di volere vivere una vita come vogliono, ma diversa da quella considerata dalla nostra società "normale"
Lo fanno per scelta consapevole. Potrebbero vivere diversamente, ma hanno scelto quella, uguale a quella di intere generazioni che ci hanno preceduto ed a quella in cui molti sono costretti a fare contro i propri desideri.
I loro figli, in quanto minorenni, devono essere tutelati? ? Certamente, quando ce ne fosse il bisogno ed esistessero dei presupposti, ma sempre con senso di umanità.
 
Aggiungo anche con buon senso: il fatto di strapparli dalle braccia dei loro genitori, a prescindere da tutte le motivazioni eventualmente ritenute giuste da chi l'ha ordinato, che danni irreversibili determinerà nell'animo e nella mente dei tre bambini ? Che ferite resteranno in loro per il trauma psicologico subito ? Un intervento di questo genere può essere visto come un intervento a tutela dei minori oppure un atto di una disumanità? 
Se la tutela dei minori è da ritenersi una conquista di civiltà ed un atto d'umanità, in questo caso che traccia d'umanità c'è nello sradicare dalla propria famiglia tre bambini che vivevano felici ed amati dai loro genitori ?  
E in questa vicenda drammatica emerge anche il clima sociale e politico italiano: da una parte i governanti che usano il caso per attaccare la Magistratura per interessi politici e dall’altra la Magistratura che si chiude a difesa delle proprie decisioni, mentre in mezzo ci sono le vittime reali: la famiglia con la casa nel bosco, e soprattutto i suoi bambini, privati dell’amore e dell’armonia per il solo fatto di vivere diversamente in un paese che sembra non accettarlo.
                              

martedì 11 novembre 2025

LA DISILLUSIONE VERSO LA POLITICA
Secondo i sondaggi, alle prossime elezioni regionali in Campania voterà meno del 50% degli elettori. Ormai pochi credono che la politica possa davvero risolvere i problemi quotidiani delle persone e delle famiglie.
Lo scetticismo è diffuso: la politica ha perso il fascino della Prima Repubblica ed è diventata un gioco per pochi che scelgono temi che interessano poco o niente alla gente comune. 
Mentre discutono di separazione delle carriere o premierato, ignorano i problemi concreti che affliggono gli italiani.
In Italia assistiamo a un paradosso: un governo che evita di occuparsi delle vere priorità, come la crescita economica, fondamentale perché senza ricchezza non c’è niente da distribuire, e una sinistra che invece di puntare con forza i riflettori sulle difficoltà reali, si perde in polemiche sul fascismo o sulla qualità della democrazia.
Intanto sei milioni di italiani rinunciano a curarsi per mancanza di soldi: la sanità gratuita è solo sulla carta.
Come nella polemica amministrativa locale bisognerebbe sempre distinguere ciò che è merito e demerito del sindaco da ciò che viene da lontano, anche con il governo bisognerebbe distinguere tra colpe vere e problemi ereditati .da prima.
Questo governo è sicuramente assai mediocre e ha poca voglia di correre rischi, ma molte colpe vengono da lontano.
In trent’anni di Seconda Repubblica abbiamo distrutto ciò che di buono si era costruito, anche con limiti, nella Prima Repubblica. 
Avevamo università di alto livello, oggi abbiamo università telematiche che ti regalano la laurea, avevamo una scuola di prestigio, oggi abbiamo una scuola dove il giorno prima il 50% degli studenti viene valutato insufficiente nelle materie scientifiche e incapace di capire un testo di lettura e il giorno dopo agli esami di maturità il 99% promosso e quasi tutti con voti altissimi.
Avevamo grandi industrie con lavoro stabile, stipendi dignitosi, ferie e liquidazioni, oggi predominano micro-imprese sottopagate e senza ricerca, incapaci di competere a livello globale.
Di questo declino non può essere ritenuto responsabile solo il governo attuale, che manca certo di capacità e coraggio, ma le cause sono molte e radicate nel tempo.
Pur tuttavia, dire come fa la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che  l’Italia va, che l'Italia "torna a correre” è dire una baggianata. 
La verità è che, dopo tre anni di governo, dietro la propaganda mediatica ci sono risultati molto deludenti, soprattutto per quanto riguarda il Sud dove, nonostante la promessa di farne la locomotiva d'Italia, la situazione resta critica , aggravata dallo spopolamento dei piccoli Comuni delle aree interne e dalla lentezza e mal spesa dei fondi europei del PNRR.

giovedì 23 ottobre 2025

DAL MIO DIARIO

Non mi fa paura la morte. La cosa che mi spaventa di più è rincoglionire. Il fatto di non essere più cosciente di me stesso, degli eventi che mi circondano. Mi spaventa anche una vecchiaia lucida, priva di sentimenti... perché ho notato che in molte persone, con l'andare degli anni, si sviluppa una tendenza ad affezionarsi alle cose, e a disaffezionarsi alle persone

lunedì 13 ottobre 2025

Trebula Balliensis: il tesoro che ci hanno rubato e che ora vogliamo indietro

Pontelatone è custode di un patrimonio inestimabile: l'antica città di Trebula Balliensis.
Un nome che evoca secoli di storia, dalle civiltà osco-sannitiche all'epoca romana, le cui tracce sono ancora visibili nella nostra frazione di Treglia.
Ma questo tesoro, purtroppo, è incompleto. Parte della sua anima, reperti tra i più preziosi, giace da secoli nelle sale del British Museum di Londra, il museo più grande e famoso del mondo.
Parliamo di oggetti di un valore inestimabile:
- un cratere a campana attico a figure rosse, attribuito al Pittore detto di Licaone, di altezza di 35.8 cm., adornato da una scena di un simposio di quattro giovani sdraiati sui triclini che si esercitano al gioco del Kottabos;
- un mestolo di bronzo di 27 centimetri di lunghezza con manico arcuato a testa di mulo;
- un bacile di bronzo:
- un’olpe in bronzo;
- due lame di spada in ferro longitudinale su ogni lato;
- un colino per il vino con rosetta perforata al centro della vasca e manico terminante in un anello di sospensione e due teste di cigni;
- una grattugia di bronzo, parte di una brocca di bronzo con l’ansa terminante in forma di leone accucciato;
- una brocca a vernice nera a corpo convesso, bocca circolare concava, piede ad anello e due anse a novanta gradi;
- un Kernos di ceramica,un oggetto rituale rarissimo
Questi non sono semplici souvenir. Sono pezzi della nostra storia, della nostra identità.
E sono stati portati via senza alcun diritto.
Qualcuno potrebbe pensare: "Sono passati secoli, cosa possiamo fare?". La risposta è:
molto. 
La legge italiana è chiara: tutto ciò che si trova sotto terra appartiene allo Stato.
Questo significa che i reperti di Trebula Balliensis, anche se fisicamente lontani, sono ancora nostri, appartengono legalmente all'Italia. 
La nostra richiesta di restituzione non sarebbe un capriccio, ma un diritto sacrosanto. 
E qui entra in gioco la nostra Amministrazione Comunale, che ha ora l'opportunità di lasciare un segno indelebile nella storia del nostro paese.
È fondamentale che il Sindaco e l'intero Consiglio Comunale si facciano portavoce di questa battaglia. Devono avviare ufficialmente la procedura per chiedere al British Museum di restituirci ciò che è nostro.
L'Amministrazione Comunale, agendo in sinergia con il Ministero della Cultura, avrebbe la forza e la legittimità per avviare un dialogo formale e incisivo con il British Museum.
L'attivazione dell'Amministrazione Comunale su questo fronte porterebbe benefici tangibili e duraturi per il nostro paese, ben oltre il mero recupero di oggetti:
Riportare a casa i reperti di Trebula Balliensis e creare un museo per accoglierli potrebbe letteralmente trasformare il nostro paese.
E le basi per questo progetto esistono già. Come forse sapete, nel maggio 2020, il Consiglio Comunale ha compiuto un passo lungimirante, cambiando la destinazione d'uso della  ex scuola elementare di Treglia da edificio scolastico a edificio per l'erogazione di servizi socioculturali. 
L'obiettivo finale di quella scelta era la realizzazione di un piccolo Museo Civico Archeologico dell'antica Trebula Balliensis, dove raccogliere i reperti della nostra antica città, oggi sparsi in vari luoghi, inclusi quelli del British Museum.
Purtroppo, quell'idea, un progetto ancora allo stato embrionale, si interruppe a seguito delle mie dimissioni da sindaco per motivi di salute.
Ora, però, si presenta l'opportunità per riprendere quel progetto, per dargli nuova vita e, soprattutto, per far rientrare i reperti finiti al British Museum proprio in quella che potrebbe diventare la loro nuova casa.
Pensateci:
Un'esplosione di immagine:
La notizia della richiesta al British Museum Londra, il museo più noto al mondo, di restituzione di reperti trafugati dall’ambasciatore inglese William,Hamilton e della successiva apertura di un museo di Trebula Balliensis significa puntare i riflettori su Pontelatone a livello internazionale. Essere protagonisti di un dialogo con una delle istituzioni culturali più prestigiose del mondo porterebbe un enorme ritorno di immagine, mettendo il nostro Comune sulla mappa delle grandi realtà che difendono e valorizzano il proprio patrimonio culturale.
Lavoro e opportunità: Un museo con reperti unici attirerebbe turisti, studiosi e appassionati. Questo significa più persone nei nostri bar, nei nostri ristoranti, nei nostri B&B. Significa dare una spinta notevole alla nostra economia locale. 
Un centro di cultura e sapere: Il nostro Museo Civico Archeologico potrebbe diventare un punto di riferimento per le università e le scuole.
L’Amministrazione Comunale deve fare la sua parte, ma anche noi cittadini possiamo dare una mano.
Come? Parliamone. Condividiamo questo articolo. Facciamo sentire la nostra voce. Chiediamo al Sindaco e agli assessori di impegnarsi in questa causa.
Facciamo un appello diretto alla nostra Amministrazione: non lasciate che questa opportunità cada nel vuoto.
Riprendete in mano il progetto dell'ex scuola elementare come Museo Civico.
Avviate con decisione la procedura di richiesta dei reperti al British Museum. Costituite un gruppo di lavoro di esperti che possa guidare questo percorso.
Il futuro di Trebula Balliensis è nelle nostre mani. E con esso, l'occasione di rilancio per tutto il territorio.

  S olitudine  dura e cara.... Monte S. Erasmo "Solitudine  dura e cara, compagna dei miei tardi giorni, alla mensa d’erba amara, al to...