IL DIALOGO COME STRUMENTO FONDAMENTALE
Il 21 ottobre di tre anni fa, si insediava il nuovo Consiglio Comunale. In quell'occasione, il Sindaco esprimeva la propria disponibilità a instaurare un rapporto di collaborazione con la minoranza,
Anche il capogruppo di minoranza manifestava analoghe intenzioni di collaborazione (vedi), e queste dichiarazioni venivano accolte favorevolmente dalla popolazione, consapevole della necessità di superare i personalismi, le divisioni, le contrapposizioni fine a sé stesse del passato che hanno ostacolato il progresso del paese, impedendo quel salto culturale necessario per il suo sviluppo economico e sociale nell'area dei Monti Trebulani.
Tuttavia, la realtà ha dimostrato che questa volontà di collaborazione si è rivelata solo una dichiarazione di principio priva di qualsiasi vera effettiva attuazione. Infatti, il Sindaco e la maggioranza si sono isolati, emarginando la minoranza, mentre quest’ultima ha condotto un'opposizione altelenante fine a se stessa.
Credo sia inutile distribuire patenti di innocenza o colpevolezza agli uni o agli altri, conta invece rilevare che questo contesto alimenta la rassegnazione dei cittadini oltre a non costituire esempio positivo per la formazione politica dei neo giovani consiglieri.
Penso sia fondamentale che gli amministratori tutti avviino sul punto una seria riflessione, attuando una radicale discontinuità rispetto al percorso attuale.
Il
dibattito politico tra diverse visioni non deve essere percepito come
un ostacolo per l'amministrazione, ma piuttosto come un'opportunità
per migliorare la qualità delle decisioni. L'opposizione, se
ascoltata e coinvolta nei processi decisionali, può offrire
contributi significativi, evidenziando criticità e proponendo
soluzioni alternative. È chiaro che l'opposizione, nel rispetto dei
ruoli assegnati dai cittadini, deve agire con lealtà e correttezza,
puntando unicamente al miglioramento del paese.
A Pontelatone., un piccolo paese di appena 1500 anime, abbiamo bisogno di un clima di unità e di pacificazione politica per affrontare i problemi, e non sono pochi, che interessano e assillano i cittadini, tra questi il pesante Piano di riequilibrio finanziario.
Un tema cruciale per la nostra comunità è l'eccessivo peso fiscale che grava sui cittadini. È essenziale che i nostri amministratori si impegnino in una seria riflessione su questo argomento, valutando attentamente le possibili soluzioni per ridurre le tariffe e attivare nuove strade per aumentare le entrate.
In questo contesto, il ruolo del Consiglio Comunale diventa fondamentale. Spesso percepito come un organo puramente formale, deve recuperare la sua centralità, tornando a svolgere il suo naturale ruolo di indirizzo, controllo e supervisione della macchina amministrativa, evitando che una burocrazia non adeguatamente indirizzata agisca in modo autoreferenziale.
La vera crisi si verifica quando la politica non indirizza, ma si fa indirizzare; non decide, ma lascia decidere. Questo rappresenta la negazione della democrazia, poiché il popolo elegge i politici, non i burocrati. I funzionari comunali, giustamente, si occupano della gestione delle pratiche, ma è compito del politico ragionare e agire in funzione degli interessi sociali e dei bisogni della comunità.
A Pontelatone., un piccolo paese di appena 1500 anime, abbiamo bisogno di un clima di unità e di pacificazione politica per affrontare i problemi, e non sono pochi, che interessano e assillano i cittadini, tra questi il pesante Piano di riequilibrio finanziario.
Un tema cruciale per la nostra comunità è l'eccessivo peso fiscale che grava sui cittadini. È essenziale che i nostri amministratori si impegnino in una seria riflessione su questo argomento, valutando attentamente le possibili soluzioni per ridurre le tariffe e attivare nuove strade per aumentare le entrate.
In questo contesto, il ruolo del Consiglio Comunale diventa fondamentale. Spesso percepito come un organo puramente formale, deve recuperare la sua centralità, tornando a svolgere il suo naturale ruolo di indirizzo, controllo e supervisione della macchina amministrativa, evitando che una burocrazia non adeguatamente indirizzata agisca in modo autoreferenziale.
La vera crisi si verifica quando la politica non indirizza, ma si fa indirizzare; non decide, ma lascia decidere. Questo rappresenta la negazione della democrazia, poiché il popolo elegge i politici, non i burocrati. I funzionari comunali, giustamente, si occupano della gestione delle pratiche, ma è compito del politico ragionare e agire in funzione degli interessi sociali e dei bisogni della comunità.